“Mi piace vedere la santità nel popolo di Dio paziente – scrive il Papa - nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, nelle religiose anziane che continuano a sorridere", dice il Papa

Santi e defunti: le celebrazioni in cattedrale e nei cimiteri di Grosseto

“Lo Spirito Santo riversa santità dappertutto nel santo popolo fedele di Dio, perché «Dio volle santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra loro, ma volle costituire di loro un popolo, che lo riconoscesse secondo la verità e lo servisse nella santità». Il Signore, nella storia della salvezza, ha salvato un popolo. Non esiste piena identità senza appartenenza a un popolo. Perciò nessuno si salva da solo, come individuo isolato, ma Dio ci attrae tenendo conto della complessa trama di relazioni interpersonali che si stabiliscono nella comunità umana: Dio ha voluto entrare in una dinamica popolare, nella dinamica di un popolo”.

Così papa Francesco nel primo capitolo dell’esortazione apostolica “Gaudete et Exultate”, documento sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo. E prosegue: “Mi piace vedere la santità nel popolo di Dio paziente – scrive il Papa – nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, nelle religiose anziane che continuano a sorridere. In questa costanza per andare avanti giorno dopo giorno vedo la santità della Chiesa militante. Questa è tante volte la santità “della porta accanto”, di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio, o, per usare un’altra espressione, “la classe media della santità”.”

Parole che incoraggiano e aprono alla certezza della santità come vocazione per tutti. Ed è bello leggerle e meditarle proprio mentre ci avviciniamo alla solennità di tutti i santi, il 1 novembre, e alla commemorazione dei fedeli defunti, il 2 novembre. Come di consueto sono giorni in cui più che in altri periodi dell’anno ci riversiamo nei cimiteri per visitare le tombe dei nostri cari “che ci hanno preceduto nel segno della fede e dormono il sonno della pace”, come recita il canone romano. E sono giorni in cui, più che in altri momenti, siamo portati a riflettere sulle ragioni ultime della nostra esistenza e sul cammino di santità che ci interpella.

Il 1 novembre infatti è anche la giornata della santificazione universale, per celebrare ed annunciare la chiamata universale alla santità a tutti e con ogni mezzo.

Le celebrazioni

A Grosseto le celebrazioni liturgiche saranno varie.

Giovedi 1 novembre il Vescovo presiederà il solenne pontificale in cattedrale alle ore 11, mentre alle 15.30 raggiungerà il cimitero comunale di Sterpeto dove presiederà la concelebrazione eucaristica e benedirà le tombe. Al cimitero della Misericordia la Messa sarà alle 15.30.

Venerdì 2 novembre, alle 9.30 il Vescovo sarà di nuovo al cimitero di Sterpeto dove celebrerà l’Eucaristia alla presenza delle autorità civili e militari. Al termine sarà deposta una corona d’alloro al monumento ai caduti. Nel pomeriggio il vescovo Rodolfo sarà presso il cimitero della Misericordia, dove alle 15.30 presiederà la Messa nella cappella e benedirà le tombe. Al cimitero della Misericordia Messa anche alle 10. La celebrazione pomeridiana sarà preceduta, alle 15, dal Rosario.

A Sterpeto ogni giorno, dal 2 all’8 novembre, ottavario dei defunti alle ore 16.

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