Ricevere input e domande dal territorio ed intessere una maggiore conoscenza reciproca. Questo l’obiettivo de #lascuolachevorrei, il progetto della diocesi di Grosseto per un riorientamento strategico delle scuole cattoliche, avviando un percorso di ascolto dal basso del territorio.
“Benedetto XVI – dice il vescovo Rodolfo – ha parlato più volte di emergenza educativa, legata sia alla rapidità dei cambiamenti culturali in atto, sia ai problemi che ne derivano. La Chiesa cattolica che è in Grosseto sente, pertanto, la responsabilità di essere presente in ambito educativo, con una presenza feconda ed attiva, di supporto alla famiglia e alla scuola statale”.
La Chiesa di Grosseto è, peraltro, storicamente presente sul territorio anche attraverso una qualificata offerta di servizi educativi, che abbracciano tutte le fasi della formazione: dai nidi alle scuole superiori. Una presenza che negli anni si è andata rafforzando e si è modellata sui cambiamenti che l’educazione ha sollecitato e sul desiderio di contribuire alla formazione delle nuove generazioni.
Il cambiamento che il mondo oggi sta affrontando richiede un riposizionamento complessivo anche delle realtà formative ed educative ed è per questo che la diocesi ha avvertito il bisogno di aprire una riflessione attenta su come affrontare questo cambiamento in atto e su come le strutture educative cattoliche possono farlo.
Il percorso #lascuolachevorrei sarà guidato da Marco De Santis, formatore professionale e consulente aziendale. “Il mondo – osserva – cambia in modo davvero rapito e occorre un approccio nuovo, dal basso verso l’altro, che parta dall’ascolto e dalla conoscenza delle richieste per poter formulare le risposte”.
Attraverso #lascuolachevorrei, dunque, la diocesi si mette in ascolto e chiama a raccolta il territorio. Il primo passo sarà il focus group, della durata di tre ore, in programma venerdì 22 maggio dalle 16 alle 19 negli spazi della Fondazione Chelli (via Ferrucci 11, a Grosseto) a cui verranno invitati a partecipare circa trenta personalità del territorio provenienti da settori diversi (professioni, categorie produttive, mondo della cultura e del sociale, rappresentanti delle istituzioni e del mondo del volontariato), in grado di rappresentare sfaccettature e competenze diverse di Grosseto e della provincia. A loro si aggiungeranno insegnanti e dipendenti delle scuole cattoliche, famiglie, ex alunni.
La prima parte del focus group si svolgerà in modalità brain storming, la seconda in elaborazione dei risultati.
Successivamente saranno organizzati tavoli tematici su quattro direttrici specifiche: identità, visione, missione e valore con l’obiettivo di stilare una sorta di Carta che aiuti ogni singola realtà educativa cattolica del territorio ad operare in un quadro d’insieme.
“Si tratta – spiega De Santis – di un percorso simile a quello che viene portato avanti nelle aziende, ma con altre finalità”.
“Questa riflessione – spiega don Pier Mosetti – coinvolge tutte le scuole cattoliche della diocesi per imparare ad acquisire sempre più un passo unitario. E’ una sfida interessante e bella”.
Il quadro delle scuole cattoliche in diocesi:
- 5 micronidi: Sant’Anna, Sacro Cuore, Cottolengo (Grosseto, Castiglione della Pescaia, Ribolla
- 9 scuole d’infanzia: Sant’Anna, Sacro Cuore, Cottolengo, San Giuseppe, Santa Elisabetta, Santa Lucia (Grosseto), Caldana, Castiglione della Pescaia, Ribolla
- 1 scuola primaria: Sant’Anna
- 1 scuola secondaria di primo grado: Madonna delle Grazie (che quest’anno celebra i suoi 20 anni di presenza)
- 1 scuola secondaria di secondo grado: liceo classico e scientifico “Chelli”
- 1 scuola di musica: presso la Fondazione Chelli, con corsi strumentali e di canto (lirico, leggero e corale) per bambini, ragazzi e adulti e un laboratorio di musicoterapia
Le scuole coinvolgono oltre un migliaio tra bambini e ragazzi.