Documento di sintesi al termine del secondo anno di cammino

Catechesi, rapporto tempo-eternità ed Eucaristia: i temi sinodali emersi in Diocesi

16 giugno 2023

L’esperienza vissuta nei primi due anni del Cammino sinodale ha prodotto una significativa riscoperta della dignità battesimale e della comune responsabilità che ne deriva per il bene della Chiesa con attenzione e ascolto anche dei “lontani”.

Nel primo anno di ascolto insieme ad un grande entusiasmo sono anche emerse alcune criticità da superare, modi di intendere l’esercizio delle autorità troppo verticistiche, forme di clericalismo a vario livello e non solo tra i presbiteri, il ruolo della donna nella chiesa da ripensare perché spesso ancora imbrigliato, a parità di carismi, in ruoli secondari

Tra le priorità individuate il tema della corresponsabilità, della ministerialità della Chiesa e nella Chiesa, della qualità delle relazioni, del primato della Parola e della centralità dell’Eucarestia. L’educazione alla fede e la formazione vocazionale permanente di tutte le componenti del popolo di Dio, il dialogo con le culture.

Nel secondo anno il cammino ci ha condotto a Betania presso la casa di Maria Marta e Lazzaro, gli amici di Gesù. Attraverso il cantiere delle Diaconie e della formazione spirituale si è riflettuto sulla necessità di riscoprire la radice spirituale del nostro servizio. Il fine è evitare la tentazione dell’efficientismo in considerazione del fatto che Il tempo è lo spazio abitato da Dio e  bisogna evitare di disperderlo in tantissime occupazioni inutili, aprendosi ad un servizio che generi ascolto vero e sincero.

In questo ulteriore tratto del Cammino Sinodale ci viene chiesto di individuare tre temi emersi nella fase dell’ ascolto nei cantieri di Betania, da riproporre per il discernimento nella nuova fase sapienziale e approfondire in un ulteriore momento di ascolto. 

Sono state individuate 3 aree di attenzione che convergono sulla domanda

COME EVANGELIZZARE NEL MONDO CONTEMPORANEO?

IL RINNOVO DELLA CATECHESI a partire dai percorsi di iniziazione cristiana fino all’ accompagnamento delle varie età.

Nazareth ci ricordi cos’è la famiglia, cos’è la comunione di amore, la sua bellezza austera e semplice, il suo carattere sacro inviolabile, ci faccia vedere come è dolce ed insostituibile l’educazione in famiglia, ci insegni la sua funzione naturale nell’ ordine sociale” (Amoris Laetizia n. 66 – San Paolo VI – 5 gennaio 1964.)

La santità deve assumere uno stile domestico. Se non c’è il profumo di casa, difficilmente si può parlare di santità” ( Prof. Ezio Bolis )

Se c’è una comunità desiderante anche il modello tradizionale può essere efficace” (Fratel Biemmi)

  • alcune considerazioni dalle comunità

“La consapevolezza di dover rivoluzionare il modo di avvicinare i ragazzi al catechismo e alla comunità ha portato avanti un processo di rinnovamento del modo di attuarlo e strutturarlo. Facendo vivere ai ragazzi l’esperienza della comunità, concentrando tutti i gruppi il sabato pomeriggio con l ‘intreccio delle varie componenti della vita cristiana: dal gioco alla preghiera per culminare nel momento centrale dell’Eucarestia. I nostri sabato hanno fatto sperimentare l’essere parte della comunità dove il catechismo è inserito in un progetto più grande: la comunità che accoglie ed abbraccia i bambini di tutte le età. I nostri sabato sono stati una vera e propria sfida per la concomitanza di gare e sport di ogni tipo. Sicuramente sono stati momenti di festa grazie alla presenza vivificante di catechisti, giovani, sacerdoti, suore, seminaristi.”

(Parrocchia S. Giovanni Battista – Castiglione della Pescaia)

“Abbiamo creato un momento per spiegare la Messa ai bambini: prima della Messa pezzettino per pezzettino, un sabato alla volta abbiamo spiegato le parole e le parti della liturgia anche mediante la tecnologia. 

Per gli adulti l’appuntamento fisso con la Lectio Divina. Per il progetto di gemellare le parrocchie abbiamo avviato un percorso di catechesi con la parrocchia di Arcille e in seguito per i bambini di Prima Comunione e Cresima.

L’oratorio parrocchiale aperto a tutte le etnie e religioni presenti nel territorio ha prodotto risultati soddisfacenti per presenza e integrazione (Parrocchia Immacolata Concezione – Roselle)

L’annuncio della Parola si serve anche dell’esempio. La testimonianza data dai cristiani impegnati è un valido mezzo per annunciare attraverso un atteggiamento positivo nei confronti del prossimo, il messaggio evangelico nei luoghi delle situazioni in cui si trovano ad operare (lavoro, svago, studio).

L’evangelizzazione autentica non può non scaturire da una reale conversione dovuta e dalla partecipazione ai sacramenti: sobrietà delle liturgie, comunicazione efficace nelle omelie e lo stare tra la gente. Incarnarsi nel territorio tra la gente, perché Il senso di chiesa/casa non rimanga chiuso dentro quattro mura incensate, ma sia portato in mezzo alle donne e agli uomini del nostro tempo, si mescoli e fermenti come lievito nella pasta.

Facciamo nostre le parole di Papa Francesco quando richiama la necessità di bandire ogni mormorazione e invidia nelle nostre realtà comunitarie, perché sono veleno che si annida nei cuori e distrugge ogni autentico buon sentimento. (Parrocchia San Michele Arcangelo – Sasso D’Ombrone)

Con la collaborazione degli insegnanti di religione, agli studenti delle classi terza secondaria di primo grado (terza media), prima, seconda, terza, quarta, quinta della scuola secondaria di secondo grado, sono stati proposti due sondaggi. Il primo riguardava il catechismo. Sono state poste queste domande: hai avuto esperienza di catechismo? Negativa? Positiva? Hai continuato dopo la Cresima? Le risposte pervenute, 1080, forniscono un quadro piuttosto interessante e variegato. Per lo più i ragazzi, hanno avuto esperienza positiva del catechismo ma non tutti hanno continuato dopo la Cresima.

Un secondo sondaggio ha invece chiesto ai ragazzi (285 risposte), della stessa fascia d’età ( 13-18): Sei credente ? Cosa pensi di Dio? Chi te ne ha parlato? Che ne pensi dell’aldilà? I ragazzi hanno dichiarato per la maggioranza di essere credenti, su Dio hanno le idee alquanto confuse: è per lo più un’entità superiore, motore immobile, non definibile, non incarnato. Hanno sentito parlare di Dio in famiglia, in particolare dalle nonne, in Chiesa, a scuola, ma anche al supermercato, e da amici. Per la maggior parte pensano che esista l‘aldilà e che sia un bel posto dove poter incontrare le persone care. (Ufficio Catechistico diocesano)

LA BELLEZZA DELL’ETERNO

Emerge nei – cercatori di Dio – e nei ricomincianti, l’anelito verso Qualcosa o meglio ancora verso Qualcuno… quell’Oltre che riempie di senso ogni cosa e che il cristianesimo porta in sé”

“La sua vita spirituale si innalza da una profondità buia, forte come una fiamma di candela che splende, ma che è alimentata da una materia che, di per sé, non splende. Splende senza essere interamente luce: lo spirito umano e’visibile per sé, ma non è completamente trasparente: è in grado di illuminare altre cose, ma non di penetrarle perfettamente”. (E.Stein – Essere finito ed essere eterno)

  • alcune considerazioni dalle comunità

“Il Terz’Ordine Francescano ha organizzato sotto la guida spirituale e l”aiuto di padre Samuele, il sabato pomeriggio, due incontri sul tema – Francesco e Chiara – Abbiamo iniziato realizzando un volantino con orario, relatori, e tematiche trattate, distribuito tramite social, in maniera cartacea in chiesa e poi con il passa parola. 

Sono stati invitati i genitori dei bambini del catechismo oltre a tutte le realtà che gravitano e animano la parrocchia. Le date sono state scelte strategicamente: in concomitanza del ritiro e il giorno prima della cerimonia. La partecipazione è stata significativa specialmente quella dei genitori, hanno partecipato anche i babbi che sono venuti dopo avere accompagnato i figli al ritiro. Le modalità di svolgimento degli incontri sono state interattive, brainstorming sul tema: cosa sai di Francesco e Chiara. Lavoro di gruppo lettura e riflessione su alcuni brani delle fonti francescane.” (Parrocchia Santa Lucia)

Un entusiasmante appuntamento il percorso sulla via Francigena fatto da un gruppo di ragazzi. Un’esperienza forte di cammino che ha portato il gruppo a scoprire punti di forza e di fragilità ma che ha dato ai ragazzi l’idea di Eterno nel mondo, li ha portati a scoprire l’esistenza di Dio nel creato e nei pellegrini (Parrocchia immacolata Concezione – Roselle)

L’interculturalità pare essere l’idea più fertile per orientarsi all’interno del pluralismo delle fedi religiose e delle culture senza negare o indebolire la ricchezza apportata dalle differenze, il dialogo costituisce un aspetto intrinseco e non solo occasionale della missione evangelizzatrice della chiesa…

Se la parrocchia diventa un luogo con questo respiro, nulla di ciò che il quartiere vive sarà estraneo alla comunità cristiana e sarà riconosciuto come un valore da credenti e non credenti. 

Occorre essere la fontana del villaggio, come diceva Papa Giovanni XXIII.

Ci sono nuove processioni da inventare: meno liturgiche, meno strutturate, fatte di interessi comuni e vicinanza con tutti. 

Il dialogo con e nella società ci interpella su cosa ci rende fratelli, non è scontato nemmeno per noi cristiani essere fratelli Il metodo per vincere i nostri schemi è il Vangelo, sentirci uno in Cristo riconoscendo la grazia che abbiamo ricevuto con il Signore. È importante immergersi nella lettura del tempo resistendo alla tentazione della nostalgia del passato. Oggi è più che mai urgente lavorare sui giovani per crescere adulti capaci dialogo e di protagonismo nella Chiesa. Sviluppare personalità forti che riconoscono il valore e la uguale dignità di ogni credente fondata nel Battesimo darà alla Chiesa persone capaci di impegnarsi in ogni campo della vita, nella dimensione politica vista troppo spesso come un luogo sporco e non come luogo di esercizio di carità per il bene comune. ( Azione Cattolica – Parrocchia San Giuseppe Cottolengo – Grosseto)

L’EUCARESTIA

I due temi precedenti si incontrano nel Mistero Eucaristico… Quel “già e non ancora”che abbraccia le nostre giornate e la domenica in particolare.

I cristiani sono “coloro che sono giunti alla nuova speranza” e vivono “secondo la domenica. (Sant’ Ignazio di Antiochia – epistolari Magnesiani  9,1)

“I cristiani hanno sempre sentito questo giorno come il primo della settimana perché in esso si fa memoria della radicale novità portata da Cristo”(Benedetto XVI Esortazione post-sinodale – Sacramentum  Caritatis )

“La Chiesa fa l Eucarestia e l Eucarestia fa la Chiesa” ( Henry De Lubach – Meditazioni sulla Chiesa )

“Sono il cibo dei grandi: cresci e mi mangerai. E non io sarò assimilato a te come cibo della tua carne, ma tu sarai assimilato a me” (S. Agostino d’Ippona, confessioni VII)

“Tutta la formazione cristiana è prima di tutto l’approfondimento del Kerygma” (esortazione apostolica Evangelii Gaudium, 165 – Amoris Laetitia ,58) 

  • alcune considerazioni dalle comunità

Vivere l’Eucarestia con fedeltà quotidiana ci ha dato l’occasione di superare le divisioni in parrocchia e la forza di sostenere il nostro parroco, di stargli vicini. Poco a poco la nostra comunità è rinata e ha potuto sperimentare una nuova unità con le parrocchie confinanti di Scarlino e Bagno di Gavorrano. I frutti che ne sono derivati sono la Caritas ed i Grest interparrocchiali. (Parrocchia Madonna delle Grazie – Scarlino Scalo)

Un anno eucaristico

Durante la celebrazione del Corpus Domini il Vescovo Giovanni ha comunicato di avere indetto, a partire dal prossimo settembre un anno pastorale che avrà al centro l’Eucarestia e “su tutte le felici conseguenze ed impegni che essa chiede a ciascuno di noi. Prepariamoci a fare questo cammino insieme accompagnati dalle parole ascoltate varie volte durante il tempo pasquale ovvero il racconto dei discepoli di Emmaus: lo riconobbero dallo spezzare il pane. Queste parole ci guideranno nell’Anno Pastorale prossimo per il nostro cammino sinodale e di catechesi, per diventare sempre di più quel unico corpo stretti all’unico Cristo.”

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