Cattedrale di San Lorenzo, 19 aprile 2025

Pasqua è un ricalcolare il percorso, con un nuovo inizio perchè c’è una Presenza che ti fa dire: vai avanti, non fermarti!

Omelia nella Veglia Pasquale

La veglia di Pasqua è tutta un crescendo: abbiamo iniziato col buio e ora iniziamo a vedere; abbiamo iniziato con l’esperienza dell’allontanamento dal Signore, ma il Signore ci cerca e vuole stare con noi.

E’ l’esperienza di un Dio amante di ognuno di noi! Certo che se qualcuno ti vuole bene la tua vita cambia o no? Nel momento in cui tu percepisci che nessuno ti vuole bene, la vita diventa inferno… Nel momento in cui tu percepisci che c’è la solitudine che penetra dentro, senti che non è vita. Ben altra la consapevolezza che nell’esperienza che viviamo c’è un Dio che ci vuole bene, anzi che vuole starti accanto nel dire: ti voglio bene! Ho dato la vita per te, perchè tu possa vivere!

Le letture sono tutte un invito a riconoscere questa consapevolezza e a riconoscere che siamo di fronte ad una sorpresa: la morte non è l’ultima parola!

E’ una sorpresa, perchè spesso siamo abituati a riconoscere che la morte è la fine di tutto: è finita la vita, è finito quel sorriso, è finita quella modalità con cui vivi, è finito quel senso… è finita e cosa ti rimane? No, di fronte a un vuoto, non è finita e Gesù trasforma ciò che era un punto in una virgola!

Il discorso va avanti: non fermarti lì! Gesù porta l’amore di Dio per dirti che non ci si ferma lì. Siamo tutti invitati a riconoscere dove siamo fermi. Siamo invitati tutti – e la coscienza parla – a riconoscere dove abbiamo le nostre zavorre, dove siamo incagliati.. L’annuncio di Pasqua ti dice che c’è un oltre, un inizio. Prendo un’immagine che può aiutarci: c’è un “ricalcolo”. Avete presente il navigatore? La meta è sempre quella, ma a volte sbagli strada… La vita ti ha portato in situazioni che non avresti mai pensato di vivere o immaginare, ma l’esperienza della Pasqua è un ricalcolare il percorso, tuttavia con un nuovo inizio perchè c’è una Presenza che ti fa dire: vai avanti, non fermarti!

Allora ha anche senso la riconciliazione, ha senso anche la ri-presa; ha senso anche il ri-comincio. Questo suffisso “ri” facciamolo risuonare in questa veglia di Pasqua! Ri-prendo, nei legami che sto vivendo! E il Signore ci fa fare Pasqua proprio attraverso la nostra debolezza!

Fai Pasqua attraverso quella tua fragilità; fai Pasqua attraverso quella tua ambiguità. Se abbiamo il coraggio di consegnarla al Signore avremo anche il coraggio di vedere questo cero in modo diverso rispetto a quando siamo entrati in cattedrale al buio. La luce l’abbiamo presa tutti dalla stessa fonte: questo cero. E questo gesto ci dice che far passare l’esperienza della fede è importante, ma serve l’unica fonte, l’unico cero! Oggi invece abbiamo una difficoltà: la candela che ho – l’esperienza della mia fede – la tengo per me e non consegno la luce a qualcun altro. È mia e basta. No, l’esperienza della fede nel Risorto non è una gestione privata: va condivisa! E, caso strano: più tu condividi l’esperienza della fede, più aumenta in te! Sarebbe una bella sfida condividere ciò che io credo. “Ma sai che dire quella preghiera alla mattina, mi fa partire bene?” …”Ma sai che un passaggio in chiesa durante la giornata, mi mette pace?” Condividilo! Dillo a qualcun altro! Condividi cioè l’esperienza che vivi! Quanto e come le persone che hanno fatto Pasqua nella loro capacità di amare – perchè l’amore passa per la croce – sono le più credibili! Noi abbiamo imparato a voler bene dalle persone che hanno fatto Pasqua, perchè hanno parlato, ma anche vissuto cosa ha significato la tenebra, la disperazione, la risurrezione, la morte e la vita!

Allora è vero che la luce di Pasqua passa dalla croce, ma è anche vero che ogni croce può trasformarsi in una Pasqua, in una oblazione d’amore che dà senso a tutta la vita. Faccio un piccolo esempio: a fine giornata possiamo scegliere di essere solo stanchi e consumati dal faticare e patire, oppure essere stanchi, ma più amanti; stanchi, ma più carichi di amore. La stanchezza è la stessa; cambia il modo in cui ci stai.

La Pasqua ci obbliga a deciderci.

Che decisione di amare in questo momento sono chiamato a prendere per fare Pasqua? Che questo evento possa smuoverci là dove siamo e come siamo nel fare il passo possibile.

Ti ringraziamo Signore della tua presenza; ti ringraziamo di quanto vuoi operare nella nostra vita con la Tua vita.

+Bernardino

(da registrazione)

 

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