Compiono cinquant’anni le “Serate di Nomadelfia”, ideate da don Zeno, fondatore della comunità, per portare alla società di oggi una proposta di fraternità, giustizia e speranza.
Per questa speciale ricorrenza, nello spettacolo che quest’anno sarà portato in tournè sono state inserite alcune novità: una ventina di presentatori interagiscono donando alla “Serata” una vivacità ricca di stimoli. E una danza in stile moderno che trova impegnati tutti i giovani di Nomadelfia, che esprime “l’onda” di un popolo che vuole vivere la fraternità.
Attraverso la bellezza delle danze eseguite dai giovani e la forza delle testimonianze, lo spettacolo vuole suggerire i valori universali su cui impostare le relazioni umane, contrapponendo all’individualismo, la fraternità; alle logiche economiche, la giustizia sociale; al pessimismo sul futuro, la speranza di un mondo migliore.
“Cambio civiltà a partire da me stesso”, osava dire e fare don Zeno. Il suo monito arriva ancora oggi diritto ai nostri cuori, ci interpella in prima persona e ci responsabilizza, ci dice che la costruzione di un mondo migliore è possibile.
La danza, My Brother’s Wave (l’onda di fraternità), con cui si conclude lo spettacolo, sintetizza la testimonianza controcorrente dei nomadelfi: “Crediamo in questa umanità. Crediamo nella relazione, nella condivisione e nell’amore fraterno. Crediamo che la costru-zione di un mondo nuovo dipende anche dalle scelte di ciascuno di noi”.
Ma è soprattutto il clima di amicizia e l’attrazione di un modo diverso di vivere che tutti sogniamo, che conferisce alle Serate un fascino che a distanza di 50 anni continua, dopo oltre mille repliche, a riempire le piazze. Ampiamente superato il milione di spettatori, tra i quali San Giovanni Paolo II a Castelgandolfo.