Decine di bambini e ragazzi, accompagnati da insegnanti, genitori, nonni hanno “colorato” di entusiasmo la Cattedrale di San Lorenzo celebrando il Giubileo delle scuole cattoliche della Diocesi (dai nidi ai licei), nel pomeriggio di giovedì 18 febbraio.
Il ritrovo in piazza del Sale, da dove il serpentone di studenti, docenti e famiglie si è mosso in un clima di preghiera e di allegria verso il Duomo. Sul sagrato hanno trovato ad accoglierli il vescovo Rodolfo. “E’ bello – ha detto loro mons. Cetoloni – arrivare a casa e trovare la porta spalancata e qualcuno che ci aspetta. Così è in Cattedrale: qui c’è questa grande porta – ha aggiunto indicando la Porta Santa della misericordia – spalancata per noi, perché ci sentiamo a casa”.
Il Vescovo si è soffermato anche sulla riproduzione del quadro “Il padre misericordioso” di Rembrandt, che campeggia sopra la Porta Santa: “Quell’uomo anziano – ha spiegato – racconta com’è Dio: un padre buono, che ci attende sempre e ha preparato una grande festa per noi, felice di vederci tornare”.
Mons. Cetoloni ha quindi invitato bambini, ragazzi, famiglie, insegnanti ad attraversare la Porta Santa toccandola e facendo il segno della croce.
In Cattedrale il coro delle scuole Chelli ha accolto con il canto le tante persone che hanno riempito la chiesa-madre di Grosseto. E’ stato letto il Vangelo in cui Gesù dice agli apostoli: “Lasciate che i bambini vengano a me!”, un’esortazione che il Vescovo ha rivolto a genitori, nonni e insegnanti: “Anche noi oggi abbiamo lasciato che i nostri bambini e ragazzi venissero da Gesù, anzi ce li abbiamo portati”. Ha ringraziato docenti e genitori “per la grande missione di educare”, un compito che nelle scuole cattoliche assume anche la valenza di aiutare le nuove generazioni a conoscere Gesù. “Siete voi – ha aggiunto – il primo tramite attraverso cui i bambini e i ragazzi arrivano a conoscere Colui che è già per la loro vita e a scoprire quel che noi adulti siamo chiamati a riscoprire in questo anno giubilare: la misericordia di Dio, un amore sovrabbondante, capace di rimediare al nostro male”.
Il Vescovo ha infine affidato una doppia consegna agli educatori: “Insegnate a questi bambini e ragazzi il valore della preghiera, ovvero la bellezza di stare davanti a Dio con gioia”. L’altra consegna è quella del perdono, “che significa avere un cuore che non solo scusa, ma rimette il bene là dove non c’è stato. Testimoniatelo tra voi e i bambini lo impareranno vedendolo. Coraggio – ha terminato – educare non è facile, ma è una grazia particolare e se il Signore vi ha chiamati a questo, la sua misericordia vi sarà di aiuto”.
Il momento giubilare è proseguito con le preghiere dei fedeli lette da alcuni studenti, insegnanti e genitori e si è concluso con la preghiera dell’Ave Maria alla Madonna delle Grazie, dinanzi al cui altare il Vescovo ha voluto che si radunassero tutti i bambini.