Il 2020 è l’anno delle emergenze, da quella sanitaria a quella del lavoro. La pandemia colpisce l’economia in maniera esponenziale, il malessere si espande a macchia d’olio tra la gente che già era debole e tra i nuovi deboli generati dalle chiusure delle aziende.
L’appello del vescovo Rodolfo e di don Enzo Capitani, direttore della Caritas, di alcuni giorni fa, per aiutare la Bottega della solidarietà realmente in affanno, non è la “solita” richiesta di aiuto, è un richiamo per tutti a sentirsi realmente comunità sempre e, particolarmente, nel momento di uno straordinario bisogno. Togliere il dolore e la sofferenza non è un atto di carità, ma di consapevolezza. Soltanto insieme si potrà uscire dalla crisi e soltanto insieme potremo ripartire.
Conad Grosseto, in questo anno difficile, è sempre stata presente e si sente di essere parte dell’ossatura sociale di Grosseto, perciò, come ad aprile scorso, risponde subito alla richiesta della Caritas.
“Donare è un atto semplice – commenta Paolo Degli Innocenti, presidente della società proprietaria dei Conad di Grosseto – che deve essere fatto nel momento che viene richiesto. Non si tratta di essere più o meno generosi, ma di confermare la propria presenza come persone. Conad non è, infatti, e non vuole essere una sigla astratta della grande distribuzione. Siamo uomini e donne che vivono e lavorano in questa città che sappiamo che il nostro benessere dipende dal benessere di tutti. Il metodo che abbiamo scelto sarà lo stesso e sarà immediato. Ad aprile Conad ha donato 10.000 euro di cibo alla mensa Caritas, oggi, fornirà altri 10.000 euro di prodotti per aiutare le persone che ne hanno bisogno.
“L’attenzione di aziende radicate sul territorio come Conad verso Caritas e i bisogni di chi, soprattutto in questi momenti, fatica concretamente ad andare avanti, commuove – dice il vescovo Rodolfo Cetoloni – Domenica 15 novembre, la Chiesa di Grosseto celebrerà la quarta Giornata Mondiale dei Poveri. Non posso fare altro che dire tutta la gratitudine per gesti come questo. Guai a ritenerli dovuti o scontati: sono una benedizione per chi oggi non ce la fa”.