Appuntamento clou il 13 agosto: alle 18.30, campo sportivo di Batignano, Messa solenne. Alle 21, stesso luogo, danze di Nomadelfia

Iniziative per i 400 anni dalla morte del venerabile p. Giovanni di San Guglielmo

In vista del 14 agosto, data che segna i 400 anni dalla morte del venerabile p. Giovanni Nicolucci, avvenuta a Batignano nel 1621, il comitato diocesano costituito dal vescovo Rodolfo per promuovere la conoscenza di questa grande figura di mistico e ministro della Parola e del perdono di Dio, ha definito alcune iniziative che si terranno nelle prossime settimane e alle quali tutti sono invitati ad aderire.

La prima il 15 luglio, giorno della nascita di padre Giovanni (1552). Una delegazione diocesana – guidata da don Pier Mosetti, incaricato di presiedere il comitato – si recherà a Montecassiano, paese che ha dato i natali al venerabile. Contestualmente a Batignano sarà celebrata la Messa in contemporanea alle ore 19.00.

La sera del 25 luglio, a Tirli, ore 21.00, ritrovo alla chiesa verso l’eremo di Sant’Anna, dove il venerabile ha predicato.

Il 2 agosto, festa del Perdono d’Assisi, alle 18 Messa a Batignano, poi preghiera e meditazione a piedi verso la località Santa Lucia. Il 7 agosto * , invece, alle 21 al convento di Santa Croce di Batignano serata di musica e ascolto di testi e racconti sul venerabile.

L’appuntamento clou sarà, comunque, quello del 13 agosto, quando alle 18.30, presso il campo sportivo di Batignano, sarà celebrata la Messa solenne con il vescovo, il clero diocesano, gli agostiniani scalzi e i fedeli, in memoria della morte di Giovanni di San Guglielmo, avvenuto la mattina del 14 agosto 1621. Alle ore 21, a Nomadelfia, danze di Nomadelfia.

Le iniziative hanno ricevuto il patrocinio del Comune.

Nel contempo la Diocesi ha anche realizzato pannelli, distribuiti nelle parrocchie per ricordare questi 400 anni dalla morte di padre Giovanni, apostolo della misericordia in Maremma, mentre nei mesi scorsi è stato date alle stampe, edito da Effigi, il libro “La scala dei XV gridi”, il più importante testo di spiritualità lasciato dal padre Giovanni, con una rilettura di ciascuno dei quindici gradi da parte di p. Gabriele Ferlisi, sacerdote agostiniano scalzo, già Priore generale dell’Ordine. Il volume è ad offerta libera: il ricavato sarà devoluto per la costruzione della sede della nuova Caritas diocesana.

Intanto anche in cattedrale è stata allestita una esposizione di alcuni oggetti appartenuti a p. Giovanni, all’interno di una teca collocata nella cappella del Crocifisso, lungo la navata di destra. Tra le cose esposte anche il manoscritto secentesco della positio, cioè la raccolta dei documenti utilizzati nel processo in cui, il 27 settembre 1770, papa Clemente XIV dichiarò padre Giovanni Venerabile. Il processo di beatificazione non è giunto ancora a conclusione.

Nel 2015-16 la diocesi di Grosseto lo indica come testimone della misericordia, nell’Anno giubilare straordinario della Misericordia indetto da papa Francesco. La chiesa di Batignano, in quell’anno, fu una delle porte sante aperte in Diocesi, mentre fu commissionato all’artista locale Francesco Mori un dipinto ad olio del venerabile, esposto nella cappella della pieve di San Martino, a Batignano, sopra l’urna in legno decorato, fatta costruire a Firenze nel 1631 dalla Granduchessa Cristina di Lorena.

  • Chi era

Giovanni Nicolucci, originario delle Marche, nasce il 15 luglio 1552 (o 55) a Montecassiano (nel maceratese). Rimasto orfano dei genitori in breve tempo, intorno ai 13 anni, viene adottato da Bartolomeo Quattrini, ricco signore del luogo. Nel 1570 entra nell’Ordine Agostiniano e nel 1575 (o 76) è ordinato sacerdote. Studia in varie zone d’Italia. A Padova consegue il titolo di Lettore in Teologia. Privato di voce attiva e passiva nell’Ordine per le calunnie di alcuni confratelli, anni dopo viene scagionato e reintegrato appieno. E’ nominato Maestro dei novizi a Giano dell’Umbria, poi Priore a Camerino e a Montecassiano, dove anche insegna grammatica nella scuola pubblica.

Nel 1597 è pellegrino a Malavalle alla tomba di san Guglielmo. Vi si stabilisce e da lì si muove per un intenso apostolato in Maremma come predicatore e confessore. Per vent’anni si dedica instancabilmente alla predicazione e alla cura dei malati e dei poveri in tutta la Maremma. Chiede di essere ammesso nel movimento di riforma degli Agostiniani Scalzi, ma è accolto solo quando a Batignano si inizia a costruire un convento di questa riforma.

Tra le sue opere scritte: “La Scala dei XV gradi”, un compendio di intensa spiritualità, sempre attuale. Il 14 agosto 1621 muore a Batignano, nella cui chiesa sono custoditi i suoi resti e dove è molto venerato.

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Serata di meditazione e preghiera nell’ex convento di Santa Croce, 7 agosto 2021
Puntata di “Dentro i nostri giorni” sulla figura del venerabile p. Giovanni
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