Teatro sacro, venerdì 7 agosto alle 21.15 in Cattedrale, con Margherita Antonelli. nota al grande pubblico attraverso Zelig

Celebrazioni laurenziane 2015: la festa si apre con “Secondo Orfea. Quando l’amore fa miracoli”

“Celebrare la festa del patrono significa anche vedere come Lorenzo ha vissuto il Vangelo nella sua epoca. Ma il Vangelo può essere vissuto anche oggi e gli strumenti che possono aiutarci a conoscere come assumerlo nella nostra vita sono sicuramente gli strumenti della comunicazione sociale: il teatro, il cinema. E’ per questo motivo che nel programma delle feste laurenziane ha trovato spazio il cinema e troverà spazio anche il teatro con una rappresentazione intitolata <Secondo Orfea. Quando l’amore fa miracoli>. Così don Roberto Nelli, responsabile dell’ufficio cultura della Diocesi, spiega il senso profondo dello spettacolo teatrale che, venerdì 7 agosto alle 21.15 in Cattedrale aprirà le celebrazioni laurenziane 2015.

Lo spettacolo, ad ingresso libero, è portato in scena dall’Officina del Falso Movimento e vede in scena Margherita Antonelli, per la regia di Marco Amato.

Margherita Antonelli, nota al grande pubblico per il suo ruolo di inarrestabile donna delle pulizie in Zelig, attrice di cinema, teatro e tv con esperienze importanti anche alla radio, porta a Grosseto uno spettacolo che sta riscuotendo grande successo in tutta Italia e che nel 2013 è stato tra i vincitori della rassegna “I Teatri del Sacro” a Lucca, edizione 2013.

La trama

Orfea è una donna che vive a Gerusalemme nell’anno 1, un tempo difficile per una donna sola, vedova di un centurione romano al seguito di Ponzio Pilato. Le sue giornate si dividono fra il tempio, la fontana, lenzuola da stendere, chiacchiere con le altre donne. Una vita consumata nella tranquillità, all’ombra della sua casa, ma un giorno vengono ad abitare vicino a lei due giovani sposi. Si chiamano Maria e Giuseppe: lei è incinta. Da quel momento la vita di Orfea non sarà più la stessa.

I giovani sposi la coinvolgono nella loro vita e in quella di questo bimbo, del quale Orfea si prende cura quando la madre è affannata nel quotidiano.

Tra i due si instaura un rapporto di profondo affetto, con la vita di Gesù guardata con amorevolezza e buon senso da una donna semplice e forte come Orfea, che assiste alla crescita di questo Dio-Bambino con la curiosità, la dolcezza, la fermezza di molte madri che vorrebbero il meglio per il loro figlio.

Una visione dei fatti del Vangelo rivisitati e teneramente riletti da una donna semplice, concreta, come dovrebbe essere la fede, quella fede in un Dio fattosi bambino, ragazzo, adolescente e infine adulto.

“Orfea – conclude don Roberto Nelli – ci aiuta a guardare al Vangelo con gli occhi della gente semplice e quindi sarà uno spettacolo coinvolgente, perché ci porterà dal momento della nascita fino alla morte di Cristo, all’interno di un percorso tra il simpatico e il serio, che ci aiuterà a riflettere su come il Vangelo può toccare la vita di ognuno”.

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