Il 9 e 10 febbraio due giorni a Figline Valdarno con altri coetanei

I ragazzi del servizio civile Caritas in formazione

E’ stata un’esperienza umanamente forte quella vissuta dagli otto giovani che da pochi mesi hanno iniziato il loro anno di servizio civile presso la Caritas di Grosseto e che il 9 e 10 febbraio hanno partecipato al loro primo incontro di formazione fuori dai «confini» diocesani. Insieme ad altri trenta ragazzi del servizio civile delle diocesi della Metropolia di Siena ed al gruppo di coetanei di Fiesole hanno trascorso due giorni intensi a Figline Valdarno, alternando ad incontri di formazione, attività e momenti di incontro con realtà che sperimentano quotidianamente l’accoglienza alle più differenti forme di disagio, povertà, bisogno.

I giovani, infatti, hanno potuto visitare e conoscere da vicino realtà come la casa famiglia di Piandiscò (Arezzo) realizzata dalla Fraternità della Visitazione, nella quale sono accolte giovani madri con figli e gestanti in difficoltà. Qui i giovani hanno visitato la casa-famiglia e avuto un incontro con suor Lucia, della Fraternità della Visitazione, per poi cenare insieme agli ospiti della casa. Ma altrettanto importanti e formativi sono stati anche gli incontri attraverso i quali i ragazzi hanno potuto approfondire il valore del servizio civile, sul senso della relazione di aiuto all’interno dei luoghi dove quotidianamente si misurano con le povertà più differenti e sul significato che riveste svolgere il servizio civile in Caritas. Tra i relatori, che hanno accompagnato i ragazzi nel loro itinerario formativo, anche il vice direttore della Caritas diocesana di Grosseto, Luca Grandi, che ha offerto una lettura delle povertà vecchie e nuove che si affacciano quotidianamente alla porta dei centri di ascolto e di accoglienza delle Caritas diocesane e parrocchiali. “Questi momenti formativi residenziali – spiega Luca Grandi  – hanno un’importanza enorme per i nostri giovani. Servono a far gruppo, a rafforzare le relazioni interpersonali, a conoscere altre realtà ed altre esperienze che vivono in Toscana e ad andare più in profondità rispetto al servizio che sono chiamati a portare avanti tutti i giorni accanto ai poveri”. La prossima tappa di questo cammino di formazione residenziale sarà a Barbiana, per «respirare» un po’ dell’esperienza di don Lorenzo Milani.

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