Il rito, ogni domenica fino all'8 maggio, per sottolineare il valore cristiano della resurrezione come certezza della vita eterna

Al cimitero di Sterpeto da domenica 3 aprile benedizione pasquale delle tombe

“Perché cercate tra i morti Colui che è vivo? Non è qui è risorto” E’ l’annuncio ricevuto dalle donne che si recano al sepolcro di Gesù.

E’ l’annuncio che riguarda gli uomini di ogni tempo e di ogni luogo. E’ l’annuncio che dice che Cristo ha vinto la morte. E’ per questo che la cappella del cimitero comunale di Sterpeto, a Grosseto, a partire da domenica 3 aprile, II di Pasqua, propone la benedizione pasquale delle tombe.

“Nella gioia della resurrezione, certezza della vita eterna – spiega il cappellano don Mirko Scoccati – aspergiamo le tombe dei nostri cari con l’acqua benedetta, simbolo di redenzione e di vita, implorando il Signore dei morti e dei vivi”.

Come si legge nel catechesimo della Chiesa cattolica “…la resurrezione di Gesù è la verità culminante della nostra fede in Cristo, creduta e vissuta come verità centrale dalla prima comunità cristiana, trasmessa come fondamentale dalla Tradizione, stabilita da documenti del Nuovo Testamento, predicata come parte essenziale del Mistero pasquale insieme con la croce” (C.C.C 638). E sempre il Catechesimo sottolinea come “la discesa agli inferi è il pieno compimento dell’annuncio evangelico della salvezza. E’ la fase ultima della missione messianica di Gesù, fase condensata nel tempo, ma immensamente ampia nel suo reale significato di estensione dell’opera redentrice a tutti gli uomini di tutti i tempi e di tutti i luoghi, perché tutti coloro i quali sono salvati sono stati resi partecipi della Redenzione. Cristo, dunque, è disceso nella profondità della morte affinché i morti udissero la voce del Figlio di Dio e, ascoltandola, vivessero”. (C.C.C. 634 e 35)

Ecco il valore profondo del gesto di benedire, nel tempo pasquale, le tombe dei defunti.

Il rito si terrà ogni domenica dal 3 aprile all’8 maggio. All’inizio sarà fatto un breve momento di preghiera, poi il sacerdote passerà tra le varie file di tombe o i vari piani di loculi. I fedeli potranno seguire il cappellano, oppure attenderlo davanti alle tombe dei loro cari o alle porte delle cappelle.

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