Si rinnova la bella tradizione con il liceo artistico di Grosseto, che arricchisce la lunga storia delle feste laurenziane della città: eccone qualche cenno storico

Celebrazioni laurenziane 2015: sarà il bozzetto dello studente Gianluca Rispoli a ornare il cero votivo a San Lorenzo

Sarà il San Lorenzo uscito dalla maestria e dall’estro del giovane Gianluca Rispoli, studente del liceo artistico del “Polo Bianciardi” di Grosseto ad ornare il cero votivo che il sindaco donerà ed accenderà, lunedì 10 agosto durante il solenne pontificale in Cattedrale, dinanzi all’effigie del patrono della città e della diocesi.

Il bozzetto è stato selezionato fra 15 saggi proposti da altrettanti studenti del liceo artistico.

“Seguendo una tradizione ormai consolidata – spiega mons. Franco Cencioni, proposto del Capitolo della Cattedraleil cero votivo, oltre che portare lo stemma del Comune e l’anno del dono, porta anche un segno particolare di san Lorenzo. Quest’anno, riallacciando una relazione con il liceo artistico del Polo Bianciardi, abbiamo chiesto – sia pure in tempi stretti – una partecipazione e dobbiamo essere davvero grati agli insegnanti e ai generosi studenti, che hanno messo a disposizione, lavorandoci nell’ultimo trimestre della loro attività scolastica, ben 15 saggi di disegno riferito al nostro patrono. Per decorare il cero di quest’anno è stato scelto il bozzetto opera dello studente Gianluca Rispoli, ma devo dire che tutti i bozzetti portano dei segni particolari e, se ci sarà la possibilità, li esporremo questa settimana in Cattedrale, perché anche i ragazzi possano essere contenti di questa nostra gratitudine. L’occasione mi suggerisce anche – prosegue mons. Cencioni – di continuare questa tradizione e magari estenderla a tutte le scuole superiori della città, perché partecipino alla festa di san Lorenzo con qualche saggio, pittorico o scritto”.

Un po’ di storia delle celebrazioni laurenziane…

San Lorenzo fu scelto come Titolare dall’antichissima Cattedrale di Roselle. Quando la sede vescovile (anno 1138) da Roselle fu trasferita a Grosseto, la modesta chiesa pievana di Santa Maria, che qui esisteva, fu elevata al ruolo di Cattedrale e in questa circostanza prese il titolo di San Lorenzo, confermato poi alla monumentale costruzione, che la sostituì. Gli abitanti di Roselle, prima, i grossetani poi vollero dunque onorare il grande martire romano, secondo un costume abbastanza frequente nelle popolazioni attraversate dalle grandi vie consolari.

 Ma i grossetani non si contentarono di onorare il meraviglioso martire, che aveva dato a Roma quel lustro che Stefano aveva dato a Gerusalemme; lo scelsero anche come Patrono, alla sua tutela affidarono le loro sorti spirituali e temporali. Non siamo in grado di dire quando avvenne questa scelta, ma è certo che fu prestissimo. Il Capitolo della Cattedrale divenne il Capitolo di San Lorenzo ed amò prendere come suo stemma la graticola con le palme, che è dato vedere in ogni angolo della Cattedrale; la Propositura divenne la Propositura di San Lorenzo; la città di Grosseto divenne la città di San Lorenzo. La scelta dei grossetani coinvolse l’intera Diocesi. Come la Chiesa universale celebra il titolare della Cattedrale del Papa, il SS. Salvatore (6 agosto), così tutta la Diocesi già celebrava il Titolare della Cattedrale del Vescovo. Anche la Diocesi cominciò a celebrare San Lorenzo come suo Patrono. Non lo fece per mero dovere giuridico, lo fece “ex laeto animo”, unendosi ai grossetani.

San Lorenzo fu così patrono non soltanto della città, ma anche dell’intera Diocesi di Grosseto.

 Negli anni 1949-50, quando la Propositura di San Lorenzo, cui era annessa la cura delle anime, rinunciò alla cura delle anime che fu affidata ad una parrocchia nuova sui juris, costituita nella Cattedrale, la nuova parrocchia non poteva non avere come suo titolare e Patrono il martire caro ai grossetani.

…e sulla processione 

Le prime notizie sulla processione di San Lorenzo sono state trovate in un documento dell’Archivio di Stato di Grosseto. Nel giorno 26 dicembre 1715 “si fece in questa città solenne processione, nella quale da Mons. Bernardino Pecci, Sig.mo Vescovo, si portò una reliquia del SS. Protettore San Lorenzo, con una bella macchina d’argento”.

La reliquia proveniva dalle Madri Cappuccine di Siena, procurate da Mons. Cecchi, “giacché in Grosseto non vi era reliquia alcuna di detto Santo”.

Alla processione partecipò una numerosa folla, che assistette anche alla predicazione di un frate missionario. Successivamente fu deliberato “colla licenza di Mons. ill.mo nostro” che ogni anno, il 10 agosto, festa del Protettore della città, “si porti processionalmente la di lui reliquia”.

Nello stesso documento si legge: “…quale poi attesa la difficoltà della stagione…fu rimessa ad arbitrio del Vescovo, e così fu introdotto l’uso di farla la Domenica in Albis…”. Probabilmente questo cambiamento fu protratto per tutto il periodo dell’Estatatura (1780-1897) e anche dopo quando la popolazione di Grosseto, a causa del pericolo malaria, nei periodi dei primi caldi, era usa trasferirsi nei paesi dell’entroterra e della montagna. Infatti, nel rapporto del delegato di Governo del 16 aprile 1855, si legge che nel pomeriggio del giorno precedente fu fatta la processione annua in onore di San Lorenzo, in quanto la stessa non poteva effettuarsi nel giorno della festa del Santo a causa dell’Estatatura.

(…) Nell’agosto 1897 si tenne la prima festa di San Lorenzo dopo l’Estatatura e festeggiamenti mai visti si accompagnarono alla festa religiosa: corse di cavalli, gare ciclistiche e fuochi d’artificio, ma solo nell’agosto del 1928, come pubblicato da Rinnovamento del 5 agosto, la processione fu “ripristinata dopo un centennio”. La reliquia del Santo Patrono viene portata per le vie della città illuminate e adornate con drappi. La processione si snoda da piazza Vittorio Emanuele (oggi Piazza Dante), via Ricasoli, piazza del Mercato (piazza del Sale), via San Martino, via Paglialunga, piazza Magenta, via Vinzaglio, via Montebello, piazza Umberto I, corso Carlo Alberto (corso Carducci), via Garibaldi, per concludersi in Cattedrale. Grande sforzo fu profuso dai cittadini nell’addobbare le case e le vie. “…ovunque drappi, bandiere, archi e festoni messi con buon gusto e ricchi di palloncini alla veneziana, disegni artistici con lampadine elettriche, negozi riccamente adorni e sfarzosamente illuminati… . Via Ricasoli lussuosamente abbellita di verde e di luce; piazzale De Maria veramente fantastico nell’illuminazione notturna; via San Martino, sempre geniale nei suoi speciali addobbi; via Garibaldi, in uno sfolgorio di luce nei molteplici archi trionfali di lampadine elettriche”.

(…) (Nel)la processione del 1930 fu portata per le vie della città la statua di San Lorenzo, donata dal canonico Antonio Cappelli (…). Nel 1931, nell’adunanza capitolare straordinaria del 2 giugno, viene data notizia di un comunicato dell’Osservatore Romano nel quale “si rende noto a tutti gli Ecc.mi Ordinari d’Italia che, per disposizione delle superiori autorità ecclesiastiche, attese le presenti dolorose circostanze, sono proibite tutte le processioni fuori dalla Chiesa”.

(…) Il verbale del Capitolo della Cattedrale del 31 luglio 1945 racconta della ripresa del culto del Patrono nell’immediato dopoguerra: “Mons. Proposto riferisce circa la imminente festa di San Lorenzo, che all’indomani dell’auspicata tregua delle armi, è necessario sia celebrata con la migliore solennità possibile, essendo ancora profondamente sentito in Grosseto il culto del suo Grande Protettore e Patrono. Insiste soprattutto sulla opportunità di riorganizzare la processione, secondo le antiche tradizioni, tanto care al popolo nostro”.

(notizie tratte da “San Lorenzo Patrono della città e della Diocesi di Grosseto”,  a cura dell’Associazione Amici della Cattedrale)

Scarica la lettera del vescovo Rodolfo per la Festa di San Lorenzo 2015

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