Il carroccio fu donato dalla Pro loco nel 1957 e istoriato con pannelli dipinti da Battigalli e Lazari. I buoi quest'anno saranno due gemelli allevati al Marruchetone. La campana è del 1536

Il carroccio, i buoi e la campana: simboli nella processione di san Lorenzo

La processione di san Lorenzo, la sera del 9 agosto, si caratterizza per il suo fascino popolare e per alcuni segni che la rendono caratteristica. Fra questi, senza dubbio un posto particolare lo occupano il carroccio sul quale la statua del santo patrono viene trasportata per le strade della città, e la campana che coi suoi rintocchi annuncia il passaggio del santo.

Il carroccio è trainato da due bellissimi esemplari di buoi maremmani “i cui antenati – ricorda il presidente della Pro Loco, Umberto Carinifurono portati anticamente nelle nostre terre dai Longobardi. I due esemplari che anche quest’anno sfileranno in processione sono bestie nate e allevate al Marruchetone, nei pressi di Roselle, e che hanno pascolato nella ‘basilica di san Lorenzo'”, fra i ruderi, cioè, di ciò che resta della primitiva cattedrale, quando la sede vescovile era a Roselle.

I due buio che traineranno il carroccio di san Lorenzo sono quest’anno due gemelli. Saranno condotti da Marco Stefanucci e Evandro Crociani, butteri che portano avanti l’impegno e la tradizione di allevare i buoi maremmani.

Il carro, invece, è una struttura da parata, donato nel 1957 dalla Pro Loco al Capitolo della Cattedrale e istoriato con scene della vita di san Lorenzo dipinte dalla pittrice Graziella Battigalli e dal pittore e scultore Antonio Lazari.

L’altro emblema della processione di san Lorenzo è la campana, risalente al 1536: “Essa – annota il presidente Carini – rappresenta l’unione tra il mondo civile e quello religioso”.

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