L'appello: "Non si attenui la tensione alla carità operosa"

Caritas, nel 2017 in diminuzione i pasti distribuiti e gli accessi ai servizi del centro di accoglienza, ma il disagio sociale resta forte

La Caritas diocesana tira le somme dell’anno da poco concluso e traccia il bilancio del centro di accoglienza e di ascolto, che ha sede in via Alfieri e dove giornalmente vengono assicurati i servizi essenziali (mensa, igiene personale, vestiario, pacchi viveri, cure mediche) alle persone che vivono in stato di povertà e di bisogno.

Il 2017 si chiude con una lieve inversione di tendenza in termini numerici, dal momento che – in termini assoluti – calano la quantità di pasti distribuiti alla mensa, così come degli altri servizi alla persona.

“Naturalmente – commentano il direttore di Caritas, don Enzo Capitani e il vice direttore Luca Grandi – i numeri da soli non sono sufficienti ad analizzare, da soli, il livello di disagio sociale che si vive nel territorio, perché – al di là dell’altalenanza dei numeri – quel che ormai da diversi anni è una costante è il fatto che anche Grosseto si attesta, in termini di bisogni e di vecchie e nuove forme di povertà, in una fascia di città nelle quali le situazioni di marginalità si sono acutizzate e rischiano, purtroppo, in molti casi di cronicizzarsi. Dobbiamo, dunque, continuare a tenere alta l’attenzione verso chi ancora non vive ancora una vita dignitosa. La missione di Caritas è prima di tutto questa: avere cura che il senso della carità non si spenga, ma si rinnovi continuamente per rispondere ai bisogni, affinché tutti possano sentirsi pienamente persone. 

Come ci ha ricordato il Papa in occasione della prima giornata mondiale dei poveri, l’amore non ammette alibi e la Chiesa, per rimanere fedele a se stessa, vuol continuare a raccogliere il grido dei poveri, a farsene megafono, ad agire e invitare tutti a non voltare lo sguardo dall’altra parte. Questo ci compete in modo ancora più incisivo come Chiesa di Grosseto, che ha come testimone e patrono il giovane santo Lorenzo, morto per difendere i ‘tesori’ della Chiesa: i poveri, appunto”.

–      CENTRO DI ACCOGLIENZA

Ecco, nel dettaglio, i dati e le sue variazioni tra il 2016 e il 2017

 

  2016 2017 Differenza
Numero di pasti 30.073 26.722 -3351
Indumenti 5670 5317 -353
Docce 3300 2935 -365
Intimo 3234 2887 -347
Barba 1664 1738 +74
Pacchi viveri 539 495 -44
Visite mediche 315 256 -59

Per quanto riguarda, in modo particolare, il dato della mensa, dopo i picchi degli anni 2012-2013, è iniziata la curva discendente, che si sta stabilizzando sui numeri del 2017. Aprile è stato il mese col più alto numero di pranzi (1761) e di cene (1025) distribuiti.

–      Centro di ascolto:

  2016 2017 Differenza
  7033 6631 -402

 

Nel 2017 in termini assoluti, il numero di accessi risulta inferiore al 2016, tuttavia mediamente le visite di una stessa persona sono raddoppiate, perché i problemi da affrontare diventano sempre più complessi e richiedono, pertanto, più colloqui.

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