Oltre duemila persone hanno partecipato al rito solenne, aperto dalla processione lungo le vie del centro storico cittadino

Aperta la Porta Santa della Misericordia nella Cattedrale di Grosseto

“Aprite le porte della giustizia, entreremo a rendere grazie al Signore. E’ questa la porta del Signore: per essa entriamo per ottenere misericordia e perdono”. Con questa formula, dinanzi ad una piazza stracolma di persone (abbondantemente sopra le 2mila le presenze) che si sono sciolte in un lungo applauso, il vescovo Rodolfo ha aperto la Porta Santa della misericordia nella Cattedrale di san Lorenzo, a Grosseto.

E’ così iniziato ufficialmente il Giubileo straordinario della misericordia nella diocesi di Grosseto.

Solenne e ricco di segni l’intero rito, che ha avuto inizio, alle 16, nella chiesa di san Francesco nel centro storico di Grosseto, dove si sono radunati oltre 50 sacerdoti, diaconi, autorità civili e militari, rappresentanti del sistema associativo del territorio e fedeli giunti da tutte le parrocchie della diocesi per un primo momento di preghiera. Si è poi snodata la solenne processione verso la Cattedrale, aperta dalla croce, dall’evangeliario portato da un diacono e seguita dal Vescovo, dal clero, dai malati trasportati dai volontari, dalle autorità civili e militari, dai cavalieri e dame dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro e da tutto il popolo. Tantissime le persone che si sono aggiunte alla processione lungo il tragitto, che ha attraversato via Andrea da Grosseto, via Saffi, piazzetta del Monte e corso Carducci, per arrivare in piazza Duomo. Tanti coloro che hanno visto sfilare la processione sostando ai bordi delle strade.

Giunti i piazza Duomo, il gesto più atteso: il Vescovo ha aperto la Porta Santa, ovvero il portale laterale della natava destra della Cattedrale, per l’occasione arricchito da una bellissima composizione di essenze verdi, fresie bianche e frutta, realizzata dall’azienda Giusti di Grosseto, a rappresentare la creazione che prorompe di gioia, nei suoi colori decisi, per il Creatore. Ai lati della Porta Santa due cipressi del gruppo Tesi. La stessa composizione che ha ornato la Porta Santa ha impreziosito anche l’altare maggiore e il Battistero, dove, all’inizio della Messa si è svolto il rito della memoria del Battesimo. Le decorazioni sono state donate dal Soroptimist e dal Gardern club.

Sopra la Porta Santa una riproduzione di tre metri per uno del “Padre Misericordioso” di Rembrandt, donata dall’arciconfraternita di Misericordia, e che resterà sulla facciata del Duomo per tutto l’Anno giubilare, che si concluderà il 13 novembre 2016, quando il Vescovo chiuderà la Porta Santa.

Spalancata la Porta Santa, il Vescovo si è fermato alcuni minuti in ginocchio ed in preghiera mentre un silenzio totale ha come coperto la piazza. Quindi ha benedetto i presenti con l’Evangeliario per poi aprire l’ingresso processionale dentro la cattedrale attraverso la Porta Santa a tutto il clero, alle autorità e ai fedeli.

In tanti hanno partecipato alla Messa dal sagrato e dalla piazza.

Al termine della liturgia mons. Cetoloni si è portato all’altare della Madonna delle Grazie per incensarne l’immagine e tutta l’assemblea ha intonato il canto “Salve Regina” nel quale Maria è invocata come “madre di misericordia”.

La liturgia è stata animata da tre gruppi corali insieme: Corale Puccini, coro diocesano Gaudete, coro della Cattedrale, diretti da Luca Bernazzani, responsabile musica sacra dell’ufficio liturgico diocesano. All’organo il maestro Francesco Iannitti Piromallo, che per l’occasione ha eseguito l’adattamento del canto d’ingresso “La creazione giubili”. Oltre all’organo anche trombe e violini.

Militari dell’Arma e agenti della Polizia in alta uniforme sono stati presenti all’intero rito, mentre le forze dell’Ordine hanno prestato il loro servizio. 40 volontari messi a disposizione dall’’Humanitas di Roselle, dagli scuot dell’Agesci e dagli scout d’Europa hanno prestato il loro servizio per garantire l’ordinato svolgimento dell’intera celebrazione.

“Il gesto della Porta Santa aperta e attraversata – ha detto il vescovo Rodolfo nella sua omelia – è di un attimo, mentre l’amore di Dio che gioisce per noi è per sempre. Questo è il Giubileo: un attimo per iniziarlo, un anno intero per farci permeare dai sentimenti di Dio e farci cambiare, migliorando le nostre relazioni ed essere segno per coloro che cercano spunti di gioia e di bellezza in questo tempo. Papa Francesco – ha continuato – ci chiede di essere oasi di misericordia, dove le persone affaticate, ferite, stanche possano ritrovare respiro, speranza, attenzione tenerezza. Lo dico prima di tutto a me: il dono della misericordia c’è, e la Chiesa, pur nei suoi limiti e nel suo peccato, ha questo scrigno aperto da offrire a tutti! Lasciamoci, allora, sorprendere da un Dio così, siamo cristiani sorpresi, meravigliati, rigenerati dal suo amore, non cristiani scontati!”.

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