Celebrazioni Laurenziane 2019: ecco il programma


La festa dei grossetani, il momento in cui, più di altri, un popolo si riconosce tale. Le Celebrazioni Laurenziane, con le quali ogni anno Grosseto fa festa per il suo patrono san Lorenzo, sono sicuramente il punto più alto del senso comunitario che questa città, nata anche attraverso l’apertura a persone provenienti da altre zone d’Italia e ora anche del mondo, ha potuto costruire nel tempo. E lo ha fatto attorno alla figura di un santo giovane e coriaceo, coraggioso, coerente, generoso, appassionato.

  • IL MESSAGGIO DEDICATO ALLA RICCHEZZA DELLE RELAZIONI

Lo scrive il vescovo Rodolfo nel messaggio di quest’anno incentrato sul “tesoro” delle relazioni: “Si prendeva cura davvero, si comprometteva con tutto se stesso. Portava fino in fondo gli impegni”. Ecco perché “la sua persona pone qualche domanda al disinteresse, ai tentativi di delega, all’arroganza, all’incolpare sempre gli altri, al sentirsi fuori o all’occuparsi delle cose solo quando c’è da guadagnarci!”. D’altra parte “la fonte delle sue relazioni fu il messaggio cristiano – scrive ancora il Vescovo nel messaggio stampato in 10mila copie – Ne incontrò la verità immedesimata nei più poveri e la servì in loro. La condivise con chi aveva responsabilità e la difese, facendola brillare di fronte a chi, per interessi egoistici, cercava di affossarla”.

E’ dal 2014 che il vescovo Rodolfo, d’intesa col Capitolo della Cattedrale, ha tenuto a offrire una lettura della storia e della testimonianza di Lorenzo, diacono e martire dei primi secoli della Chiesa, capace di parlare all’oggi

  • IL NUOVO MANIFESTO

Quest’anno, dopo alcuni anni, è stato realizzato anche un nuovo manifesto per le Feste Laurenziane. Vi è riprodotto il volto del martire Lorenzo, così come raffigurato nella lunetta che sovrasta il portale della chiesa di San Francesco. E’ un dipinto di epoca medievale, nel quale sono raffigurati anche la Madonna col Bambino e san Francesco d’Assisi. La scelta di utilizzare questa immagine di Lorenzo è per legare le feste del patrono della Città e della diocesi di Grosseto ad un altro evento in programma il 3-4 ottobre: “la Toscana da Francesco”, quando da tutta la nostra regione ci si recherà ad Assisi per offrire l’olio per la lampada votiva che arde dinanzi alla tomba del patrono d’Italia.

Fulcro delle feste saranno, come sempre, la processione di venerdì 9 agosto, con partenza alle 21 da piazza Duomo, e il Pontificale solenne di sabato 10 agosto, alle 11 in cattedrale (diretta su Tv9).

La processione seguirà il percorso tradizionale: piazza Duomo, piazza Dante, strada Ricasoli, Porta Vecchia, piazza De Maria, via Battisti, via Bengasi, via Tripoli, via Oberdan, piazza Rosselli, via Fallaci, corso Carducci, per terminare in piazza Duomo da dove il vescovo Agostinelli rivolgerà un messaggio alla città e sarà impartita la benedizione con la reliquia del patrono.

LA MOSTRA E I SIMBOLI DELLE FESTE

Ma le celebrazioni laurenziane sono anche folklore e richiamo alla tradizione maremmana e alla sua identità semplice, “robusta”, fiera. E, richiamando il tema del “tesoro delle relazioni”, è facile cogliere il legame anche con tutto ciò che si muove, di tradizione e folklore, attorno alla festa del patrono. E’ nata, così, l’idea di dar vita ad una piccola mostra, utilizzando i totem che il Centro commerciale naturale ha dislocato nel centro storico. La mostra si intitola “Commercio. La nostra storia”: dal 5 al 12 agosto saranno esposte foto che raccontano il commercio di vicinato, fonte di relazioni, nei decenni passati a Grosseto. Un piccolo omaggio alla città e a tanti suoi imprenditori.

Non mancheranno, naturalmente, i simboli che ormai fanno parte della tradizione di questa festa. In primo luogo i butteri a cavallo, che anno dopo anno, aprono il corteo della processione. Poi i due buoi che trainano il carro su cui è posta la statua del patrono. Ormai da più di dieci anni sono due gemelli: Quaro e Querbo, nati, allevati e cresciuti alla Fattoria Il Marruchetone, da dove escono una volta l’anno: la sera del 9 agosto, appunto, per compiere il loro servizio. Quindi il carro. L’attuale risale al 1959. Fu donato dalla Pro Loco alla Diocesi. Lungo i fianchi è impreziosito da quadri dipinti, che raffigurano alcune scene della vita di Lorenzo realizzati dal compianto Antonio Lazzari. Anche il carro, come i buoi, esce una sola volta l’anno: il 9 agosto. Al mattino, scortato da una pattuglia della Municipale, è portato in città dal Commendone, dove è ricoverato da anni grazie alla disponibilità della famiglia Sfondrini. Poi la campana. Si tratta di una vera opera d’arte risalente al 1536, donata dal “nobile popolo grossetano”, come vi è inciso sopra di essa. Pesa circa 2 quintali. Su di essa sono incisi un’iscrizione, che è un inno alla Madonna, una croce latina, lo stemma della Città di Grosseto e il suo Blasone. Quindi la statua del Patrono. L’attuale è del 1990. Fu scolpita ad Ortisei e donata da don Franco Cencioni nel 40esimo del suo sacerdozio. Infine il cero votivo, che ormai da molti anni il sindaco dona e accende, durante il Pontificale del 10 agosto, come gesto di devozione di un’intera città al suo patrono.

LE REALTA’ COINVOLTE

Anche quest’anno, accanto alla Diocesi e al Comune di Grosseto, le Celebrazioni vedono l’impegno diretto della Pro Loco e il coinvolgimento di varie realtà del territorio: associazione Amici della Cattedrale, Fondazione Grosseto Cultura, Ascom Confcommercio, Confesercenti, Centro commerciale naturale.

LA RACCOLTA DI SAN LORENZO

Per il sesto anno consecutivo si ripete questo gesto di generosità diffusa, in favore della Bottega della solidarietà, il progetto attraverso cui Caritas permette ad un centinaio di famiglie di poter fare gratuitamente la spesa, durante l’anno, esercitando il diritto alla scelta. La prima giornata di “Raccolta” si è tenuta il 27 luglio e ha permesso già di riempire 327 scatole per 3760 chili di cibo a lunga conservazione donato (nel 2018 furono 287 scatole, pari a 3215 kg). La seconda giornata di “Raccolta” si terrà sabato 3 agosto presso i supermercati Conad di via Clodia, via Senegal e del centro commerciale Aurelia Antica; i punti Simply di via Scansanese e viale Einaudi, e il supermercato Todis di via Repubblica Domenicana. Dalle 8.30 alle 20 saranno presenti volontari (riconoscibili dalla pettorina verde) che, agli ingressi dei supermercati, consegneranno volantini (quest’anno anche in inglese) per promuovere la raccolta, e all’uscita ritireranno ciò che ciascuno liberamente potrà e vorrà donare in generi alimentari o prodotti per l’infanzia.

“Per Caritas – commenta il vice direttore Luca Grandi, che sovrintende all’organizzazione dell’iniziativa – la Raccolta è un’occasione ulteriore di mostrare al territorio che i poveri ci sono… che c’è chi nel 2019 ancora soffre la povertà alimentare. Dobbiamo dire grazie al coinvolgimento diretto dei supermercati. La Raccolta è un gesto di solidarietà di tutta la Chiesa di Grosseto e di questo siamo molto orgogliosi”. Per dare un’idea: sono 1500 gli scatoloni acquistati per riporre gli alimenti, un centinaio i volontari coinvolti, 9 i supermercati nelle due giornate.

L’OSPITE D’ONORE

Quest’anno è stato invitare a presiedere la processione del 9 agosto e il Pontificale del 10 mons. Franco Agostinelli, attuale Amministratore Apostolico della Diocesi di Prato e che dal 2002 al 2012 è stato vescovo di Grosseto.

Tornare al Grosseto e in una circostanza molto particolare è per me un fatto gratificante e, per un certo verso addirittura commovente – ha detto mons. Agostinelli nell’intervista al settimanale diocesano Toscana Oggi – In questi anni Grosseto è rimasto sempre nei miei pensieri e nei miei ricordi: tanti volti, tanti momenti hanno continuato ad accompagnarmi. Pertanto ho raccolto molto volentieri l’invito dell’amico e fratello vescovo Rodolfo”.

Nato ad Arezzo il 1 gennaio del 1944, mons.Agostinelli è prete da 51 anni. E’ stato parroco del Sacro Cuore e Santa Teresa Margherita Redi, ad Arezzo, dal 1972 al 1986. Insegnante di Teologia morale nel Seminario diocesano (1973-1980); vicario episcopale per la Pastorale diocesana; responsabile dell’ufficio diocesano per la Pastorale giovanile (1984-1993); direttore dell’ufficio catechistico e dell’ufficio Scuola (19841996); direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale familiare (1985-1996); rettore del Seminario vescovile; quindi vicario generale della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro: questi i principali ambiti di apostolato di mons. Agostinelli, che nel 2001 viene nominato vescovo di Grosseto e fa il suo ingresso in diocesi il 3 febbraio 2002. Nel 2012 il trasferimento a Prato, diocesi che ora guida come Amministratore Apostolico, avendo dato le dimissioni il 1 gennaio 2019 al compimento del 75esimo anno di età. Attualmente è correttore della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia.

“Come amministrazione riconosciamo il valore solenne di una celebrazione che ha radici profonde nella fede, ma che negli anni sempre di più ha allargato i suoi spazi d’interesse coinvolgendo la città in moltissimi ambiti – dice il sindaco di Grosseto – Antonfrancesco Vivarelli Colonna -; il valore solenne di una festa che coinvolge adulti e bambini, singole persone e famiglie, turisti e residenti come un momento di grande aggregazione e vicinanza. Il valore sociale che sempre più si lega alle festività laurenziane: basti pensare alla raccolta di generi alimentari, con la partecipazione di encomiabili volontari di ogni età che si prestano con il sostegno dei cittadini a raccogliere prodotti per i più bisognosi. Il valore universale della solidarietà, dello stare insieme nei luoghi deputati al raccoglimento ma anche nelle strade e nelle piazze. La festa di San Lorenzo è un’occasione per riflettere come istituzioni e singole persone, tirando le somme di ciò che abbiamo fatto con l’impegno a fare ancora. Se possibile meglio, per il bene di tutti, ognuno nel proprio ruolo, con i propri strumenti e competenze. Tutti con profonda umanità e generosità”.

UN PO’ DI STORIA

Lorenzo, diacono e martire, è patrono di Grosseto da tempo immemorabile. Era titolare della cattedrale di Roselle e quando, nel 1138, la sede vescovile, per disposizione di Innocenzo II, fu traslata a Grosseto, la modesta chiesa pievana intitolata a S.Maria, prese il nome di San Lorenzo e divenne “cattedra” provvisoria del vescovo Rolando e dei successori, fino alla costruzione dell’attuale cattedrale.

Non si sa esattamente quando iniziarono le feste cittadine in onore del patrono. Di certo si sa che il 26 dicembre 1715 fu fatta una solenne processione per le vie di Grosseto e la reliquia di san Lorenzo fu portata con una macchina d’argento. L’anno successivo fu deciso che il 10 agosto di ogni anno si sarebbe tenuta una processione con la reliquia. Dal 1780 al 1897 le feste agostane furono interrotte per via dell’estatatura. L’anno della svolta fu il 1959 quando la Pro Loco, per celebrare i 1700 anni del martirio di Lorenzo, donò alla Diocesi il carro artistico utilizzato ancor oggi, istoriato con pannelli dipinti dall’artista Graziella Battigalli. Fu uno anno straordinario quello: dal Vaticano giunse il delegato del Papa che portò la reliquia della testa del Santo. Il sindaco Pollini andò ad accogliere mons. Van Lierde alle porte della città e gli consegnò le chiavi di Grosseto. Da allora in poi la festa ha assunto le caratteristiche che ancora conosciamo.

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