Da marzo a maggio tre incontri con altrettanti testimoni: Davide Cerullo, don Claudio Burgio e suor Anne Lècu

“Sentieri di giustizia 2018”: con Caritas itinerario di riflessione sul carcere e sul disagio adolescenziale

Storie ed esperienze di ordinario impegno civile, che, in questi tempi, diventa straordinario.

Storie di coraggio.

Storie di Vangelo declinato in impegno sociale, per il riscatto di chi è caduto e può rialzarsi di nuovo.

È il percorso “Sentieri di giustizia 2018”, che Caritas diocesana proporrà tra la fine di marzo e la metà di maggio a tutta la cittadinanza. Tre incontri – il 26 marzo; il 27 aprile e l’11 maggiocon altrettanti testimoni del nostro tempo – un laico, un sacerdote, una religiosa – che hanno fatto della loro vita un’occasione per riscattare la vita degli altri.

“Sarà un cammino pasquale – commenta il direttore di Caritas don Enzo Capitaniche avrà come titolo di sfondo: la bellezza della vita. L’ispirazione ci è venuta attraverso una frase di padre David Maria Turoldo, che in un suo scritto dice: “Nessuno uccida la speranza, neppure del più feroce assassino, perché ogni uomo è una infinita possibilità”. Partendo da questa meravigliosa considerazione, Caritas vuol continuare a proporre occasioni di riflessione su queste infinite possibilità di resurrezione, che non vanno mai negate, e lo farà attraverso la voce di tre testimoni cristiani del nostro tempo”.

  • 26 MARZO, ORE 21 MULTISALA AURELIA ANTICA: DAVIDE CERULLO “IL VANGELO SECONDO SCAMPIA”

Il primo sarà Davide Cerullo, 40enne napoletano del quartiere Scampìa, con una storia di morte e resurrezione alle spalle. Durante un soggiorno nel carcere di Poggioreale, molti anni fa, comincia a sfogliare il Vangelo: qualcuno ne aveva lasciata una copia sulla sua branda, durante l’ora d’aria. Dal confronto con la Parola di Dio inizia un percorso di risalita. Davide strapperà alcune pagine di quel Vangelo, che porterà sempre con sé e che saranno fonte di inquietudine. Il suo non è stato un cambiamento immediato. Infatti, dopo essere uscito di prigione, torna alla vita di prima. Ma i rimorsi, il vuoto e l’insoddisfazione non gli danno tregua. E così inizia a intravedere una possibilità di riscatto, imparando a vivere una vita normale. Oggi Davide Cerullo vive tra Scampia e la provincia di Modena, ha una moglie ed è padre di due figli. Fino a qualche tempo fa faceva il camionista. Ha due passioni: la fotografia e la poesia. Nella sua testa un tarlo: il destino dei bambini di Scampia. La sua storia è diventata un bellissimo libro: “Poesia cruda. Gli irrecuperabili non esistono”, in cui racconta cosa significa vivere a Scampia, crescere in una famiglia povera e anaffettiva, cedere alle lusinghe di facili guadagni e riuscire, poi, a cambiare il corso del proprio destino. Di lui lo scrittore napoletano Erri De Luca ha detto: “È un tizzone scampato ad un incendio”.

Davide Cerullo sarà a Grosseto il 26 e 27 marzo, per aprire la settimana santa. Nel corso delle due mattine incontrerà alcune scolaresche per portare la sua testimonianza, mentre la sera del 26 (ore 21, multicinema Aurelia Anitca) terrà un incontro pubblico. Tornerà poi il 25 aprile al Monastero di Siloe per il II Meeting dei giovani delle diocesi di Grosseto e di Pitigliano-Sovana-Orbetello.

  • 27 APRILE, SALA FONDAZIONE IL SOLE: DON CLAUDIO BURGIO “NON ESISTONO RAGAZZI CATTIVI”

Ad aprile sarà la volta di don Claudio Burgio, sacerdote 49enne della diocesi di Milano, fondatore e presidente di Kayròs, un’associazione che dal 2000 gestisce comunità di accoglienza per minori e servizi educativi per adolescenti. È collaboratore di don Gino Rigoldi nell’istituto penale minorile Beccaria di Milano. Accanto all’attività pedagogica che lo vede impegnato quotidianamente co i ragazzi delle comunità, tiene incontri pubblici su temi sociali, di spiritualità, educazione, famiglia, tossicodipendenza, emarginazione giovanile.

Don Burgio sarà a Grosseto il 27 aprile per un momento pubblico alle 21 (sala Fondazione Il Sole) dal titolo “Non esistono ragazzi cattivi”.

  • 11 MAGGIO, CATTEDRALE: SUOR ANNE LECU “HAI COPERTO LA MIA VERGOGNA”

A chiudere questo secondo ciclo di “Sentieri di giustizia” sarà una donna: suor Anne Lècu. Religiosa domenicana, biblista, è fortemente impegnata nella ricerca spirituale sui temi che riguardano le “ferite” dell’umano di fronte a Dio. Di recente ha dato alle stampe il libro “Hai coperto la mia vergogna”, un itinerario che da Adamo, che dopo il peccato originale si copre per vergogna, a Cristo che, innalzato sulla croce, è spogliato di tutto. Suor Anne ha a che fare con storie di spoliazione lavorando come medico e consacrata in un carcere nell’Ille-de-France dal 1997. Racconterà la sua esperienza in un incontro pubblico in programma l’11 maggio, alle 16.30, in Cattedrale.

“Vogliamo continuare la riflessione aperta in occasione dell’anno giubilare della misericordia, quando inaugurammo “Sentieri di giustizia”, facendo leva sull’invito del Papa a riflettere sul rapporto fra giustizia e misericordia – spiega il vescovo RodolfoProseguiamo su quella scia, desideriamo continuare a riflettere sui temi della legalità e della giustizia, partendo dalla convinzione che nessuno è irrecuperabile. Speriamo di suscitare un dibattito coinvolto in città, per imparare a metterci accanto agli adolescenti, cercando di comprendere il loro disagio, senza giudizi, ma con la responsabilità che compete agli adulti”.

“Queste proposte che rivolgiamo a tutti, non solo alla comunità diocesana – commenta Massimiliano Tulipano, operatore Caritas che si occupa anche del progetto Primi passi in libertà ed è animatore di comunità del Progetto Policorovuol essere un contributo al cammino di preparazione al Sinodo sui giovani, che sarà ad ottobre prossimo. E’ molto facile cadere nei luoghi comuni, più difficile è mettersi in discussione come adulti e provare a indagare cadute e resurrezioni che sono di tutti”.

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