pastorale familiare

Messa di tutti gli innamorati per san Valentino. A fidanzati e sposi un dono dal Vescovo

domenica 12 febbraio, ore 18, in cattedrale

Non c’è niente di “mieloso” o “zuccheroso” nel celebrare la festa degli innamorati, purché non si dimentichi che, al di là di rose e cioccolatini, c’è la storia di un santo vescovo e di due fidanzati che hanno ispirato la ricorrenza del 14 febbraio. Copatrono di Terni, san Valentino è venerato in tutto il mondo. La sua festa pare sia nata come risposta cristiana ai Lupercalia, festini pagani che si tenevano fra il 13 e il 15 febbraio. A fare del vescovo Valentino il patrono degli innamorati, vi è la storia di due fidanzati, Sabino e Serapia, lui pagano e lei cristiana. Sabino si convertì per amore di lei, che poco tempo dopo scoprì di essere malata di tisi. Sabino si rivolse al vescovo Valentino, che benedisse le nozze e pregò per l’eternità del loro amore. I due morirono abbracciati e le loro ossa sono state rinvenute non molti anni fa proprio in questa postura.

A questo episodio si ispira l’immagine scelta per la locandina che pubblicizza l’iniziativa che domenica 12 febbraio si terrà nella cattedrale di Grosseto: alle ore 18, infatti, coppie di sposi e fidanzati sono attesi per la Messa presieduta dal vescovo Giovanni. La celebrazione si inserisce nel percorso che l’ufficio diocesano di pastorale familiare sta portando avanti in questo periodo: il cammino di preparazione alle nozze di varie coppie di innamorati. Il 19 febbraio si concluderà il percorso, sotto forma di week end, presso la parrocchia dell’Addolorata, iniziato il 21 gennaio; è in corso, fino a maggio, un altro percorso alla parrocchia del Sacro Cuore, così come nella parrocchia San Giuseppe. Il 19 febbraio partirà, invece, il cammino a San Francesco e a marzo al Cottolengo.

Naturalmente la Messa è aperta a tutti, ma l’ufficio diocesano di pastorale familiare invita comunque a segnalare la presenza inviando una email a info@diocesidigrosseto, in cui scrivere nome e cognome degli sposi o fidanzati, così da consentire al Vescovo di preparare un segno, in quantità adeguata, da donare a ogni coppia al termine della celebrazione.

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