Nel centenario dell’arrivo, anzi del ritorno dei francescani a Grosseto, la comunità dei Frati Minori che abita il convento San Francesco vuol gettare un ponte oltre i propri confini, allargando il cuore a quella terra, che chiamiamo santa, e che continua ad essere ferita, travagliata, macchiata dal disordine della guerra, dall’assenza di pace.
E lo fa accogliendo per la prima volta in città il Custode di Terra Santa, fra’ Francesco Patton.
I francescani, infatti, sin dal ‘300 hanno il compito – delicato e fondamentale – di custodire i luoghi che raccontano la storia della salvezza, aperta con l’incarnazione del Figlio di Dio. Sono presenti, dunque, a Gerusalemme, Betlemme e in molti altri luoghi della Palestina, ma anche in Siria, Cipro, Egitto, Libano per portare, con la loro presenza, un messaggio di fraternità, di riconciliazione, di dialogo.
Questa particolarissima Provincia religiosa è chiamata, appunto, Custodia, una denominazione che già dice tutto dello stile con cui i francescani vogliono abitare quei luoghi. La Custodia è affidata dall’Ordine dei Frati Minori e dalla Santa Sede ad un Custode, un frate, appunto, che viene chiamato a rivestire questo delicatissimo compito di governo di una fraternità religiosa molto eterogenea, perchè composta da frati di diverse provenienze, la cui prima missione è, sì, avere cura dei santuari, ma prima ancora delle “pietre vive”, donne e uomini, soprattutto cristiani (ormai una piccolissima minoranza), che ancora vivono nei luoghi che hanno visto il passaggio del Signore, per costruire con loro ponti e non muri.
In questo momento così drammatico per la Terra Santa e per l’intera area mediorientale, l’arrivo a Grosseto del custode non può che rappresentare una straordinaria occasione di conversione.
Padre Patton sarà a Grosseto venerdì 20 dicembre. Alle ore 18.00, nella chiesa di San Francesco, terrà un incontro aperto a tutti, in dialogo con Giacomo D’Onofrio, direttore dell’ufficio comunicazioni sociali della Diocesi, dal titolo “Profeti di pace”, mentre alle ore 21, sempre nella chiesa di San Francesco, avrà luogo una serata di preghiera, nel contesto della novena di Natale, che avrà per titolo: “Tu sei la pace”, per invocare questo dono dal Principe della pace, di cui stiamo per celebrare i 2025 dalla sua venuta nella carne in mezzo a noi. Un’occasione unica per tutti. Per questo i frati hanno anche preparato uno schema di Novena di Natale, offerto alla disponibilità di tutte le parrocchie della Diocesi, e incentrato sulle “Lodi di Dio Altissimo” di san Francesco.
“Invitiamo i grossetani a cogliere questa occasione della presenza del padre custode – dicono i frati minori – perchè tutti noi abbiamo bisogno di essere continuamente rialfabetizzati al linguaggio della pace, della riconciliazione, del perdono, della fraternità”.
Alla visita di padre Patton a Grosseto è legata anche l’iniziativa (clicca qui) “Da Grosseto a Betlemme” che i frati minori hanno lanciato alcune settimane fa, allo scopo di raccogliere fondi da consegnare al Custode in favore delle tante opere sociali, caritative ed educative che i francescani portano avanti in Terra Santa. Il progetto consiste nella vendita di piccoli presepi in legno di ulivo realizzati da alcune famiglie artigiane di Betlemme. L’offerta minima è di 5 euro. I presepini si possono acquistare nella parrocchia San Francesco e visitando il presepe realizzato nel chiostro del convento, che è un itinerario immersivo nel mistero del dolore e della redenzione portata da Cristo.
- CHI E’ PADRE PATTON
Francesco Patton è Custode di Terra Santa dal 20 maggio 2016. È nato a Vigo Meano, nella provincia e diocesi di Trento, il 23 dicembre 1963, appartiene alla Provincia di S. Antonio dei Frati Minori, Italia. Oltre all’italiano, parla inglese e spagnolo. Ha emesso la prima professione religiosa il 7 settembre 1983 e quella solenne il 4 ottobre 1986. Ha ricevuto l’ordinazione presbiterale il 26 maggio 1989. Nel 1993, ha conseguito la Licenza in scienze della comunicazione presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma. Ha svolto diversi servizi all’interno della sua Provincia di origine e all’interno dell’Ordine. È stato due volte segretario generale del Capitolo generale ofm (2003 e 2009), visitatore generale (2003), ministro provinciale del Trentino (2008-2016), presidente della Conferenza dei ministri provinciali dell’Italia e Albania (Compi). Numerosi gli incarichi fuori dell’Ordine: membro del Consiglio presbiterale diocesano, e della segreteria del Consiglio pastorale diocesano dell’arcidiocesi di Trento; docente di scienze della comunicazione sociale presso lo Studio Teologico Accademico Tridentino; collaboratore del settimanale diocesano, della radio diocesana e di Telepace Trento; iscritto all’albo dei giornalisti del Trentino – Alto Adige come pubblicista dal 1991. Il 29 aprile 2022 la Santa Sede ha reso pubblico l’assenso di papa Francesco alla scelta del ministro generale dei Frati minori fra’ Massimo Fusarelli: padre Francesco Patton proseguirà il suo mandato di Custode per un ulteriore triennio, fino al 2025.
- UN PO’ DI STORIA (tratta dalla Rivista diocesana del 1968)
Già prima del mille i benedettini avevano in città un monastero con annessa chiesa, intitolati entrambi a san Fortunato. Con l’annuenza del vescovo Pepo, i figli di san Francesco si sostituirono ai benedettini rinunciatari, occupando il monastero ed officiando la piccola chiesa di San Fortunato. i francescani si dovettero trovare subito circondati di considerazione e di aiuti, se nel giro di pochi decenni abbatterono la piccola
chiesa e l’annesso monastero per costruire in loro sostituzione l’attuale, grande e bella chiesa di San Francesco e l’attiguo convento. La chiesa, consacrata l’11 luglio 1289 dal vescovo di Grosseto Francesco Piccolomini, è oggi sostanzialmente identica a quella, fatta riserva per il campanile, eretto nel 1623 e per la cappella di sant’Antonio, che conserva l’unico ciclo pittorico affrescato della
città.
L’attività pastorale dei frati nel corso del tempo fu intensa: «Non si limitarono a vivere la loro vita di comunità e ad officiare la loro chiesa, ma si dedicarono generosamente ad ogni opera di carità presso gli ospedali, presso le confraternite e nei confronti dei pellegrini e dei poveri, che bussavano alla porta del convento. Goderono sempre della benevolenza e della stima non soltanto della popolazione, ma anche del Comune. Non a caso i Priori del Comune venivano eletti proprio nella chiesa di San Francesco.
Nel travaglio di cui fu affetto l’ordine francescano fin dagli ultimi anni di vita del fondatore circa la pratica della povertà, i frati di Grosseto si schierarono per quell’ala dell’ordine che dava al dovere della povertà una interpretazione più blanda e possibilista e fecero parte dei conventuali, obbedendo al ministro generale di questi ultimi anziché a quello degli osservanti, quando papa Leone X, nel 1517, decise la separazione definitiva delle due ali dell’Ordine. I conventuali poi, nei primi dell’800, lasciarono Grosseto e soltanto nel 1924 una presenza francescana si riaffacciò in città, con l’arrivo – appunto – dei Frati Minori della Provincia Toscana, dei quali si festeggiano i 100 anni in città.