La presentazione ha avuto luogo in occasione della "Settimana della Bellezza 2018" e porta la firma dell'architetto Edoardo Milesi

Ecco il progetto per la nuova chiesa del monastero di Siloe

“Una chiesa per Siloe”. Dopo 22 anni dall’arrivo in Diocesi del primo gruppo di monaci che hanno dato vita alla comunità monastica di Siloe, un altro passo significativo nella vita di questa importante realtà per la nostra Chiesa locale, custode della tradizione del monachesimo originato dal carisma di san Benedetto e capace di rileggerlo nell’oggi.

In occasione della “Settimana della Bellezza 2018”, infatti, è stato presentato il progetto della nuova chiesa del monastero, a completamento dell’area monastica già realizzata in questi anni. Il progetto è stato presentato in due occasioni distinte.

“Non pochi anni fa – ha detto il vescovo Rodolfo introducendo il momento in cattedrale – i monaci arrivarono a Grosseto e il vescovo Babini li accolse come parte di questa Chiesa, con una identità specifica. Prima tappa è stata la costruzione di una parte del monastero, dove la comunità può svolgere la sua vita; ora si guarda avanti e si progetta la chiesa. Il fatto che la presentazione di questo progetto avvenga in cattedrale è molto bello – ha sottolineato -: è la chiesa-madre che genera la chiesa del monastero”.

Molto intense le considerazioni offerte dal priore della comunità, p. Mario Parente: “Dopo 22 anni – ha sottolineato – possiamo riconoscere la bellezza del progetto di Dio su Siloe. Fu bello quando un piccolo gruppo di uomini ricevette il sì dell’accoglienza dal vescovo Babini, perché abbiamo potuto inserirci in questa Chiesa e nel suo presbiterio e ci siamo messi in cammino con la Diocesi per costruire la comunità monastica. Oggi è un dono poter presentare questo progetto dentro la Settimana della Bellezza, perché è stato tutto davvero bello, pur nella fatica: il Signore ha scolpito gradualmente il volto della nostra comunità e il progetto della chiesa completa il sogno di Siloe”.

L’architetto Edoardo Milesi, progettista, ripercorrendo le fasi della progettazione e della realizzazione del blocco già esistente del monastero, sulla collina di Poggi del Sasso, ha messo in evidenza come l’intero progetto architettonico per la comunità di Siloe si ispiri alle suggestioni dell’architettura cistercense. “Le sue forme furono imitazioni di archetipi che richiamano al principio dell’universo”. Sulla scorta di questa ispirazione, oggi sulla collina di Siloe vediamo un complesso monastico perfettamente e armoniosamente inserito nel contesto naturale. Il progetto della futura chiesa si pone in perfetta continuità con quanto già realizzato. Come ha ricordato l’architetto Milesi, le abbazie cistercensi erano orientate verso oriente, affinché le pareti inducessero in modo immediato al pensiero della luce. Così è stata concepita anche la chiesa di Siloe. “Lo spazio della chiesa è delimitato dal prolungamento del recinto in pietra del monastero, sul quale è steso un mantello in zinco-titanio”. La chiesa è, dunque, stata pensata come un edificio a vela, con una doppia fila di colonne in legno con il compito di sostenere la falda, così da dare forte la percezione di una impennata dal tetto verso il cielo, con il suolo in leggera discesa verso l’altare. Milesi ha posto grande attenzione alla copertura: dovrà assomigliare a quella di una foresta da cui filtrano i raggi del sole. “È la reinterpretazione in chiave contemporanea del soffitto”, che nelle chiese antiche rivestiva un grande significato. “A Siloe – ha detto il professionista – porteremo dentro il cielo, con tutto il suo corredo di luci, ombre, foglie, suoni”, con una “illuminazione costante, neutra, senza ombre, che inonderà la chiesa dal basso”, mentre “la luce solare traccerà tutto il percorso giornaliero del sole lungo le pareti, tenendo come fuoco principale l’altare”.

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