Nel pomeriggio del 5 gennaio i bambini della comunità di Roselle hanno rappresentato il presepe vivente sul sagrato del Duomo

“Il dono dell’Epifania è la visione positiva del tempo, della storia, della diversità dei popoli”. In Cattedrale la Messa del vescovo Rodolfo e l’annuncio di Pasqua

Nella solennità dell’Epifania, il vescovo Rodolfo ha presieduto la Messa pontificale nella cattedrale di Grosseto.

Come vuole la tradizione, dopo la proclamazione del Vangelo, il cantore ha dato l’annuncio della Pasqua. Il valore di questo annuncio è grande: se l’Epifania, cioè la manifestazione di Cristo figlio di Dio a tutta l’umanità, rappresentata dai magi, è il primo atto di una serie di epifanie del Signore, la Pasqua ne è il culmine e il cuore. Per questo, in occasione dell’Epifania viene dato l’annuncio della Pasqua, perché l’intero anno liturgico – al cui centro c’è, appunto, la domenica di resurrezione, che quest’anno sarà il 16 aprile – riassume tutta la storia della salvezza, al cui centro c’è il triduo della passione, morte e resurrezione del Signore.

L’annuncio della Pasqua è un rito che si fa risalire già al IV secolo dopo Cristo, nato per comunicare ai fedeli la data della festa più importante dell’anno.

Nella sua omelia, il vescovo Rodolfo, da poco rientrato dal pellegrinaggio in Terra Santa, ha posto l’accento sulla universalità della manifestazione di Dio a tutti gli uomini e a come questo impegni i cristiani all’annuncio e all’accoglienza.

“Il dono dell’Epifania – ha detto il presule – è la visione positiva del tempo, della storia, della diversità dei popoli, chiamati tutti a convergere verso il Vangelo. E’ una prospettiva bella, ma è già anche storia. La Chiesa che cos’è se non questa grande diversità che è nel mondo e che trova in Gesù e nel Vangelo l’unità, come segno per tutti i popoli? E accanto alla Chiesa quanti segni di bene, quanti desideri di pace, che emergono nel mondo, quante possibilità di connessione e di conoscenza! E’ vero, il chiasso fa più male e più rumore e appare più forte, ma il bene c’è: è questo il messaggio che arriva dalla festa dell’Epifania e dal racconto evangelico sui magi”.

“Questi tre sapienti dell’oriente – ha proseguito mons. Cetoloni – ci dicono che il bene non è un bisogno generico, no: c’è l’attenzione di Dio per ogni uomo, per ogni popolo, per ogni sapienza, per ogni strada di ricerca. Su ogni strada di ricerca, come sulla via di questi uomini saggi, si accende una stella, la stella di Gesù, che si rende comprensibile secondo l’itinerario di cultura, di scienza, di cuore di ognuno. E mette in cammino, perché Gesù è la verità che tanto ci attrae. Il bene, allora, che Dio ha seminato in ogni popolo è anche il bene che ogni popolo cerca; la verità, la luce che Dio ha posto nel cuore di ognuno passa anche attraverso il bisogno di bene, di felicità, di giustizia che anima ogni uomo in ogni parte del mondo”.

L’augurio formulato dal Vescovo ai fedeli presenti in cattedrale è stato quello di “essere come i magi, pronti a mettersi in cammino di nuovo e ad essere testimoni, annunciatori verso chi viene a noi anche da altri continenti e che ci chiede: <Dov’è la speranza? Dov’è Colui che è nato e che è la ricchezza dei popoli?>, così come verso chi viene da altre culture e altre religioni. Abbiamo il diritto e l’impegno di essere testimoni”.

Nel pomeriggio del 5 gennaio, i bambini della comunità parrocchiale di Roselle, assieme ad alcuni adulti, hanno messo in scena, sul sagrato del Duomo, il racconto della nascita di Gesù e dell’arrivo dei Magi, al termine di una sfilata per le vie del centro storico, aperta dai Butteri della Maremma. L’iniziativa si inseriva all’interno del pomeriggio di festa promosso dal Comitato per la vita di Grosseto.

Guarda il video dell’annuncio di Pasqua

Guarda la fotogallery

condividi su