L'incontro, organizzato da Ufficio cultura, Ufficio Irc e circolo DieciMuse, il 18 gennaio alla parrocchia dell'Addolorata. Interverrà don Alessandro Andreini. Doppia proiezione: alle 17 e alle 21

“Barbiana ’65. La lezione di don Milani”: proiezione del docufilm col priore di Barbiana

“Barbiana ’65. La lezione di don Milani” è il docufilm che sarà proiettato giovedì 18 gennaio 2018 nella sala di comunità “Agorà”, presso la parrocchia Maria SS. Addolorata, in via papa Giovanni XXIII 4, a Grosseto.

Si tratta di un documento inedito e straordinario, trovato e restaurato dal regista Alessandro d’Alessandro, che raccoglie il materiale che il padre Angelo era riuscito a filmare a Barbiana, nel 1965, come unico cineasta ammesso alla scuola di Barbiana.

Insieme alla proiezione si terrà l’incontro con don Alessandro Andreini, sacerdote della Comunità di San Leolino (Firenze). Sono previste due proiezioni: alle 17, riservata in modo particolare agli insegnanti di religione e agli altri insegnanti; alle 21 per tutti.

L’iniziativa è promossa dall’ufficio diocesano per la pastorale culturale con la collaborazione dell’Ufficio scuola-Irc, il circolo di cultura cinematografica “DieciMuse” e la parrocchia dell’Addolorata. Per poter assistere alle proiezioni occorre essere soci del circolo “DieciMuse”: il costo annuale della tessera è di 3 euro.

Il docufilm

Il recupero integrale del materiale filmato girato da Angelo D’Alessandro nel dicembre del 1965 a Barbiana, protagonisti Don Lorenzo Milani e i suoi allievi, diventa l’occasione per far riemergere con forza l’attualità del messaggio del priore a cinquant’anni dalla morte e ricordare a tutti la sua grande lezione. Si tratta di un pensiero concreto di straordinaria organicità, che fa di Milani un’esperienza intellettuale, radicale, utopica e politica, di livello almeno europeo, ben oltre i confini di un piccolo paese, di una nazione, e del suo tempo.

Il regista D’Alessandro, l’unico a cui Don Milani concesse di effettuare riprese della vita nella sua scuola per lasciare un documento ai suoi ragazzi, era salito a Barbiana per un’inchiesta sull’obiezione di coscienza a cui si era aggiunta la voce di don Lorenzo. Il filmato originale dell’epoca mostra alcuni momenti e aspetti fondamentali della scuola di Barbiana: la scrittura collettiva, la lettura dei giornali, i ragazzi più grandi che insegnano a quelli più piccoli. Ma c’è anche il lavoro manuale svolto dai ragazzi (o la loro partecipazione alla Messa, in cui vediamo don Milani sull’altare celebrare ma solo “per finta”, per la macchina da presa, dopo una scelta consapevole e condivisa con il regista).

Intorno a queste immagini del 1965 si sviluppa il racconto con le testimonianze di Adele Corradi, l’insegnante che ha vissuto l’esperienza di Barbiana con don Lorenzo; di Beniamino Deidda, ex Procuratore Generale di Firenze che dopo la morte di don Lorenzo ha continuato a insegnare ai ragazzi della scuola di Barbiana; e Don Luigi Ciotti.

Scuola, Costituzione e Vangelo sono i tre pilastri su cui si sviluppa il pensiero di don Milani, che trova il suo culmine nella lettura che egli fa davanti alla macchina da presa della sua Lettera ai Giudici, il testo scritto per difendersi dalle accuse di apologia di reato nel processo che lo attende a Roma. Il filmato restituisce dunque con grande forza la voce e l’immagine di un uomo che, oggi più che mai, ripropone con forza il tema della coscienza e dell’obbedienza, della giustizia e della solidarietà, della scuola che deve permettere a tutti di diventare sovrani di se stessi. Questo film-documentario su don Lorenzo e i suoi ragazzi di Barbiana nasce dal recupero del materiale girato da Angelo D’Alessandro nel dicembre 1965 a Barbiana, ritrovato dal figlio Alessandro dopo la morte del padre. È l’unico documento esistente con don Milani realmente presente. È lo stesso Don Lorenzo che narra, che parla, che spiega.

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