Il segno

Dal questore di Grosseto al vescovo Giovanni due ampolle di olio di Capaci

Sarà utilizzato nella Messa crismale

Nella mattina di martedì 28 marzo il vescovo Giovanni ha ricevuto, nell’Episcopio di Grosseto, il questore Antonio Mannoni, che ha consegnato alle Diocesi di Grosseto e Pitigliano-Sovana-Orbetello, due ampolle contenenti l’olio prodotto con gli ulivi piantati nel cratere di Capaci, dove avvenne la strage di mafia che 31 anni fa portò alla morte del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti della scorta. L’uliveto si trova alle spalle del monumento che ricorda la strage.

Il gesto simbolico è stato voluto dalla Polizia di Stato e dall’Associazione Quarto Savona 15 (sigla radio della macchina di servizio su cui viaggiava il giudice Falcone). In questi giorni i questori stanno consegnando le ampolle ai vescovi d’Italia, dopo che già lo scorso anno l’olio venne consegnato a tutti i vescovi della Sicilia.

L’olio donato sarà utilizzato in occasione della Messa crismale, che il vescovo Giovanni celebrerà nella cattedrale di Sovana nel pomeriggio del Mercoledi santo e nella cattedrale di Grosseto il giovedì santo alle ore 10. L’olio di Capaci sarà aggiunto all’olio della nostra terra, che il Vescovo benedirà e consacrerà perché diventi l’olio santo con cui i sacerdoti, durante l’anno, ungeranno i bambini nei battesimi, gli anziani ed i malati con l’unzione degli infermi e con cui lo stesso Vescovo ungerà la fronte dei giovani nelle cresime e le mani dei candidati al sacerdozio.

“Ricevo questa ampolla con grande commozione e riconoscenza per tutti coloro che sono caduti nelle stragi di mafia come servitori dello Stato, della legalità, della democrazia – dice il Vescovo – Sapere che quando benedirò e consacrerò gli olii nella Messa crismale, nelle grandi ampolle sarà versato anche questo olio mi spinge a credere che, per la grazia di Dio, instilleremo nei bambini e nei giovani anche
l’amore per la giustizia. Gesù stesso nelle beatitudini evangeliche chiama felici coloro che hanno fame e sete di giustizia”.

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