Partecipa all’iniziativa “Una stella per Betlemme”

“Betlemme oggi purtroppo è una città ferita, dove i cristiani sono una minoranza e dove la povertà, il disagio sociale, la mancanza di lavoro e di prospettive per il futuro privano di speranza intere generazioni, e in modo
particolare colpiscono i giovani, che non vedono nessuna possibilità di costruire un futuro migliore. Una città che quest’anno soffre ancora di più perché, a causa della pandemia che ha colpito il mondo intero, mancano i
pellegrini che permettevano a tanti commercianti e artigiani di lavorare con dignità e provvedere alla propria famiglia»
. È il grido di aiuto
che arriva da p. Francesco Patton, Custode di Terra Santa, nell’avvicinarsi del Natale.

Un grido di aiuto che è risuonato, in qualche misura, anche a Grosseto, dove sabato e domenica scorsa ha fatto tappa fra’ Matteo Brena, commissario toscano di Terra Santa, accolto dai confratelli della parrocchia di San Francesco per sensibilizzare i grossetani a dirigere il loro sguardo verso la Terra Santa, il quinto Vangelo, come si è soliti dire.

Tra coloro che hanno accolto l’appello ci sono anche i giovani che proprio un anno fa, insieme al vescovo Rodolfo e fra’ Matteo sono partiti per la Terra Santa, vivendo il pellegrinaggio «Nella Sua storia la tua» organizzato dalla pastorale giovanile. Hanno avuto cioè la possibilità di toccare con
mano i luoghi santi e, con essi, anche le «pietre vive», le famiglie dei cristiani di Terra Santa, la loro povertà e l’atmosfera in cui vivono,
specialmente in Palestina e a Betlemme. I giovani hanno voluto provare a restituire il tanto ricevuto in termini di fede e di crescita ecclesiale,
facendosi testimonial di una iniziativa promossa dal Commissariato toscano di Terra Santa: «Una Stella per Betlemme». Si tratta di stelle realizzate da una famiglia cristiana di Terra Santa in legno di olivo, confezionate
all’interno di una busta in cellophane e accompagnate da un piccolo cartoncino con riportato il passo del Vangelo che narra della venuta dei
Magi. Può essere un piccolo dono da fare ad altri in questo Natale così diverso e più intimo.

«Basta poco per aiutare, per fare la differenza, dando lavoro e quindi dignità», dicono i giovani.

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