Il 20 maggio 2000 la consacrazione episcopale nella cattedrale di Fiesole; dal 2013 nostro vescovo

Il vescovo Rodolfo festeggia 15 anni di ordinazione episcopale

Il 20 maggio 2000 padre Rodolfo Cetoloni, nella cattedrale di Fiesole, riceveva la consacrazione episcopale dal cardinal Silvano Piovanelli, dal vescovo di Fiesole Luciano Giovannetti e dal vescovo emerito di Montepulciano-Chiusi-Pienza Alberto Giglioli.

Sono trascorsi quindici anni da quel giorno, che il vescovo Rodolfo descrive come <il mio “oggi” definitivo della vita…>.

La nomina episcopale giunse il 25 marzo 2000, solennità dell’Annunciazione, da papa Giovanni Paolo II, mentre mons. Cetoloni iniziò il suo ministero pastorale il 4 giugno di quell’anno, nella Solennità dell’Ascensione, facendo ingresso nella diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, che ha guidato per tredici anni.

Dal 28 maggio 2013 è vescovo della diocesi di Grosseto, nella quale ha fatto ingresso solenne il 10 agosto successivo, nella festa di San Lorenzo, patrono della città e della diocesi stessa.

Frate Minore Francescano, ha emesso i voti solenni nel 1971, mentre il 26 giugno 1973 è stato ordinato presbitero a Gerusalemme, per imposizione delle mani e la preghiera di consacrazione di mons. Ferdinando Pasini.

In occasione del quindicesimo anniversario di ordinazione episcopale, il vescovo Rodolfo ha rilasciato un’intervista al settimanale diocesano “Toscanaoggi-Rinnovamento”; eccone alcuni stralci.

Della sua nomina episcopale dice: <Fu una tegola in testa! Non ci credevo, non volevo credere che fosse vero. Provai paura, ma non potei mettere un no nel mio appartenere alla Chiesa>.

Del giorno della sua ordinazione ricorda il <…gran senso di festa di Chiesa, in cui si percepiva la differenza di tante vocazioni, l’unità del cammino di fede e una tappa di storia che ci riguardava tutti, me in prima persona, ma era gioia, gratitudine e chiamata per tutti>.

Del suo servizio di vescovo commenta: <Ogni giorno ti scontri con i tuoi limiti e quelli della tua scarsa testimonianza…La povertà e il limite fanno tremare, ma mi consola il Vangelo di Giovanni, nel quale Gesù dice: “Non vi chiamo più servi, ma amici…Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituito”. Mi conforta questa sua Parola, che mi dà la mia “costituzione”!>

Infine un messaggio alla diocesi: <Pregate per me, amate il Signore e abbiate pazienza con me, ma anche statemi vicino, propositivi, coinvolti e…donati al Signore, alla Chiesa…e a questa nostra storia. Essa ha bisogno di uomini e donne cristiani davvero. E ha bisogno di un nuovo spirito di fraternità e di comunità, che l’essere cristiani porta in sè come un dna divino! E’ bello esser cristiani>.

condividi su