Il vescovo Rodolfo ha invitato a cogliere due "segreti" dal Vangelo: l'intimità con Dio "per scoprire la verità di noi stessi", l'incontro con l'altro "nella verità con cui lo vede Dio"

Il gesto delle Ceneri ha aperto il tempo di Quaresima

Il gesto austero e semplice delle Ceneri ha aperto solennemente il tempo liturgico della Quaresima, tempo “forte e santo”, l’ha definito il vescovo Rodolfo, per intensificare la preghiera, l’ascolto della Parola, l’intimità con Dio, camminando verso i misteri centrali della fede cristiana: la passione, morte e risurrezione di Cristo Signore.

Il Vescovo ha presieduto la Messa vespertina in Cattedrale.

“La Parola di Dio – ha detto il vescovo Rodolfo nell’omelia – ci pone davanti al dramma dell’amore di Dio e dell’infedeltà dell’uomo, un dramma che arriva al suo vertice in Gesù, che raggiunge il peccatore nella sua più intima lontananza, riconquistandolo con la sua tenerezza e il suo amore”. Mons. Cetoloni ha invitato a cogliere dal Vangelo proclamato due “segreti”: il primo è quello ad una intimità più profonda col Signore, che si faccia un “a tu per tu” costante, per recuperare “l’essenzialità di noi stessi, imparando a vederci come Dio ci vede: con misericordia e con verità”. L’altro “segreto” è quello di “incontrare gli altri nella verità con cui Dio li vede”.

Dopo l’omelia il rito delle Ceneri, che il Vescovo è stato il primo a ricevere sul suo capo dalle mani di don Franco Cencioni, proposto del Capitolo della Cattedrale.

Messe sono state celebrate in tutte le parrocchie della Diocesi. In mattinata, alle 9, Messa e imposizione delle Ceneri anche nella cappella del Seminario con gli studenti delle scuole Chelli, i docenti, i collaboratori e alcuni familiari dei ragazzi. Il gesto è stato vissuto anche dai più piccoli: alle scuole Sant’Anna i bambini della Materna e della Primaria hanno ricevuto le Ceneri per le mani di p. Sergio Persici, vicario parrocchiale di San Francesco.

In alcune parrocchie celebrazioni eucaristiche anche nella serata del Mercoledì delle Ceneri per consentire a chi lavora di poter partecipare all’Eucaristia nel giorno che apre la Quaresima.

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