Carità

Nel giorno del 50° compleanno di Caritas diocesana, l’apertura del cantiere della nuova sede

La cerimonia in via Pisa presieduta dal vescovo Giovanni Roncari

La scopritura del tondo del Cristo Crocifisso, staccata dalla facciata della chiesetta del Cristo e restaurata proprio in vista della realizzazione della nuova sede di Caritas diocesana, ha rappresentato il gesto simbolico con cui si è aperto, venerdì 12 aprile, il cantiere per la realizzazione del complesso che, in via Pisa, a Grosseto, sarà la futura “casa” per le attività caritative della Chiesa diocesana di Grosseto.
La data scelta per questo momento atteso a lungo non è stata casuale. Il 12 aprile ricorrono, infatti, i 50 anni dall’avvio delle attività della Caritas diocesana. Il 12 aprile 1974 il vescovo di Grosseto, mons. Primo Gasbarri, firmava il decreto istitutivo della Caritas, a tre anni di distanza dalla costituzione, da parte della Cei, di Caritas italiana.

“Quello di oggi – ha detto il mons. Giovanni Roncari, vescovo di Grosseto e di Pitigliano-Sovana-Orbetello – è un atto simbolico, ma altamente significativo. E’, infatti, il punto di arrivo di un percorso iniziato alcuni anni fa, rallentato, purtroppo, prima dalla pandemia, poi dagli effetti che gli scenari internazionali hanno provocato sul costo di tante materie, che hanno visto quasi raddoppiare i costi originariamente preventivati. Per questo ci siamo visti costretti a riflettere attentamente sul modo più opportuno di procedere. Questo ha dilatato i tempi, ma non ha fatto venir meno il desiderio di portare avanti il desiderio di dare alla Caritas diocesana una sede decorosa e adeguata alle prospettive che la Chiesa diocesana vuol dare a questo ambito vitale della pastorale. Per questo ringrazio tutti coloro che, fin dall’inizio, hanno lavorato perché oggi potessimo arrivare a questo punto, che segna un nuovo inizio e che richiede ulteriore impegno, tenacia e fiducia nella Provvidenza, perché partiamo, come Abramo, fidandoci di Dio, pur non disponendo, ad oggi, di tutte le risorse necessarie per completare il progetto. La struttura che sorgerà in via Pisa – ha proseguito il Vescovo – diventerà non solo il nuovo spazio, più accogliente e bello, per alcuni servizi storici (mensa, docce, centro di accoglienza, centro d’ascolto), ma anche il punto di snodo per la preziosa attività che svolgono i centri di ascolto parrocchiali”.

“La sfida più importante – ha spiegato l’ingegnere Emanuele Manusia, che con l’architetto Arianna Lamura di Archingtoscana ha firmato il progetto – è trasformare un luogo che in questo momento appare degradato, in un luogo di accoglienza che sia molto dignitoso, anzi bello. Il primo stralcio dell’intervento riguarderà la demolizione totale dell’attuale fabbricato e la ricostruzione in sagoma delle strutture al grezzo, comprensive delle impermeabilizzazioni. Questo ci consentirà di aspettare nuove risorse per procedere ai successivi stralci fino al completamento dell’opera, senza soluzione di continuità. Questo primo stralcio prevede un impegno di spesa di circa 1 milione di euro. Al momento siamo in fase di assegnazione dei lavori. L’istruttoria della gara è completa, stiamo analizzando le offerte per l’assegnazione provvisoria di appalto. Nei prossimi giorni sarà riunita la commissione, che valuterà l’offerta più congrua”.

La futura sede Caritas che sorgerà in via Pisa occuperà un’area dove per diversi anni ha trovato spazio uno dei servizi di punta della Caritas diocesana: la Bottega della solidarietà, recentemente trasferita in via Jugoslavia, in ambienti molto accoglienti e funzionali, messi a disposizione dalla parrocchia Santa Famiglia. Adiacenti all’immobile che ha ospitato per anni questo servizio vi erano dei capannoni in disuso, che la Diocesi ha potuto acquistare grazie alla donazione ricevuta dalla famiglia Santini di Ravi e alla permuta dell’ex chiesetta de “Il Cristo”, lungo la strada provinciale del Pollino. Come detto, questi volumi dovranno essere demoliti, bonificati e trasformati in nuovi spazi nei quali la dimensione di prossimità della Chiesa possa tradursi in luoghi accoglienti, confortevoli, più adeguati rispetto agli attuali in via Alfieri.
La superficie utile lorda è di 530 metri quadri al piano terreno e di 450 metri quadri al piano primo, pari a un volume di circa 3mila metri cubi.
L’intervento si rende possibile, da un lato, grazie ai fondi dell’8xmille, alla alienazione, da parte della Diocesi, dell’ex centro Frassati, nella zona del Tiro a segno (divenuto la nuova sede dell’arciconfraternita di Misericordia); dall’altro grazie a offerte già pervenute in questi anni da singoli donatori, e dal contributo fondamentale della Fondazione CR Firenze, che ha creduto fortemente in questo progetto.
“La Fondazione CR Firenze è da sempre vicina al mondo Caritas ed alla sua opera – afferma il consigliere di amministrazione Carlo Vellutini – Siamo stati convinti sin dai primi incontri della necessità di realizzare la nuova sede di Grosseto, viste le difficoltà logistiche di quella attuale, che non è più sufficiente a soddisfare il grande lavoro svolto dai volontari. La nuova sede non solo permetterà di affrontare meglio le sfide che il futuro pone di fronte, ma darà anche maggiori risposte alle esigenze di chi, essendo in difficoltà, alla Caritas si rivolge. La struttura che verrà realizzata, inoltre, andrà a rigenerare un’area oggi degradata e ciò le permetterà di inserirsi in un contesto urbano che trarrà giovamento da questa importante azione di riqualificazione”. 

 

 

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