La comunità parrocchiale di Batignano si prepara a vivere la festa della Madonna delle Grazie, che sarà celebrata in modo solenne domenica 26 aprile con la S. Messa alle 11, a cui seguirà la processione per le vie del paese. Nel pomeriggio, alle 17.30 la preghiera del Rosario e la celebrazione dei Vespri.
Sabato 25 aprile, nella vigilia della festa, alle 17.30 sarà pregato il Rosario meditato.
La comunità si è preparata alla festa con un triduo dal 22 al 24 aprile, mentre le celebrazioni si concluderanno lunedì 27 aprile, quando a Batignano arriverà Riccardo Marasco che si esibirà in concerto nel tendone allestito alla porta del paese, proponendo laudi alla Madonna e canti popolari.
Riccardo Marasco, nato a Firenze nel 1938, è ritenuto la voce più significativa della musica tradizionale toscana. Uscito dalla schiera dei folk-singers dei primi anni Sessanta è in seguito approdato ad un più vasto repertorio, divenendo un vero e proprio cultore dell’antico patrimonio vocale italiano ed interprete di grande fascino. Lo stile interpretativo e la prassi di accompagnamento con chitarre d’epoca lo avvicinano alla figura di un moderno menestrello.
Dotato di non comuni mezzi vocali, è interprete poliedrico che sconfina con padronanza dal genere sentimentale al comico, dal religioso al politico, dal narrativo storico all’allusivo, dal popolare al colto, con un ricercato gusto della parola cantata.
Gli spettacoli di Riccardo Marasco nascono dalla sua instancabile tenacia di ricercatore (uno dei più profondi conoscitori della canzone italiana nella sua tradizione secolare) e dalla sua grande carica artistica, prepotentemente dirompente tramite le sue non comuni doti musicali ed i suoi eccezionali mezzi vocali.
Il suo repertorio, dovuto in gran parte alle sue ricerche o alla sua creatività è unico soprattutto per la forma con cui viene riproposto. I concerti di Marasco aprono nuovi spazi alla cultura.
Grande interprete: cantante ed attore, autore e musicista, poeta e chitarrista. I suoi spettacoli, vero teatro musicale, sono un esempio virtuosistico della parola cantata e vanno oltre la dimensione regionale, perchè ripropongono l’intramontabile patrimonio canoro della cultura italiana.