Parlare della misericordia utilizzando anche il linguaggio cinematografico. E’ quanto si propone il circolo “Diecimuse” della parrocchia Addolorata di Grosseto, che riprende la sua attività con una ricca programmazione.
A partire da domenica 20 marzo fino al 29 maggio, nell’auditorium parrocchiale di via Papa Giovanni XXIII, saranno proiettati cinque film attorno ai quali sarà possibile sviluppare un percorso di scoperta o riscoperta della misericordia, come ci invita a fare questo Anno Santo straordinario.
“Nella cornice di una programmazione intitolata Lo sguardo aperto – spiegano dal circolo Diecimuse – scandiremo il motivo della misericordia attraverso esperienze filmiche e linguaggi variegati e anche molto diversi fra di loro, proprio a sottolineare la dimensione complessa e multiforme di ciò che siamo chiamati a vivere nella nostra vita, in modo speciale a partire da quest’anno”.
Cinque film, cinque linguaggi, cinque diverse chiavi di lettura.
Si parte domenica 20 marzo con Boyhood, film originale e importante uscito nelle sale nel 2014, del regista americano Richard Linklater. Girato in soli 39 giorni ma in un arco di tempo di ben 12 anni (tra il 2002 e il 2013), Boyhood è un’esperienza cinematografica assolutamente innovativa che fa immergere in un modo unico nella vita ordinaria di una famiglia ordinaria. Il protagonista è Mason (Ellar Coltrane), che insieme con la sorella Samantha, intraprenderà un viaggio emozionante e trascendente attraverso gli anni che vanno dall’infanzia all’età adulta. Sua madre e suo padre (Patricia Arquette e Ethan Hawke), da tempo separati, dovranno invece confrontarsi con le difficoltà dell’essere genitori in un contesto in continua evoluzione.
L’appuntamento successivo, domenica 3 aprile, sarà dedicato ad una proposta europea: Il bambino con il pigiama a righe (2008), del regista britannico Mark Herman. Ambientato nella Germania nazista, il film racconta la storia di Bruno, figlio di un ufficiale della Gestapo, che viene promosso e trasferito con la famiglia in campagna. La nuova residenza si trova a poca distanza da un campo di concentramento in cui si pratica l’eliminazione sistematica degli ebrei. Bruno, costretto ad una noiosa e solitaria cattività dentro il giardino della villa, trova una via di fuga per esplorare il territorio. Oltre il bosco e al di là di una barriera di filo spinato elettrificato incontra Shmuel, un bambino ebreo affamato di cibo e di affetto. Sfidando l’autorità materna e l’odio insensato indotto dal padre e dal suo tutore, Bruno intenderà (soltanto) il suo cuore e supererà le recinzioni razziali.
Una ripresa di cinema americano, domenica 27 aprile, con un altro grande film, molto discusso a suo tempo: Little Miss Sunshine (2006), registi Jonathan Dayton e Valerie Paris. Racconta di Sheryl, moglie e madre per vocazione, alle prese con il secondo matrimonio, ma che fatica a reggere le fila di un nucleo familiare assemblato a suon di copia-incolla: Richard, marito/padre alla ricerca ossessiva di un improbabile successo editoriale, Dwayne e Olive, rispettivamente adolescente ribelle e mini-reginetta di bellezza di provincia, il nonno, cacciato dalla casa di cura perché cocainomane, e, ultimo in ordine di arrivo, lo zio Frank, fratello di Sheryl reduce da un tentato suicidio. Una sgangherata famiglia, quella degli Hoover, che si ritroverà in viaggio su un cadente pulmino verso il concorso di bellezza per bambine più famoso della California, Little Miss Sunshine, per cui la piccola Olive è stata selezionata.
Il viaggio, a dir poco movimentato, ridefinirà i rapporti, e darà occasione a ciascuno, in modo inatteso e imprevedibile, di riconciliarsi con se stesso prima che con gli altri.
Domenica 15 maggio sarà la volta di un film francese del 2011, campione di incassi e ricco di ironia e finezza umana, Quasi amici, della coppia di registi O. Nakade-E.Toledano. La vita derelitta di Driss, tra carcere, ricerca di sussidi statali e un rapporto non facile con la famiglia, subisce un’impennata quando, a sorpresa, il miliardario paraplegico Philippe lo sceglie come proprio aiutante personale. Incaricato di stargli sempre accanto per spostarlo, lavarlo, aiutarlo nella fisioterapia e via dicendo Driss non tiene a freno la sua personalità poco austera e contenuta. Diventa così l’elemento perturbatore in un ordine alto borghese fatto di regole e paletti, un portatore sano di vitalità che stringe un legame di sincera amicizia con il suo superiore, cambiandogli in meglio la vita.
A chiudere la ricca programmazione, Domenica 29 maggio, un film d’animazione che ha fatto epoca, Balto, anno 2002, del regista americano Phil Weinstein.
Ogni proiezione avrà inizio alle 16.