lunedì 14 novembre con un doppio appuntamento: ore 17 oppure ore 21

“Che genere di identità? Note relative al gender”: al SS.Crocifisso incontro con don Alberto Frigerio

L’ideologia del gender è pericolosa, perché è astratta rispetto alla vita concreta di una persona, come se una persona potesse decidere astrattamente a piacimento se e quando essere uomo o donna”. Così papa Francesco ha risposto ad una domanda di un suo confratello, nell’incontro privato avvenuto durante il suo viaggio apostolico a Budapest e in Slovacchia il 12 settembre 2021, nella nunziatura apostolica di Bratislava.

Già nel 2019 la Congregazione per l’educazione cattolica aveva diffuso il documento “Maschio e femmina li creò. Per una via di dialogo sulla questione del gender nell’educazione”, allo scopo di operare una distinzione fra “l’ideologia del gender e le diverse ricerche sul gender portate avanti dalle scienze umane”, notando che l’ideologia “pretende, come riscontra papa Francesco, di “rispondere a certe aspirazioni a volte comprensibili”, ma cerca “di imporsi come un pensiero unico che determini anche l’educazione dei bambini’ e quindi preclude l’incontro”, mentre non mancano delle ricerche sul gender che cercano di approfondire adeguatamente il modo in cui si vive nelle diverse culture la differenza sessuale tra uomo e donna. Il Documento specifica quindi che “è in relazione con queste ricerche che è possibile aprirsi all’ascolto, al ragionamento e alla proposta”.

E’ in questo humus che si inserisce l’incontro, promosso dalla parrocchia SS. Crocifisso di Grosseto, in collaborazione col servizio diocesano di pastorale giovanile, dal titolo: “Che genere di identità? Note relative al gender”.

A parlarne, lunedi 14 novembre, in due appuntamenti ripetuti (ore 17 e ore 21, nel salone parrocchiale in via Spartaco Lavagnini) sarà don Alberto Frigerio, 42 anni, prete per la diocesi di Milano, ma anche medico (specializzazione in Ortopedia e Traumatologia), una Licenza in Sacra Teologia al Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II di Roma e Washington, un master in “Integrative neuroscience” presso l’Università di Edimburgo e un dottorato in Sacra Teologia al Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II di Roma. Frigerio è professore di Bioetica presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano e di Religione presso il Cfp di In-presa a Carate Brianza nonché coordinatore e docente del master universitario di primo livello “La spiritualità nella cura. Accompagnamento nel mondo della salute”, organizzato dalla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale affidato all’Istituto superiore di scienze religiose. Don Frigerio è anche autore di due pubblicazioni che hanno a che fare col tema che toccherà nell’incontro a Grosseto: “Corpo e lógos nel processo identitario. Il caso serio del transgenderismo: bioetica alla prova” (Cantagalli, 2020), con prefazione del cardinale Angelo Scola e “L’enigma della sessualità umana” (Strumenti 15, Glossa, Milano 2022).

“L’incontro è nato dalla richiesta d’approfondimento di alcuni genitori – spiega don Roberto Nelli, parroco del SS. Crocifisso – Lo scopo è di offrire uno spazio di conoscenza e approfondimento rispetto ad un tema che rappresenta uno dei tanti segnali di quel cambiamento d’epoca di cui parla spesso papa Francesco. Capire senza giudizi, ma anche avendo chiare le coordinate antropologiche dentro le quali, come cristiani, siamo chiamati a guardare alla persona, proprio al fine di non correre il rischio a cui ha fatto riferimento il Papa, cioè quello dell’astrazione, che può far diventare anche l’idea della persona un’ideologia”.

condividi su