In piazza gli sbandieratori di Massa Marittima, la banda, il coro di San Rocco. Il vescovo ha benedetto i mezzi agricoli

Celebrata la 65^ Giornata del ringraziamento con tanti operatori del mondo agricolo

E’ stata una giornata di festa, dal sapore genuino della semplicità che un tempo (e ancora oggi) si annidava nei borghi segnati dai ritmi delle stagioni. Stiamo parlando della 65^ giornata del ringraziamento, celebrata domenica 15 novembre in Cattedrale e nelle piazze antistanti da Coldiretti, che ha “parcheggiato” davanti al Duomo bellissime macchine agricole che aiutano ogni giorno gli agricoltori nel loro lavoro sulla terra e benedette, al termine della Messa, dal vescovo Rodolfo. E poi la banda, il coro di San Rocco, gli sbandierato di Massa Marittima, che si sono esibiti in piazza Dante. Insomma, gli “ingredienti” giusti per far respirare il clima di festa e di gratitudine di centinaia di lavoratori agricoli, che hanno gremito la Cattedrale per la Messa presieduta da mons. Cetoloni e concelebrata da don Franco Cencioni e da p. Stefano Piva, della comunità monastica di Siloe, dove si fa anche esperienza di un’agricoltura attenta ai ritmi del tempo e legata al biologico.

Accanto ai vertici provinciali dell’associazione agricola (il presidente Francesco Viaggi, il direttore Andrea Renna) anche una significativa rappresentanza istituzionale.

Molto bello e significativo il momento della processione offertoriale, nella quale numerose aziende agricole della Maremma hanno offerto i frutti della terra e del loro quotidiano lavoro: un enorme pane, vini di differenti vitigni, formaggi, salumi, verdure, olii appena prodotti. Tanti alimenti che sono destinati ad allietare la mensa dei poveri della Caritas e che hanno reso anche visivamente il senso di quanto il rapporto tra uomo e creato sia inscindibile e portatore di buoni frutti se governato dalla sobrietà, dal rispetto, dalla cura, da un uso responsabile delle sue risorse.

E’ quello che ha ricordato il vescovo Rodolfo nella sua omelia, nella quale non ha potuto non richiamare anche i terribili fatti di Parigi e offrire anche al mondo agricolo una riflessione sull’umanità vera, che attinge e si genera solo se sa guardare a Gesù “splendida icona di Dio e dell’uomo”, come recita il ritornello dell’Inno del Convegno ecclesiale di Firenze.

“Il motivo bello di questa giornata – ha detto – è la gratitudine che è nel nostro cuore e che diciamo nell’Eucaristia, che significa ringraziamento. Ringraziamento a voi per il vostro lavoro, ringraziamento a Dio per la terra e i suoi frutti, a ogni lavoratore, specialmente a voi del mondo agricolo, alle associazioni, ma con la fede che dobbiamo, che dovete ravvivare nel nostro cuore, nel vostro cuore, nelle vostre famiglie, anche nel vostro modo di andare a lavorare ogni giorno. Con la fede in Dio che ci ha dato la terra, che ce ne ha resi custodi e suoi collaboratori”.

Mons. Cetoloni ha poi richiamato l’enciclica “Laudato si”, soprattutto il passaggio in cui Papa Francesco sottolinea che la terra, nostra sorella, “protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla. La violenza che c’è nel cuore umano ferito dal peccato si manifesta anche nei sintomi di malattia che avvertiamo nel suolo, nell’acqua, nell’aria e negli esseri viventi”.

Il Vescovo, a questo proposito, ha sottolineato come vi sia “una parentela di bene, ma anche una parentela di male con il Creato, in cui il cattivo uso delle cose e la cattiva impostazione delle relazioni ci portano ad avere questa sofferenza”.

Infine il richiamo al messaggio dei vescovi per la Giornata del ringraziamento 2015, nel quale c’è una preghiera stupenda elevata a Dio: “Dio d’amore mostraci il nostro posto in questo mondo, come strumenti del tuo affetto per tutti gli esseri di questa terra, perché nemmeno uno di essi è dimenticato da Te”.

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