I supermercati Conad di via Senegal, via Clodia e del centro commerciale Aurelia Antica e il Todis di via Repubblica domenicana i punti vendita dove, andando a fare la spesa, si potrà donare cibo a lunga conservazione

Sabato 8 agosto torna la “Raccolta di San Lorenzo”. Caritas: “Aiutateci ad aiutare!”

“Aiutateci ad aiutare!” E’ l’appello che arriva da Caritas diocesana Grosseto, che sabato 8 agosto coi suoi volontari sarà in quattro supermercati del capoluogo per la settima edizione de “La Raccolta di san Lorenzo”.

E’ il segno di carità che dal 2014 connota le feste in onore del patrono della città e diocesi di Grosseto.

“Quest’anno – commenta don Enzo Capitani, direttore di Caritasla Raccolta è ancor più un segno, anche perché le feste laurenziane risentono di questo clima, per cui saranno ridotte nei gesti e manifestazioni esterne, che tradizionalmente ne segnavano la ricchezza, ma ci rimettono davanti all’essenziale, perché i poveri, in questo contesto, sono numericamente aumentati. Questa pandemia – continua – ci ha costretti ad una riflessione dal punto di vista della scienza medica, ma anche dell’antropologia. Siamo persone limitate, abbiamo bisogno gli uni degli altri, per cui le fragilità sono venute a galla. Come una marea: si innalzano sempre più col passare del tempo”.

Come detto, sabato 8 agosto saranno quattro i supermercati della città dove i volontari Caritas (riconoscibili dalla pettorina verde) accoglieranno i clienti che vorranno donare alimenti a lunga conservazione. Saranno le tre Conad di via Senegal, via Clodia e del centro commerciale Aurelia Antica e il Todis di via Repubblica domenicana i punti vendita dove, andando a fare la spesa, si potrà contribuire alla “Raccolta” per l’intera giornata.

“È indubbiamente un’edizione ridotta – spiega Luca Grandi, vice direttore di Caritas e coordinatore della macchina organizzativa perché non tutti i supermercati hanno la possibilità di ospitare una raccolta per l’intera giornata a motivo delle disposizioni anti covid, ma abbiamo comunque voluto lasciare questo segno, con meno volontari e più attenzioni, ma rimanendo nello stile della festa di san Lorenzo: l’attenzione ai poveri”.

Poveri che, in questi mesi, sono notevolmente aumentati. “Caritas – conferma Grandi – è stata messa a dura prova in questo periodo. Abbiamo letteralmente dato fondo ai magazzini e alle nostre risorse per sostenere le molte famiglie in difficoltà, sia nel periodo del lockdown che adesso. Mi piace sottolineare due dati: il grande lavoro dei volontari dell’unità di strada, che ogni giorno consegnano pasti in piazza Barsanti e in altri punti della città. Dall’inizio dell’emergenza si parla di oltre 6mila pasti consegnati. E poi il grande lavoro della Bottega della solidarietà, che in tre mesi ha consegnato oltre 2100 spese a domicilio con prodotti freschi su tutto il territorio diocesano a 400 famiglie. Sono dati che ci danno la portata della situazione attuale. Caritas – va avanti Luca – è stata molto sostenuta anche da privati nelle settimane del lockdown, ma proprio adesso abbiamo più bisogno. Per questo mi appello ai grossetani e ai turisti: partecipate alla “Raccolta” e aiutateci ad aiutare, Ancora adesso la Bottega sostiene oltre 200 famiglie: si tratta di numeri importantissimi, visto che nell’ordinarietà numeri si fermavano a 75/80 famiglie”.

Che cosa donare? Cibi a lunga conservazione (pasta, riso, biscotti, pelati, latte, zucchero, farina) ma anche prodotti per l’infanzia. All’ingresso dei supermercati i volontari consegneranno un piccolo volantino (scritto anche in inglese) invitando la gente ad aderire.

A coloro che doneranno alimenti a lunga conservazione, i volontari Caritas consegneranno il kit composto da un lumino e da un’immagine di san Lorenzo con, sul retro, la preghiera al patrono.

Intanto sabato proseguirà anche il servizio di distribuzione dei pasti in strada, mentre la “Raccolta” sarà anche l’occasione per il lancio sulla rete del rinnovato sito internet di Caritas (www.caritasgrosseto.org), pensato come un portale capace sempre più di raccontare questa importante dimensione della pastorale ecclesiale e i servizi che garantisce.

  • IL FONDO ECONOMICO GRAZIE ALL’8XMILLE

Servizi che, proprio in queste settimane, hanno conosciuto anche un nuovo filone: quello dell’aiuto economico a famiglie e realtà in difficoltà. Un servizio reso possibile dallo stanziamento straordinario, da parte della CEI, di fondi 8xmille stornati dalla nuova edilizia di culto e riversati interamente sulla carità per sostenere le Chiese diocesane nella loro opera di prossimità a tante situazioni di fragilità che il covid ha fatto emergere. Quelle stanziate dalla Cei rappresentano un ulteriore intervento straordinario, che si somma a quelli già erogati nei mesi passati, per far fronte alle conseguenze sanitarie, economiche e sociali provocate dal covid-19.

Dopo aver raccolto, attraverso i parroci, le richieste, nei giorni scorsi è terminata l’attività di vaglio e quindi di assegnazione degli aiuti. In particolare sono stati erogati 65mila euro circa di risorse del fondo per le famiglie.. Le richieste arrivate sono state 60; il contributo medio messo a disposizione è stato di 1250 euro. Varie le richieste, che si possono riassumere nel bisogno, da parte di queste famiglie, di liquidità per far fronte alle spese ordinarie come pagamento di bollette, di canoni di affitto o anche di rate di finanziamenti. Il lavoro che è venuto a mancare o che, come quello stagionale, è partito in ritardo ha fatto sì che molti si siano trovati nell’improvvisa difficoltà anche a rispondere a spese minime.

“Di fronte al bisogno i mezzi non sono molti – commenta il vescovo Rodolfoma è il desiderio della Chiesa di essere vicina alla gente in un momento tanto particolare per tutti. Un aiuto che si somma all’opera di questi mesi che la Diocesi ha portato avanti attraverso la Caritas, garantendo pasti a persone senza fissa dimora, spesa a quasi 400 famiglie sull’intero territorio

diocesano. Una presenza che continuerà”.

“Questo fa capire – dice il Franco Crovetti, delegato diocesano per il Sovvenirequanto sia importante l’8xmille e la firma di ognuno di noi in favore della Chiesa cattolica, nella propria denuncia dei redditi”.

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