Bambini e ragazzi hanno partecipato al percorso promosso dalle insegnanti di religione attraverso il progetto “Cittadinanza creativa”

“Dall’Expo alle periferie del mondo”, mostra degli studenti delle scuole del territorio nell’atrio del palazzo vescovile

Disegni, elaboratori artistici, proiezioni, lavori manuali e perfino il pane cotto in un forno cittadino. Tanti lavori diversi realizzati, durante l’anno scolastico ormai agli sgoccioli, da alunni dalle scuole d’infanzia agli istituti superiori del territorio assieme agli insegnanti di religione, per riflettere insieme sul valore del cibo.

Lo spunto lo ha offerto l’Expo di Milano dedicato al tema del nutrire il pianeta. Ed infatti il filo conduttore del percorso scolastico è: “Dall’Expo alle periferie del mondo”, declinato con accenti e specificità diverse in ciascun grado di istruzione. Alle scuole d’infanzia il tema si è sviluppato ne “i colori da mangiare”, alle scuole primarie ne “il cibo è incontro”, tra gli studenti delle scuole secondarie di primo grado in “alimentazione sostenibile, solidale, equa” ed infine negli istituti superiori ne “il cibo e gli stili di vita”.

Il percorso rientra nel progetto “Cittadinanza creativa”, curato ormai da sette anni dall’ufficio scuola della diocesi per aiutare bambini e ragazzi a motivarsi nel guardare con uno sguardo più attento la realtà che li circonda. Il progetto coinvolge circa 300 studenti e ha sviluppato collaborazioni con Caritas, Centro di aiuto alla vita, cooperativa Il Timone, parrocchie di Roselle e dell’Addolorata, ufficio diocesano beni culturali ecclesiastici, “alleati” per aiutare i ragazzi alla relazione e al volontariato attivo. Infatti nel corso dell’anno gli studenti vivono momenti di incontro nelle scuole, in cui vengono a conoscenza di diverse attività di volontariato, che poi si traducono in esperienze sul campo.

Quest’anno i ragazzi sono stati coinvolgi in ben nove esperienze di volontariato e hanno partecipato al concorso “Dall’Expo alle periferie del mondo”, che ora è diventato una mostra, allestita nell’atrio del palazzo vescovile, in corso Carducci a Grosseto, inaugurata questa mattina.

La mostra potrà essere visitata: oggi fino alle 20, sabato dalle 9 alle 12 e nelle giornate di lunedì, martedì e mercoledì sempre dalle 9 alle 20.

“E’ stata un’esperienza bella e feconda sia per i bambini e i ragazzi delle nostre scuole che per noi insegnanti – commenta Anna Maria Nelli, docente di religione e responsabile dell’ufficio scuola della diocesi di GrossetoE’ stato possibile, infatti, compiere un percorso molto stimolante sul cibo declinato sotto vari punti di vista: da quello culturale, a quello antropologico, da quello sociale a quello cristiano. Cibo come incontro, cibo come relazione, cibo come condivisione, cibo come nuovi stili di vita che si impongono alla nostra società opulenta perché si riduca sempre di più l’abissale differenza che esiste rispetto a tanti paesi poveri in cui manca l’essenziale. E, poi il tema ci ha spinti a riflettere sul cibo proprio come elemento di incontro e confronto con l’altro da noi, soprattutto quando è privo del necessario, e quindi su come ridurre lo spreco ed aumentare la condivisione”.

Lunedì una commissione visionerà tutti i lavori ed assegnerà un premio per ciascun grado di istruzione.

Queste le scuole partecipanti:

Scuole dell’infanzia degli istituti comprensivi Grosseto 3 e Grosseto 5 e di Civitella Paganico

Scuole primarie degli istituti comprensivi Grosseto 1, 2, 4 e 6; comprensivi di Castiglione della Pescaia e di Roccastrada

Scuole secondarie di primo grado del Comprensivo Grosseto 2 e di Roccastrada

Scuole superiori: liceo artistico, Isis Leopoldo II di Lorena, Polo Bianciardi, Liceo Rosmini

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