A giugno diaconato per Ciro Buonocunto; a settembre Alessandro Ortalli sarà prete

Due date da cerchiare di rosso nel calendario diocesano: 29 giugno e 7 settembre. Sono le date scelte dal vescovo Giovanni per conferire il diaconato al seminarista Ciro Buonocunto e ordinare presbitero il diacono Alessandro Ortalli. È stato lo stesso monsignor Roncari a darne pubblico annuncio il giovedì santo, al clero e fedeli riuniti in cattedrale per la Messa crismale.

«Prima di dare la benedizione – ha detto – voglio darvi buone notizie, che rendono luminosa ancora di più la nostra Pasqua. Il giorno di
san Pietro e Paolo ordinerò diacono il nostro Ciro – ha annunciato  chiamando il seminarista vicino a sè – mentre il 7 settembre ordinerò sacerdote il diacono Alessandro».
Quest’ultimo aveva ricevuto il diaconato, dalle mani del vescovo Giovanni, il 26 novembre scorso, quando in cattedrale ricevettero il
sacramento dell’Ordine don Simone Castellucci, oggi studente alla Gregoriana a Roma e vice parroco al Cottolengo, e don Claudio Bianchi, vice parroco all’Addolorata e cooperatore presso la Caritas diocesana. Sale così a quattro il numero di seminaristi che negli ultimi quattro anni sono diventati preti diocesani.

Ma chi sono i due ordinandi?

Alessandro Ortalli, 34 anni, ha origini venete. Più precisamente da Schio, in provincia di Vicenza. «Sono approdato in Toscana – racconta – perché, cresciuto coi Cappuccini, desideravo verificare la mia vocazione stando nei luoghi francescani toscani. Così, terminato il conservatorio (è diplomato in organo) e portati avanti, da laico, gli studi teologici, ho fatto esperienze a Cortona e Montecasale dove, assieme ai frati, ho compreso di essere più adatto a essere prete diocesano». In questi mesi sta svolgendo il suo servizio diaconale prevalentemente in cattedrale, dopo aver trascorso un intero anno pastorale nella parrocchia Madre Teresa. «Questo annuncio della mia ordinazione presbiterale, dato durante la Messa crismale, che è la Messa principale per la consacrazione anche del crisma, l’olio con cui mi saranno unte le mani – ha commentato Alessandro – è stata una gioia grande. L’ordinazione è, infatti, senza dubbio un traguardo per il mio cammino vocazionale che sto percorrendo da alcuni anni. Un traguardo ma non un punto di arrivo – precisa subito – perchè la formazione deve
continuare sempre. È un traguardo nel senso che rappresenterà il momento in cui la Chiesa, attraverso il Vescovo, mi chiama a questo ruolo di presbitero, a guida di una comunità».

Ciro Buonocunto ha, invece 25 anni è sta svolgendo il cosiddetto anno pastorale, un anno, cioè che, nel cammino del Seminario, segue il lungo periodo di studi teologici e prepara, appunto, alle tappe conclusive del percorso: il diaconato e il presbiterato. Ciro, la cui famiglia è originaria della Campania, è entrato in Seminario molto giovane, appena concluse le scuole superiori e ha percorso tutto l’itinerario formativo. Sta trascorrendo questo anno di servizio presso la parrocchia del Cottolengo. A maggio dello scorso anno ha ricevuto l’accolitato dalle mani del vescovo Giovanni, nella cappella del Seminario, in occasione della festa di Maria Regina Apostolorum. In quella circostanza il
Vescovo consegnò a Ciro due parole. La prima fu «apparecchiare la mensa». E gli disse: «Ci sarà chi viene volentieri a quella tavola, ci sarà chi crede di mangiar tutto lui, ci sarà chi farà confusione, ci sarà chi non se ne rende conto o crede di non essere invitato o di non esserne degno e va via… Il tuo compito sarà quello di apparecchiare una tavola, che poi si prolunga nelle strade, tra la gente». E la seconda parola ripresa dalla prima lettera di Pietro: «Voi lo amate (Cristo), pur senza averlo visto; e ora senza vederlo credete in lui». E commentò: «Caro
Ciro, dovrai capire l’amore che il popolo cristiano può e deve nutrire verso il Signore Gesù – ciascuno, naturalmente, come gli riesce: coi propri limiti, coi propri peccati, con le proprie vie traverse – ma tu devi essere uno che riconosce la presenza dell’amore di Dio in mezzo al suo popolo». Da queste verità riparte per prepararsi al diaconato. Nel frattempo la comunità del Seminario, intitolato – lo ricordiamo – a
mons. Mensini, che fu vescovo di Grosseto dal 2 ottobre 1837 al 29 aprile 1858, resta composta da altri due giovani già ammessi agli Ordini: Zeno Bonato e Andrea Bussi, mentre al momento c’è un giovane che sta portando avanti l’anno propedeutico in vista di un possibile ingresso in Seminario. Il rettore è don Gian Paolo Marchetti, affiancato dal vice rettore don Marco Gentile.
Da settembre la comunità del Seminario cura pastoralmente la parrocchia di Buriano.

condividi su