IL CAMMINO DEL VENERABILE GIOVANNI

Introduzione

Quattro secoli fa venne in Maremma padre Giovanni da Montecassiano, un frate agostiniano in cerca di silenzio e solitudine. Vi erano pochissime persone e piccole comunità nei villaggi sul collinare e lungo il mare…. E tanti rischi per la salute.

L’amore a Gesù e al suo vangelo lo aprì e lo spinse ad occuparsi di loro, parlare di Dio e prendersi cura della loro salute, rendere più umane le condizioni di vita che erano di vero degrado.

La sua memoria è ancora viva in tutta la Maremma… A Batignano e in altri luoghi le persone lo considerano come un familiare.

In occasione dell’anniversario della morte, nel 2021, la Diocesi di Grosseto ha pensato di proporre un cammino sulle sue orme nei luoghi a lui cari. Fare il Cammino del Venerabile ha il sapore della Maremma, con le sue asprezze e i lunghi sentieri solitari, dove non è dato di incontrare una casa…, ma offre anche a-tu-per-tu intensi con se stessi, il proprio cuore, la propria vita… con chi condivide il cammino o incontreremo.

Video dedicato al cammino del venerabile p. Giovanni Nicolucci di San Guglielmo

Il cammino ha qualcosa di speciale, un carisma identitario, proprio. I suoi luoghi, le memorie anche minime e specialmente il filo d’oro della testimonianza di quel frate… tutto ti suggerirà parole di cui forse hai bisogno… semplici, vitali! Faticoso a tratti… ma capace di ripagare in bellezza, completamente immersi nella natura incontaminata della Maremma passando per caratteristici paesini arroccati sulle colline per dare spazio a sguardi, profumi, silenzi e parole profonde!

Grosseto – Batignano

Il nostro cammino inizia dalla Cattedrale, al centro di Grosseto. La tappa si svolge interamente su asfalto, prima in città lungo corso Carducci e via Oberdan, poi via Senese. In uscita percorriamo una comoda pista ciclabile che ci conduce fino a Roselle. Da lì arriviamo alla chiesa, proseguiamo su via Batignanese, e poco dopo riprendiamo la pista ciclabile. Proseguiamo per 3,5 km, passiamo sotto il ponte della statale, seguendo le indicazioni per Nomadelfia. Giunti sulla collina, si svolta a sinistra oppure a destra e si trova il punto d’informazioni. Seguiamo il cammino sempre su asfalto, passiamo accanto al podere Santa Lucia, ora abitazione privata, dove il Venerabile è vissuto quando è arrivato a Batignano e giungiamo al centro abitato.

Batignano – Sticciano scalo

La tappa è interamente tra campi e nel bosco anche nella variante. Da Porta Grossetana si scende verso destra in via delle stalle, si incrocia la provinciale quindi via del Lavatoi. Seguiamo la strada, fino a giungere di fronte al Convento di Santa Croce, costruito per padre Giovanni dai Medici, dove però egli non fece in tempo a trasferirsi in quanto morì prima. Si prosegue sulla strada leggermente in discesa fino al primo bivio, dove svoltiamo a destra in salita. Si giunge ad uno slargo dove il cammino ha il bivio per Sticciano Scalo o Paese. Si prosegue dritti sulla strada sterrata che si segue per 2 km.

Il sentiero per un breve tratto si restringe in una boscaglia. Saliamo dolcemente. Giunti in una piazzola con dei bivi, si continua dritti sul sentiero che scende ed entra nel bosco. Il sentiero si allarga e diventa una strada in discesa per circa 3 km e superati una linea di pali della luce giriamo a destra per un sentiero nel bosco che ci porta ad una strada asfaltata. Giunti sull’asfalto giriamo a destra e dopo 1 km, giunti alla zona militare, prima di avvicinarci giriamo a sinistra nella sughereta, passiamo il fiumiciattolo, risaliamo e giriamo a destra, si costeggia da lontano la rete militare giunti ai piedi di una salita ripida e sassosa giriamo a sinistra, seguiamo la traccia che diventa sempre più evidente fino a giungere al capanno di caccia di Poggio Confine. Dal capanno proseguiamo per il sentierino che sale nella macchia. Lo seguiamo per un paio di chilometri prima in salita, poi in discesa e arriviamo all’asfalto accanto al campo sportivo. Giriamo a destra in salita quindi a sinistra su sterrato tra gli olivi, in poco più di un chilometro incrociamo la strada che collega Sticciano Scalo al paese medioevale e troviamo un’area di sosta con una cannellina per l’acqua. Attraversiamo la strada, scendiamo e proseguiamo dritti sulla strada sterrata. Qui arriva il sentiero che proviene da Sticciano Scalo. Se invece si va a Sticciano Scalo dal campo sportivo si scende a sinistra fino a giungere al paese.

Variante per Sticciano

Variante impegnativa per Sticciano sul cammino degli Etruschi (13,6 km)

Da Batignano al bivio per Sticciano vedi descrizione per Sticciano scalo. Si segue a destra la carrareccia che sale leggermente per 4 km mentre continuiamo a costeggiare la zona particolare di caccia recintata. Nel bosco prima n discesa poi in salita a destra per due bivi nel bosco. Il sentiero sale gradualmente ma sensibilmente. Si continua sempre in salita costeggiando nuovamente per un tratto la rete della zona di caccia.  Giunti alla sommità della collinetta si entra nella macchia per un brevissimo tratto, si gira a sinistra su sterrato in ripida discesa. si ricomincia a salire, seguiamo la strada che svolta ad angolo retto a destra, dopo un centinaio di metri, prima di resti di murali del castelliere di Monteleoni, possiamo prendere un sentiero sulla sinistra. Giunti ad una radura con pini ad alto fusto, giriamo ad U e prendiamo il sentiero che entra nella macchia, lo seguiamo con attenzione e giungiamo alla strada che percorriamo in discesa. Scendiamo sulla comoda strada, per Sticciano seguendo la strada principale, passiamo accanto al cimitero, poco dopo svoltando a destra in discesa possiamo proseguire per Montemassi, proseguendo si giunge in breve al paese medioevale. Seguendo la strada in discesa si giunge all’incontro con l’itinerario che proviene da Sticciano Scalo

Sticciano Scalo – Montemassi

Tappa interamente su sterrato, in salita solo nel primo pezzo e nell’arrivo a Montemassi. Si riprende il cammino su via Vecchia e, superata l’ultima casa sulla destra, giriamo a destra nel bosco seguendo il sentiero-natura che corre lungo la linea telefonica. Giunti alla strada sterrata svoltiamo a sinistra, sulla strada asfaltata che corre a pochi metri. Accanto al sentiero c’è la fontanella dell’acqua e incrociamo il sentiero che proviene dal campo sportivo. La strada sterrata sale fino a quando arriviamo allo spiazzo dove incontriamo la variante che scende da Sticciano, proseguiamo e continuiamo sempre sulla cresta senza mai scendere. Al secondo appostamento per la caccia, prendiamo una traccia sulla destra in mezzo al bosco lasciando il sentiero principale (NB attenzione ai segnali) che scende in un sentierino, guadiamo il ruscello e poco dopo e ci immettiamo su una strada bianca che seguiamo a sinistra. Passando sotto la ferrovia continuiamo fino alla strada provinciale, che si attraversa e si prosegue dritti, seguiamo il sentiero sulla destra e pieghiamo nuovamente a destra seguendo i pali della luce. Attenzione perché il sentiero può avere rovi. Giunti sulla strada bianca si prosegue svoltando a sinistra lungo la strada costeggiando la cooperativa Venaia, quindi giriamo all’altezza della torre dell’Enel,  si prosegue su strada bianca con al centro i resti di una strada con pavimentazione in pietra. Giriamo a destra su strada asfaltata e arriviamo alla provinciale che attraversiamo con attenzione. Si prosegue dritti su strada sterrata, si costeggia una casa, lasciandola sulla sinistra e si prosegue dritti. Lasciando la strada bianca si entra in un sentiero che costeggia sulla destra la proprietà privata della casa e prosegue nella macchia superando un fiumiciattolo. Proseguiamo dritti sulla sinistra sotto al cartello Cialfi; poco dopo al bivio proseguiamo sulla destra costeggiando i campi fino a giungere sulla strada asfaltata che scorre parallela. Camminiamo accanto alla strada per 50 metri ed entriamo in un prato (attenzione se l’erba è alta), superiamo un fosso che può avere rovi e si prosegue su una traccia sull’erba, che corre accanto ad un campo di olivi. In fondo al campo, superata una catena di chiusura strada, proseguiamo dritti all’incrocio con la strada in terra battuta. Si ritorna sull’asfalto girando a destra dopo 200 m, alla rotatoria, superata la sbarra si costeggia il vigneto dismesso poi, all’altezza dei fichi d’India, si prosegue sulla sinistra. Alla sbarra, attraversiamo la strada asfaltata e proseguiamo dritti. Superato l’oliveto lasciamo il cartello bianco mezzo rotto sulla destra e prendiamo la strada che entra nella macchia. U usciti sulla sinistra sulla stradina asfaltataproseguiamo in salita, giunti alla prima casa sulla destra entriamo nella stradina sterrata. Si consiglia, se la strada fosse ingombra da ramaglie, di entrare nel campo a sinistra scendere paralleli e si trova la traccia per attraversare il fiumiciattolo e riprendere il sentiero andando a destra in leggera salita. Lo seguiamo, entriamo in un oliveto, giunti su una strada sterrata proseguiamo dritti prima in salita poi scendendo. Prima di immettersi sulla strada asfaltata che ci porta comodamente a Montemassi in un km, a sinistra superiamo la catena; entrati in un campo in salita costeggiamo gli alberi sulla sinistra fino ad incontrare una carrareccia che ci porta a Montemassi.

Montemassi – Tatti

Tappa nel bosco e su strade sterrate. Ripartiamo da dove siamo entrati a Montemassi, lasciamo la chiesina della Madonna delle Grazie sulla sinistra e proseguiamo verso il cimitero. Passiamo accanto al cimitero sulla sinistra, saliamo, poi proseguiamo in discesa quindi superata la sbarra giriamo a destra, poi girare a sinistra e poi di nuovo a destra (N.B. non prendere le strade in discesa proseguire sulla strada che mantiene la destra in piano). Dopo 1 km siamo giunti alla strada provinciale, attraversiamo e prendiamo la strada bianca di fronte, All’incrocio della casa con gli scuri verdi,  proseguiamo dritti, prendendo il sentierino in discesa nella macchia. Siamo giunti così ad un bosco tagliato di recente, lo costeggiamo il sentiero si allarga perché percorso da trattori ma è ingombro di sassi e ramaglie, risalendo sulla destra forma una curva, scartiamo i sentieri a sinistra in discesa, siamo rientrati nel bosco, quando la strada comincia a piegare a destra procediamo diritti sul sentiero e si arriva in località Molino le Conce. Continuiamo seguendo la strada che diventa via via migliore e si giunge ad una prima casa a sinistra, subito dopo troviamo un lavatoio e fontanella di acqua potabile. Continuiamo seguendo la strada sempre in salita, mantenendo la destra, giungiamo a Tatti. Giriamo a destra e arriviamo alla Chiesa.

Tatti – Massa Marittima

Tappa nella zona più incontaminata del cammino nel tipico paesaggio collinare della Maremma. Incroceremo una sola strada asfaltata in tutta la tappa e nessun  paese, solo alcune case. Faticosa nel tratto finale per i dislivelli.

Proseguiamo in salita in via della Canonica e giungiamo alla strada principale che seguiamo a sinistra. Quindi in prossimità della casa al numero 29 lasciamo la strada asfaltata, prendiamo lo stradellino sterrato, davanti a noi in lontananza, Massa Marittima, la nostra meta di oggi. Continuiamo in discesa, alcuni gradini aiutano nel tratto più ripido, scendiamo ancora e prendiamo il sentiero sul muretto prima di entrare al campeggio Ixtlan. Lasciato sulla destra il campeggio, proseguiamo sul sentierino fino a giungere ad una strada sterrata. Prendiamo a destra in salita, poi alla curva andiamo a sinistra, si passa accanto alla casa, il sentierino prosegue dritto in una traccia. Proseguiamo sulla comoda traccia che però può avere rovi, si attraversa un ruscello, costeggiamo il monte, ad un incrocio il nostro cammino prosegue a destra in salita seguendo i pali della luce, poi piega a sinistra lasciando la carrareccia, in pratica seguiamo i pali della luce, per prendere un sentiero che passa accanto a grandi castagni e ci porta in un prato, si attraversa e si esce per una traccia nella parte opposta del prato in basso a sinistra. Si segue il sentiero che prosegue in salita, entriamo in un campo, lasciamo il riferimento dei pali e costeggiamo il bordo del campo in basso, mantenendo sempre nella stessa direzione, usciamo su una strada girare a destra in discesa. Proseguiamo su una comoda strada sterrata mantenendo la stessa direzione agli incroci successivi, prendendo la destra o andando dritti. Il sentiero prosegue con saliscendi fino ad una grande radura. N.B: prendiamo il piccolo sentiero a sinistra che, a metà della radura, entra nella macchia. E’ un sentiero prima in piano poi cominciando la discesa il sentiero ha un fondo più sconnesso. Usciamo dal bosco giriamo a destra sulla carrareccia, al bivio prendiamo la strada a sinistra in discesa, ATTENZIONE: dopo circa 400 metri, poco evidente, c’è l’ingresso del sentiero che, in discesa prima dolce poi ripida, ci porta fino al fosso San Paolo. Attraversato, usciamo su una comoda strada che seguiamo in discesa. Giungiamo ad un guado che d’inverno ha molta acqua ed è privo di ponticello. Risaliamo seguendo la strada senza deviazioni per circa 2 km quindi prendiamo sulla destra un sentiero poco evidente per il bosco appena tagliato. Nell’angolo a destra dell’area tagliata il sentiero entra nel bosco in salita, seguiamo con attenzione i segni bianco rossi su un fondo molto sconnesso, fino all’incrocio con un sentiero ben battuto, noi proseguiamo dritti nel bosco. Il sentiero ci porta fino alla strada provinciale, la attraversiamo e prendiamo di fronte la bella strada con i pini che ci porta all’agriturismo Pianizzoli. Aggiriamo sulla destra l’agriturismo e continuiamo fino ad un ponticello, prendiamo un sentierino in salita a sinistra che attraversa un boschetto, giriamo a destra, scartiamo le strade accanto che portano in abitazioni private. Proseguiamo su strada comoda, poi in discesa a destra, seguendo la recinzione dell’area addestramento cani, dopo 800 mt di strada pieghiamo decisamente sulla destra in un boschetto la strada si fa pianeggiante, al bivio dopo 200 mt andiamo a sinistra, all’incrocio proseguiamo dritti riprendiamo a scendere su una strada sterrata che prosegue girando a destra. Scendiamo nel fondovalle dove passiamo due rigagnoli e da qui cominciamo la salita dei 200 mt di dislivello per giungere a Massa Marittima. Saliamo nella comoda carrareccia un tempo ben lastricata, lasciamo sulla destra un vecchio forno per la calce, costeggiamo un podere poco invitante, continuiamo a salire, prima che la strada cominci a scendere la lasciamo per continuare a salire con la strada a sinistra. All’incrocio continuiamo a destra e dopo circa un km raggiungiamo la strada asfaltata che sulla destra ci porta a Massa Marittima. Il sentiero non segue la strada asfaltata che ci porta direttamente a Massa ma piega a sinistra entrando in un bel bosco, la seguiamo, poi prendendo uno dei tanti sentieri costeggiamo le case usciamo su via Nenni che attraversiamo per prendere via Gramsci che percorriamo tutta fino a proseguire su via Fratti, il campanile medioevale è davanti a noi, aggiriamo il complesso di san Pietro all’Orto girando a sinistra per via Diaz e arriviamo davanti alla chiesa di sant’Agostino con il suo bel chiostro che accolse molte volte il Venerabile nelle sue predicazioni.

Massa Marittima – Gavorrano

Tappa molto varia prima nel bosco, poi tra prati panorami aperti, passiamo accanto al lago dell’Accesa, ma anche su asfalto vicino alla Aurelia a quattro corsie e alla ferrovia, passando improvvisamente dalla pace della natura al rumore della civiltà moderna.

Lasciamo Massa Marittima ripercorrendo il sentiero che abbiamo fatto nella tappa precedente, dopo il podere Rigalloro, prendiamo a destra il sentiero accanto al cancello di un’abitazione che entra nel bosco, procediamo sulla bella strada sterrata che si snoda nel bosco con dei saliscendi poco faticosi. La percorriamo per 2 km fino ad incontrare la strada Provinciale per Capanne che non prendiamo, ma continuiamo sulla strada sterrata e dopo 20 mt, al bivio a sinistra, scendiamo e manteniamo la sinistra ai bivi. All’incrocio a tre strade dopo circa un chilometro e mezzo, seguiamo quella centrale camminando sotto i tralicci della luce e giungiamo fino al piccolo centro di Capanne. A sinistra andiamo al piccolo centro dove possiamo trovare ristoro. Per proseguire il cammino, entrare nella proprietà privata e girare subito a destra sul sentiero pianeggiante. Attraversiamo la strada e prendiamo la strada sterrata di fronte in salita. Giunti ad un incrocio a tre lasciamo la strada sterrata, prendiamo il sentiero in salita segnato in bianco/rosso che corre parallelo ad un percorso mtb. Si tiene la sinistra sul sentiero fino a giungere su una carrareccia che continua a salire fino alla cima del poggio dove proseguiamo dritti in leggera discesa. Dopo circa 500 mt dal quadrivio di vetta lasciamo la carrareccia per prendere un sentiero in discesa verso il lago che vediamo di sotto. N.B. Il sentiero è usato dalle mtb, procedere con molta attenzione! Continuiamo sulla strada sterrata in discesa prendendo la strada a destra sempre seguendo la direzione fino a giungere sulla strada asfaltata, giriamo a destra in discesa, la percorriamo fino alla provinciale che prendiamo a sinistra, attenzione perché è molto più trafficata. La percorriamo fino alla piccola chiesetta di Santa Barbara a La Pesta. Proseguiamo lasciando a destra la strada che ci porta al lago, cominciamo a salire, sulla sinistra abbiamo i resti archeologici dell’antichissimo abitato etrusco, con spiegazioni esaustive su pannelli. Continuiamo dritti e quindi a destra, seguiamo il crinale, scartiamo la strada in discesa, fino ad arrivare ai resti di un podere abbandonato, preceduto da un bellissimo viale di cipressi che percorriamo, seguiamo il sentierino in ripida discesa sulla destra, attraversiamo il campo e imbocchiamo la comoda carrareccia proseguendo a sinistra. Proseguiamo dritti al primo incrocio, la strada passa accanto a campi ed entra in boschetti la seguiamo per circa 1,5 km dove troviamo un bivio e noi andiamo verso destra in salita. Giunti ad un incrocio con una comoda strada e un cartello informativo sulla flora locale, noi proseguiamo dritti in discesa. Giunti nei pressi di un oliveto, vediamo Gavorrano davanti a noi, svoltiamo a sinistra continuando a scendere fino alla strada asfaltata. Il Cammino, nel suo tratto più disturbato dal traffico, va a destra invece per quasi un kilometro, costeggiando l’Aurelia. La attraversiamo e poi costeggiamo la ferrovia per altri 600 metri. Passati sotto la ferrovia giriamo a sinistra, ATTENZIONE alle automobili sulla provinciale. Dopo 150 metri giriamo a destra sulla strada del Puntone, sempre trafficata, poi dopo 400 mt, quando la strada curva prendiamo sulla sinistra la strada bianca che passa attraverso orti e alcune ville, incrociamo una strada asfaltata, la attraversiamo e proseguiamo sulla strada asfaltata, fa una grande curva in salita, poi diventa pianeggiante, scartiamo la strada asfaltata in salita e continuiamo dritti nella sterrata che entra nel bosco e continua a salire e finalmente arriviamo alla strada asfaltata. Per andare a Gavorrano prendiamo via Tasso in salita e via San Carlo a sinistra in salita poi diventa sentiero proseguiamo a sinistra in salita e ci porta sotto al centro storico di Gavorrano. Se proseguiamo dritti in discesa su via T. Tasso andiamo alla frazione di Filare da cui parte la tappa successiva.

Gavorrano – Scarlino

Tappa breve principalmente pianeggiante nel verde faticosa solo nella salita a Scarlino.

Il sentiero parte dalla frazione di Filare. Percorriamo con attenzione, per un breve tratto, la Strada provinciale Gavorranese in salita, appena superate le ultime case scendiamo a sinistra sulla strada asfaltata all’inizio e poi bianca, la percorriamo per 1,2 km poi prendiamo sulla sinistra una strada bianca che passa tra i campi e un bosco, la strada sembra che continui in salita ma è chiusa da una catena, prima della catena andiamo a destra sul sentiero che si stringe entra in una proprietà privata che costeggia un campo di olivi.  Attraversiamo la strada bianca, continuiamo dritti alla sinistra del cancello e dei pini che troviamo di fronte. Il sentiero scende leggermente e poi risale dolcemente fino all’incrocio con la strada asfaltata. Giunti alle case le lasciamo sulla destra per proseguire dritti in discesa prima su strada asfaltata e poi sul sentiero, i cancelli delle proprietà impediscono di sbagliare. Usciti dal sentiero si prosegue in salita sulla strada bianca lasciando sulla sinistra i cancelli delle abitazioni si piega leggermente sulla destra per entrare nel bosco in salita mantenendo la stessa direzione, entriamo in un oliveto, il sentiero diventa molto ripido fino a sbucare sulla strada asfaltata che ci porta, continuando a salire, fin sotto il castello di Scarlino.

Scarlino – Tirli

Immersi nei boschi dell’area delle Bandite di Scarlino su comodi sentieri immersi nel verde, tappa faticosa per il dislivello sia positivo che negativo da affrontare.

Lasciato il castello alle spalle, prendiamo la strada asfaltata che esce dal posteggio sulla destra, giungiamo all’incrocio con l’altra strada asfaltata che viene da Scarlino, seguiamo l’indicazione “tutte le direzioni”, procediamo in discesa superiamo il tornante con dei disegni sul muro e dopo 1,4 km dalla partenza, giriamo a sinistra e prendiamo la strada bianca che prosegue in piano leggermente in discesa. Si passa tra alcune case e la strada continua nel bosco in salita. Rimaniamo sul sentiero numero 28 scartando le varie deviazioni. Dopo 3,3 km dalla partenza, nel mezzo di un tornante prendiamo il sentierino in salita segnato sempre con il numero 28 sul cippo in cemento caduto. Proseguiamo sul sentierino stando attenti a non deviare dal sentiero principale. Giunti sulla strada sterrata numero 23 proseguiamo a sinistra in salita. Giunti al passo delle Tre Croci un tavolino e panche invitano ad una sosta. Prendiamo la strada sterrata a destra che scende, dopo 350 mt troviamo il convento.

Riprendiamo la strada dalla quale siamo venuti in salita quindi al passo tre croci giriamo a destra per la strada che scorre quasi pianeggiante. Al bivio andiamo a sinistra in discesa, ricominciamo a salire e non prendiamo altri sentieri in discesa sulla destra. La salita ripida sotto le pendici del monte Stella, ci porta ad un tratto di strada che con un dolce saliscendi ci fa raggiungere la località buca della neve. Continuiamo dritti rispetto a dove siamo arrivati e scendiamo. Giunti ad una grande curva, non prendiamo la strada per Acquaviva chiusa dalla sbarra, ma poco dopo nel bosco prendiamo il sentiero per mountain-bike chiamato tre dita. Lo percorriamo in discesa fino a quando incrociamo una strada sterrata, non proseguiamo dritti sul sentiero, ma giriamo a sinistra sulla strada che seguiamo in discesa fino alla località brachetta. Incrociamo una strada bianca e continuiamo a scendere a destra, in direzione contraria all’indicazione santa Lucia. Continuiamo in leggera discesa sulla bellissima strada. All’incrocio proseguiamo dritti e risaliamo con il sentiero 47 che, in costante salita, ci porta fino alla chiesa di sant’Anna dove padre Giovanni costruì un piccolo eremo per ritirarsi a pregare. Il percorso in salita è di quasi 3 km, ormai giunti sotto la chiesetta possiamo fare una scorciatoia che ci porta all’antica fonte con una Madonnina e quindi alla chiesa. Lasciata la chiesetta e continuiamo a salire e dopo due chilometri e mezzo arriviamo a Tirli.

Tirli – Castiglione della Pescaia

Tappa molto panoramica e poco faticosa su asfalto nel primo tratto, interamente immersa nel verde ci porta nel luogo più significativo del nostro cammino.

Attraversiamo il piccolo paese di Tirli e saliamo, incrociamo la strada provinciale, la attraversiamo e continuiamo per un breve tratto sempre in salita su strada bianca, arriviamo nuovamente sulla strada asfaltata andiamo a sinistra verso poggio Ballone per 2,5 km procedendo in salita, continuiamo per altri 750 mt prendendo la strada in salita a destra dopo il divieto d’accesso alle macchine fino ad incontrare un grande piazzale sulla sinistra, in fondo, alle nostre spalle il cancello della stazione radar dell’Aeronautica Militare. Attraversiamo il piazzale godendo del bel panorama e scendiamo rimanendo sulla sommità delle colline, dopo circa un chilometro e mezzo prima che la strada cominci a salire continuiamo a sinistra in discesa a tratti ripida, al primo incrocio a destra e al secondo a sinistra, proseguiamo e continuiamo tenendo la destra. Arriviamo ad un altro incrocio dove in discesa si apre una bella piazzola panoramica per la caccia al piccione, scendiamo a sinistra, e scendiamo per la traccia che si vede a destra a metà della radura, il sentiero è stretto ma ben tracciato e ci porta fino all’eremo di Malavalle meta del nostro pellegrinaggio e il luogo più santo nella zona di Grosseto.

Costeggiamo l’eremo sulla sinistra e giunti al tornante della strada procediamo sulla destra in leggera salita. Rimaniamo su questa strada che sale gradualmente sulla pendice delle colline fino a giungere ad un grande piazzale dove ci si apre nuovamente la vista sul mare, sulla Diaccia Botrona e la pianura di Grosseto. Procediamo dritti sul sentiero in discesa fino a giungere sulla strada asfaltata che percorriamo in discesa e facendoci godere di uno stupendo panorama, passando attraverso le ville, ci porta al centro storico di Castiglione della Pescaia. 

Castiglione della Pescaia – Grosseto

Tappa pianeggiante, per metà nella pineta ma su asfalto delle piste ciclabili accanto alla strada.

Lasciamo Castiglione attraversando il ponte sulla Bruna, dopo le ultime case di via Ansedonia, sul lato destro inizia la pista ciclabile che ci porta a Marina di Grosseto. Dopo 7,5 km la pista ciclabile finisce e arriviamo ad un ponte che non ha lo spazio per i pedoni o le biciclette. Per sicurezza prendiamo il sentiero che entra nella pineta a destra, lo percorriamo fino alla spiaggia dove senza problemi potremo continuare per Marina. Rientriamo subito dopo in pineta in corrispondenza dei un locale, poco dopo arriviamo in Via delle Colonie, quindi proseguiamo dritti attraversando tutta Marina di Grosseto fino al forte San Rocco.

Giriamo a sinistra e riprendiamo la pista ciclabile. Giunti alla rotatoria proseguiamo dritti sulla pista ciclabile che dopo 10 km ci porta alle prime case di Grosseto. Proseguendo sul Viale della Repubblica, via Aldi e poi Gramsci giungiamo alle mura di Grosseto e da lì alla cattedrale dalla quale siamo partiti.

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