Il ricavato delle offerte che saranno raccolte in tutte le parrocchie durante le Messe di questa domenica saranno destinate a sostenere il costo di realizzazione delle opere

Domenica 30 settembre Giornata diocesana per le vetrate della chiesa di Madre Teresa

Dopo la benedizione delle quatto campane che saranno presto collocate sull’imponente campanile, domenica 30 settembre tutte le parrocchie della Diocesi saranno chiamate ad un gesto di condivisione con la comunità della Madre Teresa, alla Cittadella.

In occasione, infatti, della Giornata diocesana per le necessità della Chiesa locale, il vescovo Rodolfo, per dare un segno concreto di partecipazione, da parte di tutta la comunità diocesana, alla costruzione della nuova chiesa, chiede un gesto di generosità. Il ricavato delle offerte che saranno raccolte in tutte le parrocchie durante le messe di questa domenica saranno destinate a sostenere il costo di realizzazione delle 18 vetrate artistiche, che danno luce e colore alla chiesa di via Germania.

“Sia questo – scrive il Vescovo in una lettera alla Diocesi consegnata ai parrociun gesto di partecipazione alla gioia della comunità della Parrocchia di Madre Teresa, che si prepara con tanta dedizione ad entrare nella nuova casa di Dio. Grazie ad ognuno per quello che potrà fare”.

Le diciotto vetrate sono state realizzate dalla vetreria d’arte “Tocchi di colore” di Offanengo (Cremona), una rinomata fabbrica artigiana attiva dal 1987. Ciascuna delle vetrate è stata realizzata a disegno astratto, in vetro soffiato a bocca collocato tra due vetri protettivi termici. Le tessere di vetro sono legate con piombo trafilato e saldature a stagno fuso nelle giunzioni. Le vetrate sono differenziate cromaticamente a seconda della posizione in chiesa. In un edificio di culto le vetrate hanno una forte simbologia: non si tratta, infatti, solo di finestre che riparano e da cui filtra luce; sono spazi di meditazione e di contatto con Dio. D’altra parte, unica nella simbologia giudeo-cristiana è l’importanza della luce. La prima parola pronunciata nell’Antico Testamento è il comando divino: “Sia la luce”, mentre il Nuovo Testamento chiama Gesù “vera luce, quella che illumina ogni uomo”. Ecco perché l’architettura delle chiese cristiane privilegia questo elemento, associandolo alla stessa esperienza religiosa dei credenti.

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