Il 30 settembre incontro col prof. Paolucci sulla croce dipinta che sovrasta l'altare e canti tratti dal Laudario Cortonese. Poi Messa e cena missionaria. Iniziative fino al 4 ottobre

La parrocchia di san Francesco guarda il Crocifisso con gli occhi del “Poverello”

Il Crocifisso che si staglia, umile, nella chiesa di san Francesco è certamente una delle espressioni d’arte sacra più significative di Grosseto.

In quel Christus patiens c’è anche tutta una teologia della croce, che da san Francesco (XIII secolo) è giunta fino a noi. E’ l’iconografia del Cristo che per amore dell’amore nostro non ha disdegnato di morire sulla croce e che – come scrive Isaia – “non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi”. Eppure “…non vi è altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati”, si legge negli Atti degli Apostoli.

E’ con questo atteggiamento che la parrocchia di san Francesco si preparerà a celebrare la festa del Patrono d’Italia. Lo farà, in particolare, con una iniziativa che terrà insieme arte e fede, sabato 30 settembre, quando la comunità guidata dai Frati Minori accoglierà lo storico dell’arte Antonio Paolucci, conosciutissimo per il suo vasto impegno culturale (è stato anche ministro ai beni e alle attività culturali), culminato nella direzione dei Musei Vaticani. Paolucci interverrà, nel pomeriggio del 30 settembre, per offrire una lettura artistica della Croce dipinta che sovrasta l’altare della chiesa di san Francesco.

Il suo intervento si inserirà in un pomeriggio in cui sarà valorizzato anche il canto che dall’esperienza francescana trae spunto e ispirazione. Infatti alle 17, ad aprire il pomeriggio sarà il “San Michele e Orlando di Lasso ensemble” diretto dal maestro Gatano Schipani, che eseguirà brani tratti dal Laudario Cortonese. Il pomeriggio si concluderà, alle 19, con la Messa presieduta dal vescovo Rodolfo, che poi inaugurerà la mostra missionaria nel chiostro del convento, a cura del Centro missionario dei Frati Minori della Toscana, in favore del quale, alle 20 sarà servita una cena per raccogliere fondi per le missioni. La serata sarà organizzata dalla onlus Obiettivo Francesco e si concluderà alle 21.30 con il canto polifonico a cura del maestro Schipani.

“Questa giornata dedicata all’arte sacra – spiega il parroco fr. Paolo Fantaccinidesidera inserirsi nel percorso di riscoperta della bellezza che la Diocesi sta portando avanti con l’ufficio cultura, soprattutto attraverso la Settimana della Bellezza. Il 30 settembre scopriremo come Francesco d’Assisi e il francescanesimo abbiano inciso nell’arte, nella cultura, nell’economia. In particolare il Crocifisso attribuito a Guido di Graziano mostra proprio il passaggio dalla visione del Christus triumphans (Cristo trionfante) al Christus patiens (Cristo sofferente). Francesco – si legge nelle Fonti francescane – piangeva l’Amore non amato e aveva una devozione particolare per il Cristo povero e crocifisso, al punto da ricevere il dono, sul monte de La Verna, della sua totale conformazione a Lui ricevendo le stimmate. Una concezione che si è riversata anche nella produzione artistica delle croci dipinte. Allo stesso modo – continua padre Fantaccini – il Laudario Cortonese, pur sviluppato da una compagnia laica, è fortemente legato all’esperienza francescana e segna l’inizio del canto in volgare. Non sarà, dunque, una serata revival, ma una attualizzazione del messaggio francescano che nella sua epoca fu dirompente: scoprire il Dio umanato”.

Da domenica 1 ottobre inizierà il triduo in preparazione alla festa di san Francesco (ore 17.30) che culminerà, la sera del 3, nel Transito (ore 21.15).

Mercoledì 4 ottobre, infine, alle 18.30, Messa solenne presieduta dal Vescovo, alla presenza delle autorità, nella festa del patrono d’Italia.

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