Vie sinodali per la nostra Chiesa: la meditazione del vescovo Giovanni

“Vengo dall’aver ricevuto, sono felice di aver ricevuto e voglio consegnare questa fede e questa esperienza a chi verrà dopo di me”. È la chiave con cui il vescovo Giovanni ha invitato a vedere la Chiesa. Non come un’organizzazione, ma davvero come un popolo, che di generazione in generazione, racconta Cristo e il suo Vangelo. E come lo racconta? Con un elemento che per il Vescovo è essenziale: la gioia. Lo ha detto con forza parlando ad oltre 250 laici che mercoledì 15
settembre sono intervenuti all’ultima delle tre giornate diocesane di formazione, rivolte al clero e al laicato, sul tema: «Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione».

“Se qualcuno mi dicesse “Chi è Gesù?”, cosa gli risponderei? – ha domandato il vescovo Giovanni alle tante persone
presenti – Questa domanda, tante volte in maniera impropria, tante volte – perché no? – in maniera maleducata,
tante volte in maniera che forse non riusciamo neanche ad afferrarla, ci viene fatta. Chi è Gesù di Nazareth? E noi
dobbiamo saper rispondere”.

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