Sabato 7 giugno alle ore 11.00, nella cappella del Seminario, il vescovo Bernardino presiederà la Messa per la festa di Maria Regina apostolorum, patrona da sempre della comunità del Seminario.
Nel corso della celebrazione conferirà il ministero del Lettorato al seminarista Andrea Bussi e quello dell’Accolitato al seminarista Zeno Bonato. Al termine atto di affidamento alla Vergine.
Nell’occasione il quadro di Maria Regina Apostolorum, raffigurata con in braccio Gesù Bambino, verrà solennemente esposto alla venerazione dei fedeli nella stessa chiesa del Seminario e la Vergine col Bambino saranno incoronati. Il quadro accompagna la vita e il cammino dei seminaristi della diocesi di Grosseto fin dal ’700 e ha seguito i vari spostamenti che il Seminario ha subìto nel corso dei secoli, fino alla collocazione in via Ferrucci, durante l’episcopato di mons. Galeazzi. Durante l’anno l’immagine è custodita nella cappella privata, al terzo piano del Seminario.
La storia vera del seminario diocesano inizia col Vescovo Mensini (2 ottobre 1837 – 29 aprile 1858). Morendo, appunto, nel 1858, egli destinò alla costruzione del Seminario un lascito di 30mila scudi. Non fu facile amministrarli. Si cominciò con i Chierici dell’Opera in una via del centro storico, che si chiamò via del Seminario (oggi via Solferino); poi si passò in corso Carducci (palazzo che attualmente è sede dell’Archivio di Stato). Quindi il trasloco in via Mazzini, nel palazzo che successivamente fu sede del liceo-ginnasio Carducci-Ricasoli e che ancora oggi è da tutti conosciuto come palazzo Mensini. Con la guerra del ‘15-18 un altro trasferimento, nella casa lasciata dal canonico Gigli, nell’attuale vicolo del Duomo. Nel 1935 il Vescovo Galeazzi portò a compimento il sogno di mons. Mensini costruendo il grandioso seminario di viale Francesco Ferrucci, che fu inaugurato il 26 ottobre di quell’anno.
Lo scoppio della II guerra mondiale fece disperdere i seminaristi e l’edificio diventò ospedale militare, dei tedeschi prima, degli alleati poi. Finita la guerra il seminario, oltre ad accogliere gli aspiranti al sacerdozio, diventò convitto fino agli anni ‘70. Nel 1972 anche i seminaristi della scuola media, ridotti a due, vennero inviati a Pitigliano. Da quella data il seminario di via Ferrucci venne affidato alla congregazione della S. Famiglia e poi alla congregazione dei Dottrinari, che assunsero anche la cura della parrocchia del Ss. Crocifisso.
Successivamente l’edificio è diventato centro di molteplici iniziative: il Ceis per il recupero dei tossicodipendenti, il centro di accoglienza della Caritas diocesana; la scuola per operatori pastorali, punto di riferimento per varie iniziative diocesane. Oggi il palazzo è casa dei seminaristi, è sede delle scuole paritarie diocesane, della Caritas e ospita anche altre attività e iniziative.