L'adesione all'organismo diocesano formalizzata a Napoli. Referente sarà Damiano Sbaraglia della comunità di Nomadelfia

La diocesi di Grosseto nella Rete dei nuovi stili di vita

Anche la diocesi di Grosseto, attraverso l’ufficio per la pastorale sociale e del lavoro, aderisce alla Rete interdiocesana nuovi stili di vita.

Il contatto era scattato lo scorso anno in occasione della decima Giornata per la custodia del creato, al monastero di Siloe, dove fu ospite p. Adriano Sella, incaricato del percorso.

“A seguito di quell’incontro – spiega Gabriele Baccetti, incaricato diocesano dell’ufficio per la pastorale sociale e del lavorocol consenso del Vescovo ho avviato i contatti per l’adesione della Diocesi alla Rete. Sarà Nomadelfia ad occuparsi più direttamente dell’iniziativa e della nostra presenza nel coordinamento interidiocesano, a motivo della sua storia che l’ha resa da sempre sensibile a tuto ciò che può aiutarci a sperimentare che un altro modo di vivere il nostro rapporto coi beni e le nostre relazioni è davvero possibile, perché il Vangelo ce ne dà prova”.

Il riferimento diocesano della Rete è Damiano Sbaraglia, della comunità di Nomadelfia, che ha già partecipato all’ultimo incontro dell’area tirrenica, a Napoli. “In quella sede – spiega ancora Gabriele Baccetti – abbiamo ufficializzato l’adesione della diocesi di Grosseto. A settembre p. Sella sarà tra noi in occasione della XI Giornata per la custodia del Creato, a Siloe, e nell’occasione avrà l’opportunità di incontrare la comunità di Nomadelfia e gettare le basi per una concreta collaborazione nelle azioni pastorali. Abbiamo aderito con convinzione – prosegue Baccetti – perché la Rete è organizzata in modo non rigido. Non è l’ennesimo organismo strutturato, ma è improntata ad un approccio nuovo, in cui è l’interscambio di esperienze, intuizioni, proposte, riflessioni che può generare impegni pastorali. Ciò che è fondamentale è il messaggio che la Rete veicola: aiutare i credenti a prendere coscienza che il consumismo sta logorando la nostra economia dal punto di vista etico e ambientale e che occorre impegnarsi per individuare insieme soluzioni nuove, improntate alla sobrietà nella vita personale e comunitaria. Senza conoscere, informarsi, comprendere non è possibile individuare strade nuove da imboccare”.

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