La vicinanza della Diocesi e della Fondazione Chelli alla famiglia Baccetti per la morte prematura di Alfredo

“Ci stringiamo alla famiglia Baccetti con tanto affetto e con la nostra preghiera in questo frangente tanto doloroso e oscuro per la morte prematura, probabilmente per un malore, di Alfredo. Che la fiammella della fede possa diradare il buio. Perché Signore? E’ la domanda che anche Marta e Maria rivolgono a Gesù di fronte alla morte di Lazzaro. E’ il perché di ogni dolore, che è mistero, ma che anche Cristo ha attraversato sino alla fine. La morte, però, non è l’ultima parola!” Così p. Rodolfo Cetoloni, amministratore apostolico della diocesi di Grosseto e il vicario don Paolo Gentili, a nome di tutta la Diocesi, per farsi vicini alla tragedia che ha colpito Gabriele e Silvia Baccetti.

“Portiamo loro la vicinanza anche del vescovo eletto Giovanni Roncari e di mons. Franco Agostinelli – aggiungono – assieme a quella dell’economo diocesano, del personale della Curia e di tanta gente. In queste ore, con Silvia e Gabriele ci siamo sentiti telefonicamente, ma desideriamo che la nostra vicinanza si dilati ulteriormente. Gabriele e Silvia sono, infatti, laici generosamente impegnati nel servizio a questa Chiesa, che come madre ora sente per loro tutta la responsabilità della consolazione nella fede”.

Gabriele, già presidente della Fondazione Chelli, è il responsabile dell’ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, membro del consiglio diocesano affari economici e delegato dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Silvia, già presidente dell’associazione Amici della cattedrale, fa parte dell’ufficio diocesano per la pastorale culturale.

Alfredo, deceduto a Barcellona, era stato studente del liceo Chelli. Aveva conseguito la maturità classica nell’anno scolastico 2007-2008. “Dopo la morte prematura di Lorenzo, ora la perdita di Alfredo – dicono la preside Paola Lubrina Biondo e il presidente della Fondazione, don Pier Mosetti E’ un dolore che si rinnova per tutti noi e che lascia senza parole. Che dire, infatti, a due genitori di fronte alla morte di un figlio? Nulla, se non le parole della nostra fede e quelle del ricordo affettuoso di Alfredo, studente di rara intelligenza, sottile, ironico, esigente, profondamente onesto e sincero, aveva bisogno di entrare in una relazione di stima e fiducia per dare il meglio”.

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