Il programma dei momenti di preghiera e come seguirli

5-6 gennaio: in cattedrale l’effigie della Madonna di Loreto dal IV Stormo

“A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?” E’ stata scelta questa espressione di Elisabetta, riportata nel vangelo di Luca, per le due giornate di preghiera dinanzi all’effigie della Madonna di Loreto, che il 5 e 6 gennaio sarà accolta in cattedrale.

La sacra immagine dal 23 dicembre scorso è pellegrina a Grosseto, presso la base del 4 Stormo, nell’ambito del Giubileo lauretano per celebrare il centenario della elezione della Madonna di Loreto a patrona degli aviatori.

Nel contesto di questa peregrinatio, due giornate sono state riservate all’accoglienza della statua nella cattedrale di san Lorenzo.

Il 5 gennaio alle 17 l’accoglienza, a cui seguirà, alle 17.30, la preghiera del Rosario, che potrà essere seguito in diretta sulla pagina facebook della Diocesi (@diocesidigrosseto). Alle 18 don Jarek Migus, sostituto del cappellano militare impegnato in una missione in Kosovo, presiederà la Messa nella vigilia dell’Epifania. Quindi la sacra immagine sarà riportata presso il 4 Stormo da dove, la mattina del 6 gennaio farà ritorno in cattedrale. Alle 10.30 l’accoglienza, alla presenza del vescovo Rodolfo, del comandante della base colonnello Eros Zaniboni, del sindaco di Grosseto e delle rappresentanze delle forze armate di stanza in città. Poi alle 11 la Messa solenne nella festa dell’Epifania.

“Pur se in zona rossa – sottolinea il vescovo Rodolfoinvito i grossetani a condividere la gioia di questa presenza in mezzo a noi dell’immagine della Vergine Lauretana. Anche noi, pieni di stupore, facciamo nostra l’espressione di Elisabetta: a che cosa dobbiamo che la madre del nostro Signore sia tra noi? Lo dobbiamo alla sua materna premura verso tutti i suoi figli, che la porta ad essere nostra avvocata. Considero un privilegio che la peregrinatio della sacra effigie, che ho avuto la gioia di accogliere al 4 Stormo il 23 dicembre, sia tra noi proprio nel tempo di Natale, in cui celebriamo il mistero dell’incarnazione di Dio, reso possibile dal sì di questa giovane donna di un piccolo villaggio della Palestina, senza la quale Dio non si sarebbe fatto uomo. Viviamo le ristrettezze di questo tempo difficile, ma apriamo il cuore alla speranza sapendo che in città, in questo momento, per dono della Provvidenza abbiamo contemporaneamente il tondo Botticelli che raffigura Maria con in braccio Gesù bambino, e l’effigie della Madonna di Loreto, chiedendo a lei la protezione per Grosseto, per gli uomini e le donne dell’Arma azzurra e per le famiglie più provate da questa pandemia e dalle conseguenze che sta determinando”.

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