Una folla commossa ai funerali di p. Giancarlo Silveri

Un tributo di affetto sincero, di riconoscenza, amicizia e stima nella fede per p. Giancarlo Silveri, questo pomeriggio, nella Basilica del Sacro Cuore, gremita per le esequie del sacerdote, deceduto nella serata di sabato presso l’ospedale Misericordia di Grosseto. Da quattro mesi ormai il suo letto era diventato l’altare dal quale ha “celebrato” la sua lode a Dio nella sofferenza fisica. Le tantissime persone presenti al suo funerale hanno detto concretamente quanto questo sacerdote vincenziano, all’apparenza un po’ burbero e schivo, fosse entrato nel cuore della gente in 52 anni di missione in Maremma. Il 1 luglio avrebbe compiuto 82 anni. Era sacerdote da 56 anni, quasi interamente spesi a Grosseto. Vi giunse infatti nel 1970, assegnato alla comunità dei Vincenziani presso la Basilica del Sacro Cuore.

Lo ha sottolineato nell’omelia p. Erminio Antonello, visitatore della Provincia italiana dei Vincenziani, che ha presieduto il rito, concelebrato da oltre venti sacerdoti, fra i quali il vicario generale don Paolo Gentili, che ha portato il saluto del vescovo Giovanni, partito questa mattina per la Terra Santa e che ieri si era recato all’obitorio dell’ospedale per benedire la salma. Tra i concelebranti anche p. Felice Vinci, per vari anni parroco del Sacro Cuore e p. Vittorio Pacitti, che con p. Giancarlo e p. Egidio Stefani aveva composto l’ultima comunità vincenziana a Grosseto prima del ritiro della Congregazione, nel luglio 2021. Presenti anche alcuni familiari del sacerdote defunto.

La liturgia è stata animata dal coro della Basilica del Sacro Cuore diretto da Gabriella Corzani e accompagnato all’organo da Alessandro Mersi.

Le offerte raccolte sono state destinate alla Caritas diocesana.

“P. Giancarlo – ha detto il Visitatore provinciale – aveva, in quel suo tono un po’ malinconico, il desiderio di vivere. Io che l’ho ascoltato l’ultima volta martedì scorso, non ho sentito da lui una parola che alludesse al fatto che potesse morire. E questo amore per la vita lo esprimeva in quell’andamento malinconico, in cui sapeva come le cose avessero un loro fascino, ma anche una loro fragilità”. Padre Giancarlo Silveri è stato sacerdote, insegnante di religione in tre scuole medie cittadine e appassionato di versi. Scriveva tantissime poesie, alcune delle quali raccolte in pubblicazioni sempre molto apprezzate, ma molte sono rimaste nel suo computer e tra gli ultimi desideri espressi al suo superiore c’è stato anche quello che qualcuno le recuperi e magari li raccolga in una pubblicazione postuma. P. Erminio ha voluto leggerne una, intitolata “Settembre”, che raccoglie la riflessione di p. Giancarlo sul tempo che va e che ritorna, su ciò che finisce e ricomincia. Versi che hanno fatto dire al Visitatore dei Vincenziani come il cuore dell’uomo, in continuo cambiamento, “ha un punto di approdo in Cristo”Molto commoventi le testimonianze rese da due parrocchiani: Sergio Ceccacci, che ha ricordato tanti aneddoti del sacerdote, compreso il suo amore per gli animali, la sua timidezza, ma anche la sua profondità d’animo, che richiamava molti alla confessione da lui, e Giovanna Monaci, parrocchiana che con p. Silveri condivideva la passione per la poesia e che ne ha letta una dedicata a lui, scritta in queste ore. E’ stato poi don Andrea Pieri, giovane sacerdote della Diocesi la cui vocazione è sbocciata proprio al Sacro Cuore, a benedire ed incensare il feretro, che poi alcuni confratelli hanno portato a spalla fino al sagrato della Basilica, mentre dall’assemblea si è levato un applauso commosso.

La salma del padre vincenziano sarà tumulata nei prossimi giorni presso il cimitero monumentale del Verano, a Roma, città di cui era originario, dopo una Messa di suffragio che sarà celebrata nella chiesa dei Vincenziani nella Capitale.

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