Caritas a confronto sulla giustizia riparativa

Curare la violenza è un processo lungo, che richiede costanza, competenza, impegno di tutti. Anche della Chiesa. Soprattutto quando si tratta di violenza che ha per protagonisti giovani e giovanissimi. Questo è l’approccio con cui il vescovo Giovanni ha desiderato promuovere un momento formativo per gli operatori e i volontari delle Caritas parrocchiali e diocesane delle Chiese sorelle di Grosseto e di Pitigliano-Sovana-Orbetello, per iniziare ad approcciare il tema (e il metodo) della giustizia riparativa.

Come scrive il Papa in Evangelii gaudium, la Chiesa ha il compito di avviare processi più che di occupare spazi e i processi, per essere avviati, hanno bisogno di basi solide su cui procedere. E la formazione ne è un presupposto essenziale.

L’incontro, dunque, promosso per sabato 28 settembre dalle 9.30 alle 12.30 presso Nomadelfia (sala don Zeno) ha proprio questo intento: avviare un processo che, coinvolgendo Caritas, richiami tutta la comunità cristiana ad una presa di consapevolezza nuova sul tema, tanto più in questo anno giubilare.

Per approfondire l’argomento sono stati invitati due relatori che sul versante della giustizia riparativa hanno delle competenze specifiche. Si tratta di Alessandro Ongaro, operatore della Caritas diocesana di Verona, formato in giustizia riparativa, che ha condotto numerose iniziative di giustizia riparativa in differenti contest (scuole, carcere, quartieri, comunità parrocchiali) e che ha presentato le proprie esperienze anche a livello europeo, conducendo incontri formativi di giustizia riparativa in varie Caritas diocesane. L’altra voce sarà quella di Patrizia Patrizi, docente all’ Università di Sassari, curatrice del testo “La giustizia riparativa”, di cui è stata appena pubblicata l’edizione aggiornata, presidente – fino a qualche mese fa – del Forum Europeo per la Giustizia Riparativa e consulente di Caritas Italiana per il progetto sperimentale sulla giustizia riparativa da poco concluso. Insomma, voci autorevoli e competenti, che potranno introdurre al tema, che poi verrà approfondito dai partecipanti anche in lavori di gruppo.

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