"Un augurio, che è preghiera: aiutiamoci nella speranza che pare tanto difficile! E' il fondamento del nostro vivere e il messaggio che ci è affidato, da portare nel mondo"

Il Messaggio Pasquale del vescovo Rodolfo

Una caratteristica degli incontri con il Risorto è il coinvolgimento forte, di persona, nell’a-tu-per-tu con il Signore Gesù: Maria di Magdala, Giovanni, Pietro, Tommaso… Pasqua afferra il profondo dell’uomo, forse ancor più del Natale.

Con questa convinzione auguro ad ognuno che ciò che egli è emerga davvero, che ciò che desidera di bene possa germogliare, che ciò che pesa forte sulle sue spalle o nel cuore diventi più leggero e ciò in cui qualcuno si impegna con tutto se stesso porti frutti abbondanti… Se qualcosa si è vestito di tenebra… risplenda di luce!

E’ un augurio… Di più, direi… è una preghiera: Aiutiamoci in questa speranza che pare tanto difficile! E’ il fondamento del nostro vivere e il messaggio che ci è affidato da portare anche oggi al mondo!

Pasqua ci ripropone in dono la vicenda umanissima di Gesù, la sua appassionata passione, il suo zelo, la sua sete di portare a compimento ciò che il Padre gli ha affidato, la sua coerenza fino al rimetterci la vita, la sua resurrezione generata dall’abbraccio del Padre, il suo “Pace a voi!”…  Questo fonda e sostenta una grande, inesauribile speranza.

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    Qualche giorno fa, nella Liturgia delle Ore, ho incontrato queste parole: “E’ stata ridotta la difficoltà del cammino. Il sacro sangue di Cristo ha spento il fuoco della spada che sbarrava l’accesso al regno della vita. Le tenebre dell’antica notte hanno ceduto il posto alla vera luce. … Il popolo cristiano è invitato alle ricchezze del Paradiso … a meno che qualcuno non voglia precludersi da se stesso quella via, che pure si aprì alla fede del ladrone! Procuriamo che le attività della vita presente non creino in noi troppa ansietà…

Sono parole di fede di un uomo vissuto in tempi durissimi per la Chiesa e per la società allo sbando. Si tratta del papa Leone Magno (+430): Ebbe da affrontare, tra l’altro, situazioni di scontro con personaggi come Attila, Genserico e i suoi Vandali a Roma… ma queste convinzioni cristiane non lo abbandonarono mai. La realtà difficile non fu in grado di sgretolare la sua fede e quella speranza vera, interiore, che motivava la sua vita.

Ecco la forza che viene dalla Passione, Morte e Resurrezione del Signore Gesù, anche per noi!

Augurando “Buona Pasqua!” allora vorrei dire le stesse cose.

E rubo le parole, sempre a Papa Leone:

Non ti arrendere mai, neanche quando la fatica si fa sentire, neanche quando il tuo piede inciampa, neanche quando i tuoi occhi bruciano, neanche quando i tuoi sforzi sono ignorati, neanche quando la delusione ti avvilisce, neanche quando l’errore ti scoraggia, neanche quando il tradimento ti ferisce, neanche quando il successo ti abbandona,  neanche quando l’ingratitudine ti sgomenta, neanche quando l’incomprensione ti circonda, neanche quando la noia ti atterra,  neanche quando tutto ha l’aria del niente, neanche quando il peso del peccato ti schiaccia… Stringi i pugni… sorridi… e ricomincia!”

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    Anche se in cammino, anche se affaticati, possiamo dirci sempre di nuovo tutto questo. E con verità perché Pasqua è capace di ridare inizio alla vita anche dentro l’estremo fallimento della morte!

E’ fede annunciata e donata! La chiedo sempre di più, per me e anche per te!

+Rodolfo, vostro vescovo

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