Ecco come partecipare al corso di orientamento al lavoro e al corso sul fare impresa promossi dall'ufficio diocesano per la pastorale sociale

Al via il progetto “Mettersi in gioco” per avviare percorsi di speranza per i giovani

“Rimettere il lavoro al centro dei processi formativi”. Recita così la prima proposta che i delegati alla 48^ Settimana sociale dei cattolici, che si è tenuta a Cagliari a fine ottobre sul tema “Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo, solidale”, hanno rivolto al Governo. Rafforzare la “filiera formativa professionalizzante” per “ridurre ulteriormente e in misura più consistente la disoccupazione giovanile”: una proposta, che diventa anche un impegno della Chiesa di Grosseto.

Partirà, infatti, il progetto “Mettersi in gioco”, a cui fin dal rientro da Cagliari, stanno lavorando i quattro delegati della Diocesi alla Settimana sociale (Francesco Gentili, Aldo Turacchi, Damiano Sbaraglia e Massimiliano Tulipano), assieme all’ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro. Un percorso di confronto, di riflessione e quindi di operatività “con l’obiettivo – spiega Gabriele Baccetti, direttore dell’ufficiodi offrire al territorio, da parte della Chiesa di Grosseto, uno strumento concreto e il più possibile ben fatto, per preparare i giovani e coloro che in questo momento non sono inseriti nel mercato del lavoro, a individuare nuove strade, realmente percorribili, per mettersi o rimettersi in gioco”.

D’altra parte è questa la filosofia che ispira la Chiesa nel campo del lavoro: no all’assistenzialismo, sì all’accompagnamento delle persone dentro percorsi di speranza, in cui ognuno possa rimettere a fuoco il proprio desiderio di crescita personale e professionale, assumendosi la responsabilità dei propri talenti, per sviluppare il proprio potenziale.

  • IL PROGETTO

“Mettersi in gioco” si strutturerà su due percorsi distinti: un corso di formazione sull’orientamento al lavoro ed uno sul fare impresa.

Dal punto di vista didattico sono previste, in entrambi i corsi, lezioni frontali e interattive, che alternano test individuali, lavori di gruppo, laboratori, giochi d’aula, spezzoni di film e di cortometraggi, “in modo – spiega Francesco Gentili, tra i quattro delegati diocesani a Cagliari – da coinvolgere i partecipanti al corso e condividere con loro buone prassi”. Per il corso sul fare impresa, le modalità didattiche prevederanno anche case history, la stesura di un business plan per verificare la fattibilità dell’idea imprenditoriale e anche le testimonianze di imprenditori che si sono affermati in vari campi produttivi.

“Ci rendiamo conto – commenta Gabriele Baccetti – che si tratta di un progetto ambizioso, ma ci crediamo fermamente, convinti, anche nel confronto col vescovo Rodolfo, che la Chiesa in uscita è anche quella che si mette in gioco e si misura con problematiche concrete, come quella del lavoro, per contribuire a riconsiderarlo come l’ambito della vita in cui non solo realizziamo noi stessi, ma anche contribuiamo fattivamente all’opera creatrice di Dio, che continuamente investe su di noi per far progredire la storia. Questo progetto vuole essere una piccola risposta al territorio e, insieme, un gesto di evangelizzazione”.

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