Iter iniziato nel 2000, tredici anni fa la posa della prima pietra. Il Vescovo: "Quello che vivremo il 2 dicembre è un dono grande e una responsabilità comune"

A tre giorni dalla Festa della Dedicazione, ecco il nuovo complesso parrocchiale “Madre Teresa di Calcutta”

Domenica 2 dicembre sarà una giornata di festa per la Diocesi di Grosseto: il vescovo Rodolfo presiederà, infatti, il rito della dedicazione della nuova chiesa di Madre Teresa di Calcutta, nel quartiere Cittadella di Grosseto.

L’ultima dedicazione risale al 2009 e fu quella della chiesa parrocchiale di Principina Terra.

La celebrazione avrà inizio alle 15 dall’attuale sala polivalente, in via Germania 32, da dove partirà la processione attorno all’isolato fino al sagrato della nuova chiesa, in via Stati Uniti d’America. L’ingresso ufficiale all’interno del nuovo luogo di culto segnerà l’avvio del rito, carico di segni e di simbologia.

Arriva, dunque, a compimento un iter iniziato nel 2000 quando, di fronte all’attuarsi delle previsioni urbanistiche nella nuova zona della Cittadella di Grosseto, emerse l’esigenza di provvedere un luogo di culto idoneo per gli abitanti del quartiere che stava prendendo forma.

Il nuovo complesso parrocchiale “Madre Teresa di Calcutta” sorge su un terreno di 9300 mq, ceduto gratuitamente dalla società “Cittadella” srl alla parrocchia della Santa Famiglia nel 2002.

 

  • Le tappe

La progettazione della nuova chiesa e delle annesse opere parrocchiali fu affidata, inizialmente, all’architetto Paolo Romano Borghi, deceduto improvvisamente nel settembre 2002. A seguito di questo triste evento, la Diocesi ha cercato di salvaguardare al massimo il lavoro fatto, accogliendo dalla famiglia del professionista il valore della progettazione fino ad allora effettuata e ha affidato l’incarico ad un nuovo professionista: l’architetto Stefania Ritti.

  • Nel 2004 il vescovo Franco Agostinelli erigeva la nuova parrocchia – la decima della zona urbana, la cinquantesima della diocesi di Grosseto – con il titolo di “Beata Madre Teresa di Calcutta”.
  • Il 4 settembre 2005 ha avuto luogo la posa della prima pietra, che ha permesso di realizzare la sala polivalente di via Germania, che finora ha funto anche da luogo per il culto.
  • Dal 2006 è iniziato il tempo impegnativo per il completamento del progetto.
  • Il 5 novembre 2014 il vescovo Cetoloni riceve dalla Cei il decreto di assegnazione del contributo dell’8xmille, pari a 1.903.000 euro per la costruzione di chiesa, casa canonica e aule del complesso parrocchiale. Nel 2015 viene affidato l’appalto a corpo all’A.t.i tra Fidia srl e F.lli Massai.

Il costo complessivo del progetto ammonta a 3.562.946 euro, coperti dal contributo Cei, dalla Diocesi, dagli oneri di urbanizzazione (Legge Bucalossi) e dalla parrocchia stessa.

I lavori sono iniziati ufficialmente il 28 dicembre 2015 e sono occorsi quasi tre anni per completare l’opera.

  • Il progetto

Il complesso parrocchiale “Madre Teresa di Calcutta” si articola in tre edifici distinti, collegati idealmente dal campanile, che si eleva in posizione piuttosto centrale: la chiesa, il centro di opere pastorali con la canonica e la sala polifunzionale.

La chiesa si colloca in posizione perpendicolare rispetto a viale Stati Uniti d’America, punto di accesso principale, a cui si arriva attraversando una zona a verde e gradoni in leggero pendio.

L’edificio ha un aspetto di sobria imponenza, offerto dal dinamismo delle forme ottenuto con rotazioni di volumi, altezze differenziate, alternanze di pieno e vuoto, cambi di materiale. Ha una forma semplice, quadrata: il primo livello è rivestito in pietra a faccia vista bicroma, mentre la parte superiore è intonacata. Un particolare: l’angolo sinistro adiacente all’ingresso principale è caratterizzato da spessi blocchi di pietra in spaccato di cava, come richiamo simbolico alla pietra angolare che è Cristo.

Altro particolare: il secondo e più alto blocco quadrangolare che sormonta la base, è ruotato rispetto ad essa in senso orario di 16 gradi, per andarsi ad orientare esattamente secondo i quattro punti cardinali e rivolgere il lato di fronte al quale è collocato l’altare precisamente ad est.

All’aula liturgica si accede attraverso 4 ingressi: tre nella parte frontale e uno laterale. Il dimensionamento dell’aula è stato concepito per un’affluenza di circa 430 persone, con un massimo di circa 360 posti seduti. L’area del presbiterio ha la forma di mandorla. La “scatola” cubica dell’aula, di per sé apparentemente statica, esprime un senso di concentrazione, rafforzato all’interno dalla disposizione delle sedute, configurate in modo da permettere, durante i riti, un movimento dei fedeli stessi intorno all’altare, in modo tale da poter esprimere una maggiore partecipazione liturgica ed un rapporto più ravvicinato, quasi colloquiale tra celebrante ed assemblea.

La copertura è a quattro falde inclinate con pendenze diverse, che a loro volta si risuddividono in altri spazi triangolari, che evidenziano il senso torsionale, quasi a rimarcare quello che in pianta avviene con la rotazione dei due quadrati.

All’interno è stata realizzata anche una cappella per le Messe feriali: può contenere circa 40 persone.

La chiesa si arricchisce anche di due opere realizzate dall’artista Lea Monetti: una statua della Madonna e una, in bronzo, di Madre Teresa di Calcutta.

Il centro delle opere pastorali (aule per il catechismo, ufficio parrocchiale, altre sale per la vita comunitaria e casa canonica) ha una forma quadrangolare, vicino e correlato alla chiesa sia per forma architettonica che per materiali costruttivi e di finitura. Anche la copertura in lastre di rame con falde inclinate richiama quella della chiesa. Le falde convergono verso il centro come un impluvium dove un sottostante anello di pilastri strutturali racchiude il chiostro centrale lasciando un unico spazio a cielo aperto (l’anfiteatro), punto di incontro comune anche per attività collettive esterne.

 “La dedicazione della nuova chiesa di Madre Teresa di Calcutta – dice il vescovo Rodolfoè un evento che riguarda, in primo luogo, tutti coloro che abitano nel quartiere Cittadella: è a loro che la consegno in nome di Dio e sotto la protezione di Madre Teresa. Nello stesso tempo, è un evento che coinvolge tutta la diocesi di Grosseto, perché la nuova chiesa è affidata ad un popolo nella sua interezza, affinché attorno ad essa cresca la comunità. Quello che vivremo il 2 dicembre è un dono grande e una responsabilità comune – continua il Vescovo – da assumere con riconoscenza per le tante energie spese, e con la speranza che questi nuovi ambienti diventino luogo di fiducia e spazio di comunità. Ringrazio i miei predecessori, il vescovo Giacomo e il vescovo Franco, per aver avviato, con lungimiranza e coraggio, l’iter che si conclude idealmente adesso; i sacerdoti che in questi anni si sono succeduti in questa parrocchia; i donatori del terreno; i professionisti che vi hanno lavorato; le ditte appaltatrici e fornitrici; le maestranze; le parrocchie per i loro contributi; le autorità preposte, per le autorizzazioni; i volontari che vi hanno investito e vi investono tempo ed energie”.

“Ora l’opera è compiuta e realizzata – dice don Desiderio Gianfelici, vicario generale della diocesi di Grosseto e responsabile per l’edilizia di cultoCiascuno è stato tramite, per la propria parte, della realizzazione non di un progetto, ma del desiderio di un popolo: pregare e incontrare il Signore in una chiesa vicino alle proprie case”.

“Sta avvenendo come quando una famiglia trasloca in una casa più ampia, perché la precedente risulta insufficiente – dice l’amministratore parrocchiale don Marjan Gjini Dal 2 dicembre avremo nuovi spazi, confortevoli, accoglienti: una chiesa, aule per la catechesi, spazi per il gioco e per la ricreazione di tutti, luoghi per esprimere vicinanza ai poveri. Quel che conta, ora, è accogliere questo dono guardandolo con gli occhi dei credenti, perché nel vederci consegnare la chiesa intitolata a Madre Teresa sappiamo davvero farci guidare dalla sua testimonianza per vivere con più coerenza e fedeltà la nostra adesione a Cristo”.

 

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