E' la riproduzione ingrandita della tela a olio "I pastori" del pittore toscano Venturino Venturi

Aperto il Presepe nell’atrio del palazzo vescovile

Il vescovo Rodolfo ha aperto il presepe allestito nell’atrio della sua “casa”, il palazzo vescovile, per dare ai grossetani e a quanti attraverseranno corso Carducci in questi giorni di festa, l’augurio di un Natale buono, in cui gustare la presenza di Cristo Gesù, il figlio, il fratello, il Salvatore che è dato a tutta l’umanità.

Il presepe è l’ingrandimento fotografico di una tavola ad olio del pittore toscano Venturino Venturi (1918-2002), che il Vescovo ha scelto per connotare il Natale 2016 e da cui ha tratto ispirazione per il Messaggio di Natale, stampato il diecimila copie e in corso di distribuzione nelle parrocchie.

Il dipinto è intitolato “I pastori” e fa parte di una serie di 45 tavole, dette il “Vangelo” di Venturino, attraverso le quali l’artista di Loro Ciuffenna ha narrato la salvezza cristiana dall’annunciazione sino alla resurrezione di Gesù. Le tavole  nel 1999 sono state raccolte in un pregiato volume intitolato proprio “Il Vangelo di Venturino”, con la presentazione del poeta Mario Luzi e il commento a ciascun dipinto dello stesso p. Rodolfo Cetoloni, all’epoca frate minore, non ancora vescovo.

La tavola de “I pastori” ha un impatto visivo immediato: la capanna (due pali e una trave), la stella tratteggiata come la dipingerebbe la mano semplice di un bambino, le figure quasi lacere dei pastori e della gente, e quel Bambino, nudo, che si staglia sicuro, in ginocchio davanti a chi va verso di Lui. “Lui non ha nulla, è quasi un nulla – scrive il Vescovo nel suo messaggio natalizio – ma allarga le braccia… Tutto sembra perdersi in Lui, ritrovarsi abbracciato dalla Sua umanità di Dio. Natale – continua il Vescovo – è anche questo andare confuso verso di Lui. Insieme. Tra quei personaggi ci siamo anche noi, c’è il mondo, i deboli e i forti, i ricchi e i poveri, i bianchi e i neri, i richiedenti asilo e i profughi e, insieme, le persone della porta accanto o i familiari”.

Sopra il dipinto è riportato il versetto del prologo del Vangelo di Giovanni, che viene letto il giorno di Natale: “E il Verbo si fece carne”.

Il presepe può essere ammirato e contemplato da chi vorrà sostare qualche istante in raccoglimento, tutti i giorni, dalla mattina alle 8 sino alla sera alle 19. Sopra il portale d’ingresso, inoltre, anche quest’anno è stata installata la stella di Betlemme a 14 punte. L’originale in argento fu posto dai Francescani nella grotta di Betlemme per onorare il luogo dove Maria dette alla luce il suo Bambino. Le 14 punte hanno un significato simbolico molto bello: indicano il numero delle generazioni degli antenati di Gesù, così come riportato nel Vangelo di Matteo. E’ dunque un simbolo per dire la perfezione della salvezza dell’uomo, della storia e del mondo, che si realizza e si riassume in Gesù.

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