Una laica che si è spesa nell'educazione, nell'impegno ecclesiale e per la sua città. Ecco il programma del pomeriggio

Una via a Lia Benesperi: il 1 dicembre la cerimonia e la Messa

Si terrà venerdì 1 dicembre la cerimonia pubblica con la quale via Bellini, nella zona del Cottolengo, a Grosseto, prenderà il nome di via Lia Benesperi. Una giornata importante, alla quale si è arrivati grazie all’impegno di tanti, in particolare del Centro Italiano Femminile (Cif), presieduto da Maria Smecca Rizzo Pinna, che ha avanzato al Comune la proposta di intitolare una strada della città a questa donna benemerita, il cui impegno civico è maturato tutto all’interno della Chiesa di Grosseto.

Il Comune, attraverso la commissione toponomastica, ha accolto la proposta e il 1 dicembre sono previste le celebrazioni ufficiali: alle 15.30 la cerimonia istituzionale di intitolazione, nell’ex via Bellini; alle 16, nella sala del consiglio comunale l’incontro commemorativo con interventi e testimonianze sulla figura di una donna che ha lasciato traccia indelebile nella città; alle 18, in duomo, Messa in sua memoria, presieduta dal Vescovo.

Nata a Grosseto nel 1925 e rimasta orfana dei genitori, Lia Benesperi provvide alle sorelle Gabriella, di 19
anni, e Luciana di 12. Impegnata su tanti fronti, fu responsabile del Centro diocesano di Gioventù femminile; diresse il Movimento di impegno educativo di Ac; fu presidente dei maestri cattolici ed ebbe vari incarichi nella realtà ecclesiale. Fisico munito, viene ricordata nel suo procedere per strada a capo chino, nonostante il suo carattere forte. Molti ricordano il suo impegno nell’organizzazione dei soggiorni estivi del Cif e per le colonie, totalmente gratuite per
gli oltre 100 bambini per turno. A lei si deve, anche l’attenzione e l’avvio del recupero dell’Istituto san Lorenzo. In vista della sua chiusura, Lia vi abitò da sola, per un anno, accollandosi tutti gli oneri finanziari, a cui fece fronte radunando oltre 200 socie che, con una minima somma, ne consentivano la funzionalità. Si ricorda, inoltre, il suo impegno con Silvana Vignali, fondatrice del Centro di Accoglienza di Scutari, in Albania. È deceduta nel dicembre 2015.

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