Domenica 2 luglio alle 19 la Messa giubilare e la festa nel chiostro del convento

La parrocchia di san Francesco in festa per i 50 anni di sacerdozio di fr. Sergio Persici

Domenica 2 luglio la parrocchia di san Francesco sarà in festa con fr. Sergio Persici, vice parroco dal 2004, che celebra i 50 anni di ordinazione sacerdotale.

Alle 19 sarà celebrata la Messa nella quale fr. Sergio ringrazierà il Signore del dono della chiamata al sacerdozio, poi, nel chiostro del convento, un momento di festa semplice con parrocchiani e confratelli.

Frate Minore, fr. Sergio è stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1967 nella cattedrale di Fiesole dal vescovo Antonio Bagnoli. Fr. Persici è originario di Castel d’Aiano, paese sulle colline bolognesi, dove è nato il 4 luglio 1940. La chiamata alla vita religiosa e sacerdotale gli fu in qualche modo suscitata da un frate predicatore giunto nel suo paese durante una Quaresima. Il giovane Sergio decide di entrare in convento per studiare. Poi il noviziato a La Verna, lo studio della teologia e nel 1967 l’ordinazione presbiterale.

In questi cinquant’anni i suoi campi di missione sono stati le parrocchie, i giovani e i malati. Appena ordinato, infatti, fu mandato dai suoi superiori nel convento di Figline Val d’Arno come mastro del seminario minore. Da lì, poi, a Giaccherino, Pistoia, sempre con gli studenti. Nel 1971 diventa vice parroco della parrocchia francescana dell’Immacolata a Piombino (diocesi di Massa Marittima-Piombino), dove resta venti anni, dedicandosi all’educazione dei ragazzi e a tante altre attività. Anni belli quelli piombinesi e sicuramente anche impegnativi, che preparano p. Sergio ad un nuovo cambiamento. Nel ’91, infatti, il religioso lascia Piombino e la vita parrocchiale per spendere 13 anni del suo sacerdozio fra le corsie degli Ospedali Riuniti di Livorno, dove i frati svolgevano il servizio di cappellani. È un modo diverso di vivere il ministero sacerdotale, con un contatto quotidiano con tante e diverse forme di sofferenza. Nel 2004 l’arrivo a Grosseto nella parrocchia di san Francesco, annessa al convento dei Frati Minori, dove tutt’ora svolge il suo ministero con zelo e gioia.

“Questi cinquant’anni? Sono volati – ha commentato sul settimanale diocesano Toscana Oggi – Se tornassi indietro rifarei tutto da capo, perché ho trovato davvero felicità in questa vita di frate e di sacerdote”.

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